“40 anni e non vederli”, l’iniziativa della Cgil Avellino

La Camera del Lavoro di Avellino apre un confronto con il Ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, autorità locali, studiosi, accademici e rappresentanti del mondo della cultura

“40 anni e non vederli”, l’iniziativa della Cgil Avellino. In occasione dei 40 anni dal sisma che sconvolse Campania e Basilicata, Collettiva.it – la piattaforma di informazione della Cgil – propone immagini e suoni di un gruppo di artisti che hanno riletto questo pezzo di storia del nostro Paese. Per Franco Fiordellisi, segretario generale della Cgil Avellino un appuntamento per scacciare la retorica: “Vogliamo elaborare prospettive per l’Irpinia e guardare al futuro”.  “In questo 2020 – continua Fiordellisi – “in questo 2020 la crisi pandemica ha permesso di riaprire una discussione a livello nazionale ed europeo sui nuovi modelli di sviluppo ecosostenibile, innovazione digitale, utilizzo di energie rinnovabili. Così come è tornato ad affermarsi il valore dei servizi pubblici essenziali: sanità, scuola, trasporto. Le risorse del recovery fund dovranno essere utilizzate per invertire l’andamento dell’indice di natalità e di emigrazione di giovani e intere famiglie. Per dare risposte a chi attende ancora una casa. Per garantire agli anziani il diritto ad invecchiare a casa propria, con spazi e servizi adeguati”.

“40 anni e non vederli”. Mantenendo teso il filo con la Storia, il cantastorie irpino Vinicio Capossela rilegge per noi il “De rerum natura” del poeta e filosofo romano vissuto nel I secolo a.C. Tito Lucrezio Caro. Con il prof. Paolo Speranza, evochiamo quei giorni ripercorrendo le “Memorie future”, il patrimonio di documenti e storie contenute in quotidiani e riviste dell’epoca. Chiara Rigione, con “Orfani del sonno”, dà voce ai versi che Alfonso Guida scrisse nel 2012, dedicati alla memoria dell’evento catastrofico vissuto da bambino in Basilicata. Le sue parole sono accompagnate dalle immagini dell’Ansa e di Aamod, la Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico. Proponiamo “Cratere”, il film di Michele Schiavino girato a pochi giorni dal sisma tra distruzione e macerie. In apertura, Luca Daniele e Antonello Plati con “40 e non vederli” ci riportano al presente tra i prefabbricati pesanti della periferia di Avellino dove vivono ancora migliaia di persone.

Alle 17.30 la Camera del lavoro irpina proporrà una giornata di riflessione sulle conseguenze e i problemi ancora irrisolti a 40 anni dal terremoto. Tra gli ospiti Stefano Ventura, Osservatorio sul doposisma, Maria Gabriella Gribaudi, Università Federico II di Napoli, Michele Di Maio, sindaco di Calitri, Girolamo Giaquinto, sindaco di Montoro e rappresentante Anci Avellino. Conclusioni affidate a Gianna Fracassi, vice segretaria generale della Cgil. Gli eventi si potranno seguire sulla pagina Facebook della Cgil Avellino.

“40 anni e non vederli”: i video. Paesi aggrappati alle frane –di Vinicio Capossela
Sotto le macerie del terromoto, oltre a migliaia di vite, è finita la civiltà della terra. I sismi possono essere dei momenti di rottura e di rinnovamento. Che idea di sviluppo immaginiamo oggi per l’Appennino?

“Cratere” – cortometraggio di Michele Schiavino prodotto nel 2000 ma girato a pochi giorni dal sisma tra distruzione e macerie.

“Memorie future”  – Lo storico Paolo Speranza evoca quei giorni ripercorrendo i titoli di quotidiani e riviste dell’epoca. “Bisogna ricordare – sottolinea – non per volgere lo sguardo indietro ma per far conoscere a chi non c’era la portata tragica di quell’evento ma soprattutto la forza di queste popolazioni che hanno cercato di risollevarsi e ricostruire una prospettiva di vita oltre alle abitazioni civili e gli edifici pubblici”.

“Orfani del sonno” di Chiara Rigione. Messaggi vocali dal passato corrono attraverso i fili telefonici di vecchi centralini, racconti che si srotolano come un flusso di coscienza sulla pellicola rovinata, sui volti anonimi del sisma, gli oggetti smarriti e le macerie.
Le centraliniste, collegando gli spinotti, veicolano verso orecchie sconosciute i versi che Alfonso Guida scrisse nel 2012, nel poema “Irpinia” dedicato alle sue personali memorie sull’evento catastrofico vissuto da bambino in Basilicata. E dal passato, come attraverso messaggi vocali di Whatsapp, giungono a noi quei racconti con le voci di un uomo, di un adolescente e di una bambina, fino ai ruderi che ancora popolano alcuni nostri paesini. Orfani del sonno è un cortometraggio di found footage realizzato con materiale da diversi archivi audiovisivi, in particolare l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e l’archivio fotografico Ansa, fondendo immagini di reportage del terremoto che colpì l’Irpinia nel 1980 con altre provenienti da tempi e luoghi lontani.

“40 e non vederli” di  Luca Daniele e Antonello Plati. Tra gli abitanti dei prefabbricati di via Tedesco, come nel caso di quelli della zona est di Quattrograna, si colgono due tratti essenziali: il degrado e la rassegnazione. Luca Daniele ha fermato i loro visi tra i prefabbricati pesanti di Avellino dove vivono ancora migliaia di persone, Antonello Plati ha raccolto le loro voci. «Ci sentiamo completamente abbandonati dalle istituzioni», racconta Mario, che abita nel Q9, un sobborgo che dall’alto domina il rione Parco. Qui la sostituzione dei fabbricati post sisma è ferma da parecchio e solo poche famiglie sono andate a vivere nei nuovi alloggi. Nel Q9 è diffuso il fenomeno dell’abusivismo. Via Pirone ospita un agglomerato residenziale alle spalle del centro storico di Valle, dove dei 72 alloggi complessivi solo 20 sono occupati dagli assegnatari. Nessuno però se la sente di accusare gli abusivi, perché, dicono, “la casa è un diritto”. Qui un’anteprima della mostra che appena gli eventi lo consentiranno sarà visitabile presso il Circolo della stampa di Avellino. Le musiche sono di Emanuele Errante, il montaggio di Chiara Rigione.


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