Osvaldo Sanini, Grottaminarda ricorda il poeta genovese

L'Amministrazione commemora l'intellettuale internato dal regime fascista nella cittadina ufitana nel 1941 dove è rimasto fino alla sua morte il 28 febbraio del 1962 nonostante la revoca della misura già nel 1942. Il ricordo del Sindaco Angelo Cobino che lo ha conosciuto

Grottaminarda ricorda il poeta, giornalista e intellettuale genovese d’adozione Osvaldo Sanini, a 59 anni dalla morte, oggi 28 febbraio. «Anche se l’emergenza sanitaria non consente celebrazioni, Grottaminarda non manca di commemorare, almeno con il pensiero e con la lettura di una sua poesia, Osvaldo Sanini, l’intellettuale genovese internato dal regime fascista nella cittadina ufitana nel 1941 e rimastovi fino alla sua morte il 28 febbraio del 1962 nonostante la revoca della misura già nel 1942», si legge in una nota commemorativa.

Osvaldo Sanini

GROTTAMINARDA NON DIMENTICA OSVALDO SANINI«Oggi ricorre il 59esimo anniversario della morte di Osvaldo Sanini, una figura alla quale Grottaminarda è particolarmente legata poichè il poeta e giornalista negli anni di confino instaurò con la popolazione un rapporto intenso, si affezionò a questa terra, divenne il maestro di molti, anche di personaggi poi divenuti illustri come il provveditore agli studi Luigi Lazzaruolo. Non a caso la Biblioteca comunale è intitolata a lui ed anche una strada porta il suo nome. Il Sindaco di Grottaminarda, il professor Angelo Cobino, auspica per il 60esimo anniversario nel 2022 la possibilità di una commemorazione con la partecipazione della comunità. Un pensiero al poeta è stato rivolto anche nel corso della Messa officiata da Don Rosario Paoletti questa mattina nella chiesa di Santa Maria Maggiore, trasmessa in diretta Facebook.

IL RICORDO PERSONALE DEL SINDACO ANGELO COBINO. «Ci auguriamo per il prossimo anno, in occasione dell’importante 60esimo anniversario, liberatici da questa maledetta pandemia, di poter celebrare al meglio il suo illustre profilo. Osvaldo Sanini ritorna spesso nella mia memoria. Ricordo la sua figura all’incrocio di via Roma con cappotto e cappello e poi ancora nella macelleria di zio Antonio Blasi, le sue passeggiate lungo corso Vittorio Veneto e un breve incontro davanti al portone di casa con me ragazzo di 10 anni che concluso l’esame di V elementare si accingeva a preparazione per l’esame di ammissione al ginnasio inferiore in quanto la Scuola Media Unica, ‘per tutti e per ciascuno’, grande conquista sociale e pedagogica sancita dalla nostra Costituzione, fu introdotta solo nel 1962. Avevo un libro tra le mani, mi guardò, gli chiesi qualche consiglio ed il Maestro che la lingua sapeva usare per la funzione poetica, mi disse che occorreva leggere molto e scrivere anche tanto, riflettere e ragionare. Ottimi suggerimenti sempre validi che mi sento di girare ai nostri giovani, affinchè il continuo esercizio linguistico che ci consente la comunicazione e la capacità di pensare, possa accompagnare costantemente lo sviluppo culturale di ogni persona, soprattutto in questo momento di pandemia».

L’ASSESSORE MARILISA GRILLO: «PERPETUARE L’ESEMPIO DEL POETA A BENEFICIO DELLE NUOVE GENERAZIONI». Per l’Assessore alla Pubblica Istruzione, Marilisa Grillo, l’insegnamento e l’esempio lasciati da Osvaldo Sanini sono preziose eredità da tramandare per le nuove generazioni. «Quest’anno purtroppo è difficile anche andare a posare un fiore sulla sua tomba all’interno del nostro cimitero, gesto che spesso le nostre scolaresche hanno fatto», afferma, sottolineando la valenza storica e culturale del Sanini. «Però abbiamo voluto rinnovare l’impegno di sensibilizzare le generazioni future verso il ‘professore genovese’ che ha rappresentato in maniera così cortese e amabile il nostro territorio attraverso i suoi versi». La scuola di Grottaminarda commemorerà l’intellettuale Sanini. «Alcune classi delle secondaria gli renderanno onore in questi giorni con la lettura ed il commento in ‘Dad’ dei suoi versi», che Marilisi Grillo propone.

