Tavolo istituzionale per l’emergenza in Irpinia, appello dell’Acai

Appello al Prefetto, al Sindaco e al Presidente della Provincia da parte di Giovanni Ardolino, segretario nazionale della associazione di rappresentanza degli inquilini

Subito tempestivamente un tavolo istituzionale per l’emergenza in Irpinia con gli enti locali per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Lo chiede al Prefetto, al Sindaco e al Presidente della Provincia il segretario nazionale di Acai onlus, associazione di rappresentanza degli inquilini ed organizzazione di solidarietà sociale, l’irpino Giovanni Ardolino. «Occorre gestire i disagi sociali ed economici che l’emergenza Coronavirus ha accentuato ed ampliato», scrive.

Giovanni Ardolino, presidente di Irpinia Adesso

«In un territorio già provato da una crisi strutturale come quello della provincia di Avellino, gli effetti delle chiusure che si sono rese necessarie in primavera e nuovamente in questi giorni, per arginare la diffusione del Covid 19, rischiano di avere un effetto deflagrante», scrive Ardolino. «Oltre ai mancati introiti delle attività commerciali, dei centri sportivi, delle sale cinematografiche e degli operatori del mondo dello spettacolo, che mettono a dura prova titolari e gestori degli esercizi e minacciano la stabilità occupazionale dei dipendenti, si aggiungono le difficoltà estreme che molti lavoratori precari o che sono costretti a svolgere in nero le proprie mansioni, spesso umili ma fondamentali per attività e famiglie, vivono in questi giorni, senza alcun ammortizzatore. Diventa, quindi, necessaria una ricognizione dal basso della situazione e la programmazione, da parte degli enti locali, di interventi integrativi, a sostegno delle fasce e categorie più esposte». Di qui, la necessità di un tavolo istituzionale per l’emergenza in Irpinia. «L’Acai chiede innanzitutto al prefetto di Avellino, Paola Spena, al sindaco di Avellino, Gianluca Festa, e al presidente della Provincia, Domenico Biancardi, di convocare un tavolo con le parti sociali e le associazioni di cittadinanza, per avviare un confronto fattivo, che possa essere anche di riferimento per i livelli istituzionali regionale e nazionale, nella definizione di un piano di coesione sociale, in una fase così delicata per la comunità, coniugando la doverosa salvaguardia della salute pubblica e con la risposta ai bisogni».


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