«La scuola non è pronta al ritorno in classe» osserva il movimento ‘L’Irpinia è Adesso’, intervenendo con Gennaro Romei. Se «nel tempo straordinario che stiamo vivendo», scrive, «da un lato è accettabile la mancanza di programmazione di lungo periodo, dall’altro è completamente incomprensibile la scelta dei proclami senza costrutto». Il riferimento è all’annuncio della ripresa delle lezioni in presenza quando non sono stati compiuti i passi necessari per preparare tale evento. «La scelta del Governo di demandare ai Prefetti l’organizzazione del rientro in classe degli studenti oltre a sollevare dubbi sulla composizione efficace delle cabine di regia, appare l’ennesimo fallimento di un esecutivo che dietro i proclami, non lascia intravedere alcuna sostanza». La scuola non è pronta, dunque, spiega Romei nella nota. Di seguito il testo integrale.


La scuola non è pronta: rischi ancora troppo alti per la ripresa in presenza

di Gennaro Romei | L’Irpinia è Adesso

Il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina

Esistono situazioni nelle quali è prevalente la forma, altre nelle quali a prevalere è la sostanza. Sempre più di rado ci si imbatte in provvedimenti ed atteggiamenti che uniscono forma e sostanza. Nel tempo straordinario che stiamo vivendo, se da un lato è accettabile la mancanza di programmazione di lungo periodo, dall’altro è completamente incomprensibile la scelta dei proclami senza costrutto. Premesso che, per il mondo della scuola, vi è l’assoluta necessità di garantire l’attività in presenza, ai fini di un rapporto di apprendimento ottimale, dall’inizio dell’anno scolastico ad oggi non ci sembra che siano state poste in essere sinergie tra i vertici della pubblica istruzione ed i vertici dei trasporti, ad ogni livello, da quello ministeriale, transitando per quello regionale, fino agli enti locali. Né si intravedono strategie, frutto di una riorganizzazione complessiva, volte ad eliminare le criticità che hanno portato alla chiusura delle scuole.

Il Premier Giuseppe Conte in conferenza stampa

La scelta del Governo di demandare ai Prefetti l’organizzazione del rientro in classe degli studenti oltre a sollevare dubbi sulla composizione efficace delle cabine di regia, appare l’ennesimo fallimento di un esecutivo che dietro i proclami, non lascia intravedere alcuna sostanza. In un tempo in cui il diritto alla salute è prioritario, occorre evitare scelte affrettate, soltanto per appuntarsi in petto la medaglietta della riapertura. Con un sistema sanitario che mostra evidente criticità, con un’economia allo stremo, con interi settori produttivi in caduta libera, con un aumento esponenziale delle fasce di povertà, appare evidente che il ritorno in presenza, senza un adeguato sistema di salvaguardia della salute che non comprende ovviamente il solo perimetro scolastico, ma l’intero tragitto casa scuola, desta più di una perplessità. Sarà un caso, ma le aree interne hanno visto un aumento esponenziale dei contagi proprio poco dopo la riapertura delle scuole, e ciò, non tanto per la poca sicurezza delle Scuole, ma per l’assenza di adeguate misure in tema di trasporto pubblico locale.

Scuola

E in zone nelle quali la carenza delle strutture sanitarie è palese, il rischio per la salute dei cittadini appare ancora troppo elevato. L’irpinia è Adesso plaude al lavoro della FLC CGIL nazionale e provinciale per la ricerca di soluzioni, al fine di una riapertura in totale sicurezza. In questo tempo, il sindacato appare la migliore espressione della sinistra, con atteggiamenti ed iniziative ispirate all’etica della responsabilità, scevri da populismi di sorta e con azioni che denotano la spinta propulsiva di un’organizzazione che non soggiace alle scelte del Governo, in ragione della presenza di un ministro e qualche sottosegretario, ma che, alla logica stucchevole dell’appartenenza, preferisce un’azione corroborata da dati e incentrata su certezze a salvaguardia della salute di tutto il personale scolastico e non solo. Il ritorno in presenza viene necessariamente dopo il riordino di un sistema che assicuri la riduzione al minimo del rischio di contagio. Riconoscere la preminenza del diritto alla salute, in ogni azione, in ogni provvedimento, misura il grado di civiltà di una Nazione.


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