“Pd di Ariano con Franza”, Grasso: il simbolo ci spetta

L'esponente dei democratici critica la decisione dei vertici provinciali e regionali di avere negato l'attribuzione del simbolo e conferma la presenza della lista "Democratici per Ariano" a sostegno di Enrico Franza

“Il Pd di Ariano Irpino è con Franza, il simbolo ci spetta”. Così Carmine Grasso esprime il suo stupore per la scelta del commissario cittadino di negare il simbolo a chi “conferma il sostegno al sindaco uscente nell’ambito di una alleanza nazionale”. Una scelta contestata dall’ex presidente Carmine Grasso, che conferma la partecipazione della lista “Democratici per Ariano” fra le 4 liste che sosterranno Franza alle amministrative. “Il Pd si è spaccato: da un lato il gruppo di maggioranza che fa riferimento alla mia persona, e dall’altro un gruppo che riteneva di avere un segretario che avanzava la candidatura a sindaco di Giovanni La Vita, ma che non era stata scelta da nessuna assemblea. Di qui il commissariamento del partito e la scissione dei gruppi che ha comportato il sostegno per La Vita della lista mastelliana” spiega Grasso. “Noi del Pd non abbiamo ottenuto il simbolo, anche se numericamente rappresentiamo la maggioranza dei tesserati e rappresentiamo la storia del partito ad Ariano. I nostri riferimenti regionali sono infatti i candidati del Pd e ritengo che la mancata attribuzione del simbolo rappresenti una penalizzazione per la città. Non è stata una scelta opportuna perchè noi sosteniamo il partito e il presidente De Luca, mentre gli altri sostengono Mastella e la differenza c’è” continua. “La mia area appoggia Enrico Franza esattamente come è accaduto un anno fa, quando il partito aveva deciso all’unanimità. Qualcuno dei fuoriusciti dal Pd era nell’amministrazione precedente e Giovanni La Vita era capogruppo di Leu, poi si è iscritto al Pd e oggi è candidato sindaco con Mastella”. Il Pd di Ariano Irpino corre insieme al Psi, alla lista del sindaco e ai 5 Stelle, replicando di fatto l’alleanza strategica suggellata a livello nazionale, ricorda Grasso. “Qualcuno si è preso la responsabilità di negare agli elettori di una coalizione nazionale il diritto a rappresentare il nome del partito nella competizione elettorale, facendo il gioco delle destre. Non finirà qui”.


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