Castello d’Aquino Grottaminarda

I VERSI DI SANINI PER L’IRPINIA. NELLA BIBLIOTECA DI GROTTAMINARDA CUSTODITI ALCUNI DEI SUOI SCRITTI.  «Irpinia bella… prendesti di me gentile cura come fossi il più diletto figlio…». Sono questi alcuni versi del poeta nato a La Canea sull’isola di Creta nel 1876, ma formatosi a Genova, riportati proprio sulla sua lapide nel cimitero di Grottaminarda. La Biblioteca comunale ‘Osvaldo Sanini’ presso il Castello d’Aquino, custodisce gli scritti ed alcuni oggetti personali dell’insigne poeta e letterato, uomo di grandi passioni civili. Vi è il suo monocolo, l’orologio, finanche il calzascarpe e poi le foto ed altri documenti interessanti come un verbale di perquisizione ed un supplemento del bollettino dei sovversivi dell’epoca, ricorda l’Amministrazione comunale. Dal 25 aprile 2019 la Biblioteca si è poi arricchita di nuovi scritti originali ed inediti, alcune poesie e l’intero epistolario tra Osvaldo Sanini e Leopoldo Faretra, donato da Luigi Melucci durante la cerimonia di consegna del Premio Città di Grottaminarda. Insieme a questa vasta e preziosa documentazione, cittadini e studenti possono anche consultare le diverse pubblicazioni sull’intellettuale antifascista da parte di storici locali quali Antonio Palomba, Luigi Melucci, Tonino Capaldo con i contributi di Antonio Indresano, Filomena De Luca, Michele D’Ambrosio, Enzo Abbondandolo. Ultimo aggiuntosi in ordine di tempo proprio il volume di Luigi Melucci dedicato all’epistolario donato: «Osvaldo Sanini e Leopoldo Faretra, due sconosciuti. Epistolario e poesie inedite di un poeta confinato a Grottaminarda», opera preziosa ricca di documenti inediti e di puntuali annotazioni storico-culturali dove viene evidenziata la vera caratteristica del popolo grottese, umile ed operoso e dignitosamente generoso. In questa pubblicazione, tra l’altro, figura la testimonianza di Pinuccio Orlando:
«C’è tanta bontà nascosta nei grottesi! Certamente tutti dobbiamo a lui la stima per l’intelligenza e la cultura vera, non di casta, di denaro o di ipocrisia. Io debbo a lui e ai suoi amici anche l’attenzione alla cultura socialista e comunista. A Genova, la città di Sanini e del suo amato fratello, dove fui accolto con generosità pari a quella che Grotta rese al poeta, potei aderire al progetto di compromesso storico di Enrico Berlinguer». Infine nella Biblioteca “Osvaldo Sanini” c’è la lapide realizzata nel 1979 per la casa a Largo Sedile dove il poeta visse e a cui dedicò versi piuttosto piccati a causa di una ristrutturazione della facciata in stile littorio: “Sotto la mia finestra il fascio ha sculto, un’aquila dal ben spiegato artiglio: io la fissavo con cruciato ciglio…”. D’altra parte si era molto affezionato a quella casa dove riceveva i suoi studenti ed osservava la vita popolana e dove ha scritto buona parte delle sue opere compresa la raccolta di poesie “Canti dal Confino”, si fa osservare nella nota, citando i versi. “È per i clivi un coro ampio di grilli tremulo e cadenzato. Muore il giorno: lenta guadagna i vertici tranquilli l’ombra, e al mio cuor la pace fa ritorno./Ogni immagine sfuma, ogni contorno: via via, trapunto da dorati spilli, dispiega il manto suo la notte , e intorno s’alzan via più nella quiete i trilli./La notte è come un gran tempio che tace insieme prega, e coi misteriosi silenzi accorda mistiche parole./Al mio cuore ritorno fa la pace, quella che mi contendono i rissosi uomini, miei fratelli sotto il sole”.


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