La statua lignea di San Francesco restaurata torna a Montella

Ritorna alla luce la seicentesca immagine lignea di San Francesco di Assisi nel Complesso del Monte di Montella grazie al contributo di Rotary e Altergon Italia. Mercoledì 2 giugno la cerimonia di consegna

La statua lignea di San Francesco torna a Montella dopo il restauro. Rivedrà la luce nel Complesso del Monte la ritrovata seicentesca immagine scolpita del santo di Assisi, restaurata grazie al contributo di Rotary e Altergon Italia. Mercoledì 2 giugno la cerimonia di consegna della statua avverrà nella Chiesa di Santa Maria della Neve nel Complesso monumentale del Monte a Montella. Si conclude, quindi, «l’intervento, seguito dalla Soprintendenza e dall’ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi, finanziato dai club Rotary di S.Angelo dei Lombardi Hirpina Goleto presieduto da Raffaele Capasso e di Taurasi, presieduto da Lorenzo Mazzeo, con il contributo della Rotary Fundation.

La statua di San Francesco torna a Montella dopo il restauro. Nella foto: il volto ligneo del santo

LA CERIMONIA. Nel corso di una cerimonia gioco forza riservata causa emergenza pandemica, uno dei tanti piccoli gioielli che costituiscono l’immenso patrimonio culturale e storico della nostra Irpinia, la statua lignea seicentesca raffigurante San Francesco d’Assisi, tornerà a splendere in tutta la sua emozionante bellezza dopo l’intervento di restauro realizzato dalle sapienti mani della restauratrice Margherita Gramaglia, con la supervisione di Paola Apuzza, della Soprintendenza BeAP di Avellino e Salerno e del direttore dell’Ufficio per i Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Sant’Angelo dei Lombardi, Conza, Nusco e Bisaccia Mons. Tarcisio Gambalonga.

La Chiesa di Santa Maria della Neve nel Complesso monumentale del Monte a Montella

LA STATUA SARÀ ESPOSTA DAL 5 GIUGNO PER L’INTERO MESE. Per consentire a chiunque lo desideri di ammirare gli umani tratti e la divina bellezza dell’opera lignea dopo questo lungo oblio, la statua verrà esposta a Montella per l’intero mese di giugno (a partire da sabato 5) nella Chiesa di Santa Maria del Piano (chiesa Madre) e successivamente nella chiesa di San Francesco a Folloni.

RITROVATA NELLA SAGRESTIA, RIVEDE LA LUCE DOPO MOLTI ANNI. La statua, originariamente allocata in una nicchia del refettorio nel convento di Santa Maria del Monte nell’omonimo Complesso, è rimasta per anni custodita, malconcia, nella sagrestia dell’attigua Chiesa finquando, grazie alla disponibilità del Rotary e di Altergon Italia, è stato possibile realizzare l’intervento di restauro. L’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento di Montella, proprietaria dell’intero Complesso monumentale, dopo una lunga serie di traversie e vicissitudini, soltanto lo scorso anno è potuta rientrare nel possesso degli ambienti del Complesso, ed avviare un processo di necessaria manutenzione di strutture e beni.


Il progetto

«Si tratta della prima tra una serie di iniziative che l’Arciconfraternita SS. Sacramento sta portando avanti in un percorso di sviluppo, fruizione e valorizzazione del sito che il sodalizio ha da sempre inteso perseguire e per il quale in questi anni ha sempre alacremente lavorato attraverso relazioni territoriali con amministrazioni, enti ed associazioni (e questo progetto di restauro ne è uno splendido esempio), la sottoscrizione di accordi di valorizzazione per la promozione del sito con organismi regionali tra cui Scabec, la valutazione di progetti di impresa, ecc», spiega Michele Santoro, Presidente dell’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento di Montella.

La Chiesa di Santa Maria della Neve nel Complesso monumentale del Monte a Montella

«Proprio perché è la prima, e quindi per averci immediatamente creduto permettendo di ridonare luce a questa preziosa statua, desidero esprimere a nome dell’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento sincera gratitudine al Rotary Club Sant’Angelo dei Lombardi – Hirpinia Goleto con il Presidente Raffaele Capasso, al Rotary Club Taurasi con il Presidente Lorenzo Mazzeo, al Rotary Distretto Italia 2100 con il Governatore Massimo Franco, al Rotary Fundation distrettuale e al Rotary International con il presidente Gianfranco Calise, alla Direzione di Altergon Italia, in particolare all’Amministratore Delegato Salvatore Cincotti». Raffaele Capasso, presidente del Rotary club Hirpinia Goleto, sottolinea che «non è un caso che ritorna a nuova vita, alla sua vita, l’effige scultorea del Santo della pace, della fratellanza, della solidarietà, oggi che possiamo cominciare a volgere le spalle ad un periodo buio, e siamo più certi di riprenderci il futuro, il nostro futuro». E spiega: «Il messaggio che la conclusione di questo lavoro di restauro oggi ci affida, collima con il nostro odierno vissuto e con gli insegnamenti e le volontà di service del Rotary», continua il presidente del Rotary. «L’intervento è rivolto nell’immediato al recupero di un’opera ‘dimenticata’, ma vuole avere l’obiettivo di fondo, nel renderla fruibile alla collettività, di sostenere e stimolare l’attenzione verso l’immenso patrimonio culturale locale, certi che lo stesso possa rappresentare volano di crescita per il territorio. Sappiamo che uno dei punti di maggiore forza del patrimonio artistico italiano, anche rispetto ad altri contesti europei, è quello della sua diffusione capillare nel territorio». In questo quadro, «l’obiettivo del Club, con la realizzazione dell’intervento, è stato quello di ’puntare i riflettori’ su questi luoghi e su queste opere poco conosciute, offrendo il proprio fattivo contributo alla loro tutela e valorizzazione, e riattivando il ‘genius loci’, risorsa da risvegliare nelle coscienze di ognuno per far si che possa finalmente aversi il riscatto culturale delle piccole realtà locali». In definitiva, «ciò che realizzando questo progetto Arciconfraternita, club Rotary ed Altergon Italia hanno inteso raggiungere è stato proprio il contribuire al recupero e alla diffusione della conoscenza del patrimonio dei beni culturali cosiddetti ‘minori’ locali nella ferma convinzione che ‘il museo è espressione culturale del territorio ed opportunità economica, memoria storica, e motore culturale di un territorio’, consci che investire in cultura sia un punto imprescindibile di partenza per il rilancio economico e sociale dei territori. Ma anche sensibilizzazione, per accrescere la coscienza delle potenzialità del territorio e raggiungere un livello più alto di conoscenza dello stesso e dei beni culturali da parte della comunità e di quanti, sempre più numerosi, vi si affacciano, scoprendolo».


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