Terremoto 1980, Mibact e Soprintendenza aprono gli archivi

IL PAESAGGIO URBANO SCONVOLTO DALLA NATURA RECUPERATO DALL'UOMO: MOSTRA VIRTUALE DAL 19 NOVEMBRE OGNI GIORNO. Per la commemorazione quarantennale del sisma in Campania e Basilicata, iniziativa congiunta MIBACT, Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino e Provincia di Avellino sui rispettivi canali social

Per commemorare il quarantennale del Terremoto 1980 in Campania e Basilicata si annuncia una iniziativa congiunta del MIBACT – Ministero dei Beni Culturali, della Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino e della Provincia di Avellino. Il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino e l’Amministrazione Provinciale di Avellino si uniscono, virtualmente, per ricordare i quaranta anni del terremoto che colpì duramente l’Irpinia e buona parte della provincia di Salerno, alle 19.34 del 23 novembre 1980, si legge in una nota.

Terremoto 1980: Mibact, Soprintendenza Avellino Salerno e Provincia di Avellino aprono gli archivi fotografici per mostrare ciò che accadde e ciò che il territorio era

Ogni giorno, da giovedì 19 novembre alla fine del mese, l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Mibact e la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino pubblicano, sui rispettivi canali social (Facebook, Instagram e twitter), il loro importante patrimonio fotografico “per tener vivo il ricordo e la memoria, riproponendo immagini della distruzione del paesaggio urbano, ormai modificata per sempre, delle comunità violate, di luoghi del ricordo e dell’anima cancellati anche dalla memoria di coloro che vissero quel dramma collettivo”, si legge nella nota congiunta. In tal senso, “determinante fu il ruolo svolto dalla Soprintendenza per il recupero, la tutela ed il restauro di emergenze architettoniche, storico-artistiche ed archeologiche, attività propedeutiche al ripristino di un’etica della bellezza che seppe riallacciare le trame dell’identità culturale delle popolazioni colpite”.

LE IMMAGINI DEL TERREMOTO 1980. Le immagini dell’ICPI, provenienti dall’Archivio Fotografico Moderno e dal volume appena edito da Effigi “IRPINIA 1980. Evocare il terremoto ripensare i disastri”, sono il frutto di due diverse campagne di raccolta sul campo condotte nel post-terremoto, spiegano i promotori. “L’anno dopo la scossa, i fotografi del Museo di Arti e Tradizioni popolari documentarono con i loro scatti cosa restava di quei paesi, delle feste, delle comunità e dei patrimoni che avevano conosciuto prima che tutto crollasse e che consegnano alla memoria con preziose testimonianze fotografiche sui quei giorni difficili trascorsi tra le macerie del cosiddetto terremoto dei poveri”.

Conza della Campania distrutta dal terremoto del 23 novembre 1980

Le testimonianze  della Soprintendenza  provengono dal proprio Archivio fotografico e sono il frutto di un intenso e capillare lavoro documentario svolto dai fotografi dell’ufficio nell’immediato post terremoto. La Provincia di Avellino, con lo sguardo rivolto al futuro, ha curato, nell’ambito del proprio ricco cartellone di eventi per la commemorazione, un catalogo fotografico dal titolo “Irpinia Sospesa” che racconta quarant’anni di ricostruzione dei paesi irpini.

I LUOGHI CAMBIATI DAL SISMA, VISTI OGGI. Nella nota si indica l’orizzonte del progetto culturale. “La strategia di comunicazione digital ideata dai tre soggetti istituzionali si  basa su un ritmo ben scandito di messaggi “post”. Si tratta di un incontro non casuale. “Questa ritrovata collaborazione inter istituzionale è stata cercata e costruita nella ferma volontà, delle Pubbliche Amministrazioni coinvolte, di far si che il ricordo della drammaticità dell’evento e delle profonde ferite che il sisma provocò al territorio, si trasformi in una forte motivazione di intenti comuni per  tutelare, valorizzare e promuovere il patrimonio culturale della provincia. Una collaborazione inter istituzionale indubbiamente a sostegno del nostro territorio!”. Di seguito i canali social e i siti Istituzionali:


Canali


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