“Il paese del carnevale” di Jorge Amado

Il primo romanzo d'esordio scritto da Jorge Amado nel 1930 e pubblicato per la prima volta, in Brasile, nel 1931 dalla casa editrice Schmidt

“Il paese del carnevale” di Jorge Amado. Il carattere del protagonista Paulo Rigger, mandato da suo padre a Parigi per studiare legge aveva sempre una nota polemica e di opposizione nei confronti delle idee degli altri, adducendo un senso di superiorità, tuttavia
si sentiva perennemente insoddisfatto. La conoscenza, durante un viaggio in nave di una giovane francese e il suo rapporto con lei, nonostante egli fosse al corrente della sua vita disinibita non gli dà serenità; è come se sentisse continuamente l’impulso di non fermarsi mai, di passare da un’esperienza all’altra sia sentimentale che dal punto di vista lavorativo. si sentiva “un pellegrino del sentimento” e “un mendicante di felicità”.

“Il paese del carnevale” di Jorge Amado

Si dedica al giornalismo e si unisce ad un gruppo di letterati e poeti, che avevano Pedro Ticiano come leader indiscusso, che sosteneva che “la felicità risiede nell’infelicità stessa e nell’insoddisfazione”. La scoperta del tradimento di Julie lo ferisce nell’orgoglio, ma nonostante il suo bisogno inconscio di amore, non riesce ad abbandonarsi a un sentimento e ,quando conosce Maria de Lourdes, una ragazza umile e indifesa e se ne innamora, la lascia e rinuncia alla felicità, quando lei gli rivela di aver avuto una relazione con un altro in precedenza. Pedro è scettico e disilluso, si colloca al di sopra della vita stessa, non avverte né le gioie,né le miserie di ogni giorno. Non ha il senso della Patria, ma ”si sente brasiliano solo quando ha ballato la samba in strada e ha picchiato Julie dopo che lei lo ha tradito”. Quando Pedro scopre che Maria de Lourdes si sarebbe sposata con il maestro della cittadina in cui si è trasferita, invidia il coraggio e la determinazione di lui nell’andare al di là delle convenzioni e ricorda con amarezza le parole del suo mentore Pedro Ticiano :”la
felicità è tutto ciò che non si riesce ad ottenere, ciò che si desidera”.

Nella foto: Jorge Amado (a sinistra) con Gabriel García Márquez (al centro) e Adonias Filho (a destra)

In questo libro si nota l’accostamento tra il Carnevale e Brasile e vi sono espressi tanti luoghi comuni, come la convinzione che la gente brasiliana è pigra e indolente e si abbandona al “gioco primordiale degli istinti”. Il Carnevale è rappresentato come qualcosa che rimane “al di qua della festa, col suo sdegnoso rifiuto”, un rito a cui egli guarda con ironia venata di rabbia, ma anche con amore. Al di là dei tanti personaggi, il vero protagonista, quindi è il Brasile, descritto in un periodo storico di transizione, attraverso continue rivoluzioni e contrasti politici. Non vi è solo l’aria magica e sensuale di questa terra, ma l’autore scava nel profondo di una cultura e di una società, in cui c’è una mescolanza tra bene e male. Gli uomini e le donne che rappresentano idee e pensieri opposti, la sensualità e la razionalità, sono concentrati in una tensione continua alla felicità, alla sopravvivenza, alla realizzazione. Il “Paese del carnevale” è una terra che vuole sognare, che vive di musiche e di colori ma quando si scontra con la realtà, si avverte una profonda delusione.

A cura di Ilde Rampino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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