Basso: ‘Aree interne e Irpinia frontiera dello sviluppo al Sud’

L'ex presidente dell'Unione degli Industriali di Avellino scende in campo con la lista "Campania Libera" in sostegno di Vincenzo De Luca. "L'Irpinia deve diventare attrattiva per gli investimenti"

Sabino Basso, amministratore della "Basso Fedele & Figli"

L’imprenditore Sabino Basso ritiene le aree interne e l’Irpinia la nuova frontiera dello sviluppo nel Mezzogiorno. L’ex presidente di Confindustria Avellino e leader di una delle aziende agroalimentari più celebri al mondo, Sabino Basso, affronta la sua prima esperienza politica e scende in campo alle regionali con la lista Campania Libera a sostegno di Vincenzo De Luca. “Non sarà facile essere eletti e competere con persone che hanno struttura e curriculum politico consolidato, ma mi sto impegnando con determinazione” ha esordito. “Ho a cuore l’Irpinia e mi piacerebbe occuparmi delle aree interne, quindi delle attività produttive: la nostra è una provincia con un elevato potenziale inespresso, con risorse ambientali e agroalimentari tali da poter innescare dei processi di crescita importanti, ma non possiamo dimenticare che oggi facciamo i conti con lo spopolamento e i giovani sono spinti ad emigrare; così come bisogna evidenziare che dal punto di vista dell’infrastrutturazione digitale e viaria siamo indietro” ha spiegato Basso. La strategia individuata dall’ex presidente dell’Unione degli Industriali guarda ad una riconversione dei centri storici della provincia. “I centri storici devono diventare ambienti di lavoro e sostituire gli ambienti chiusi degli uffici”, spiega. “L’attivazione della fibra è la prerogativa essenziale per creare uffici diffusi e riabitare i centri storici; immagino il trasferimento di aziende di progettazione, che possono lavorare immerse in una comunità piccola, e in rete con tutti i servizi che sono utili alle famiglie. Invece di una stanza, ogni dipendente utilizzerà un’abitazione del borgo”. Altro nodo affrontato da Basso è la questione rifiuti e l’impianto del biodigestore. “Resto fermamente convinto dell’utilità del biodigestore ma non può essere costruito a Chianche. Il sito deputato è lo Stir di Pianodardine, ormai liberato dalle ecoballe. Questo consentirà di creare lavoro e di avere le ricadute positive dal punto di vista economico che i cittadini attendono sulla bolletta. Purtroppo l’opinione pubblica è ancora scettica e teme ripercussioni ambientali, ma non è così. Se fosse per me interpellerei De Vizia, che si occupa di ciclo di rifiuti nel mondo e ha le competenze giuste per una consulenza gratuita”.

L’area industriale di Pianodardine immersa nella Valle del Sabato

Se per la sanità Basso propone l’allestimento di un presidio minimo in ogni comune, per decongestionare ospedali e pronto soccorso, punta il dito contro l’Asi di Avellino e auspica una immediata riconversione “utile ad attrarre investimenti rendendo disponibili terreni e capannoni, oltre ad impegnarsi sulla dotazione infrastrutturale materiale e immateriale” continua. “La Zuegg ha bisogno di un capannone e ha individuato l’ex calzaturificio di San Mango, ma lotta da 10 anni per ottenerlo. L’imprenditore ha manifestato da tempo la volontà di espandersi e assumere circa 70 nuovi operai, ma non riesce ad ottenere ciò che ha chiesto. La politica industriale deve cambiare: porte aperte a chi vuole creare sviluppo e occupazione”. A tal proposito, l’imprenditore valuta positivamente il piano sulle Zes, “soprattutto alla luce del passaggio dell’alta capacità ferroviaria. L’Irpinia ha tutte le caratteristiche per guidare un processo di crescita al Sud senza precedenti, ma servono progetti e uomini giusti al posto giusto. Abbiamo persone capaci in questa provincia e fuori gli irpini si distinguono in tutti i campi, per questo bisogna cogliere l’opportunità di queste elezioni e consentire di legiferare su questioni decisive”. Le aree metropolitane sono sature e le prospettive di crescita guardano alle aree interne, grazie all’Alta Capacità e all’aeroporto. “L’Irpinia non ha una sua università, ma può scommettere su un centro di alta formazione e affiancare il Cnr all’enologia, alle nocciole, alle castagne. Ci sarebbe tanto da fare: le scelte vanno pensate, decise e attuate. In questo momento manca l’ambizione e l’orgoglio, per fare crescere le idee e costruire un polo del Mezzogiorno baricentrico fra i due mari, centrale sulla dorsale appenninica con uno sbocco al porto di Gioia Tauro. La scommessa è sulla piattaforma logistica in Valle Ufita, che sarà una delle opere collaterali all’Alta Capacità e su cui sarà necessario presentare un piano economico sulla fattibilità, tale da garantire la costruzione di un grande volano di sviluppo e lavoro. Guardo con ammirazione al lavoro portato avanti da Gruppioni alla Sirpress di Nusco, che ha rilevato un’azienda decotta e trasformata in una eccellenza. Non solo. Oggi la stessa azienda si prepara ad un ulteriore passo in avanti e a costruire con altre aziende nuove industrie. L’imprenditoria deve poter trovare qui le migliori opportunità di investimento e il pubblico deve metterla in condizioni di poter operare” conclude.


Sabino Basso, candidato al consiglio regionale per Campania Libera. Il manifesto elettorale

LEGGI ANCHE:

A Nusco nasce la Newco Sai, l’eccellenza dell’automotive europea in Irpinia

Riattivata la cataforesi alla IIA. Curcio (Fiom): Flumeri riferimento nazionale per l’automotive

ARTICOLI CORRELATI