A Lioni il monumento dedicato all’Emigrante. Sarà scoperto il 12 agosto

Mercoledì la cerimonia di inaugurazione della scultura e la presentazione del romanzo di Pasquale Gallicchio “Niente è perduto per sempre”

Sarà scoperto a Lioni il monumento dedicato all’Emigrante, mercoledì 12 agosto nei pressi della stazione ferroviaria. L’opera è stata realizzata dallo scalpellino Giuliano Bosco, che «assieme al murales ‘Legami’ di Antonio Sena, va ad arricchire e riqualificare ulteriormente l’area della stazione ferroviaria», si legge in una nota diffusa dal Comune di Lioni. «Abbiamo raccolto le sollecitazioni, che da tempo ci rivolgevano i nostri emigranti, di individuare a Lioni un luogo che fosse custode del sacrificio di tanti concittadini e famiglie che hanno lasciato la nostra terra, senza dimenticarla e smettere di amarla», spiega la vicesindaco Gallo.

Pasquale Gallicchio

Nel ringraziare Salzarulo Marmi, Rosamy di Soriano Gerardo, Giuliano Bosco e l’associazione La Prediletta per la collaborazione, l’amministrazione annuncia che la cerimonia sarà preceduta dalla presentazione del nuovo romanzo di Pasquale Gallicchio. Il libro sviluppa un tema collegato alle storie di emigrazione. «Narra il rapporto condizionato da una malattia come l’Alzheimer, tra un padre e un figlio emigrato nel Nord Italia», si legge nella nota. «Ci è sembrato calarsi bene in una riflessione complessiva sui paesi, l’abbandono e il ritorno». Il romanzo di Pasquale Gallicchio si intitola “Niente è perduto per sempre” ed è stato pubblicato dalla edizioni Delta3, con un intervento in quarta di copertina di Patrizia Spadin Presidente AIMA, Associazione Italiana Malattia di Alzheimer. Interverranno: il sindaco di Lioni Yuri Gioino, la vicesindaco Domenica Gallo, il dottore Antonio Acerra, già dirigente dell’Asl Avellino e la presidente del Consiglio regionale della Campania Rosetta D’Amelio. Sarà presente l’autore. Modera la giornalista Paola Liloia. A Lioni il monumento dedicato all’Emigrante verrà scoperto nei giorni del Ferragosto, durante i quali tradizionalmente in tanti tornano in Alta Irpinia dall’Europa e da Oltreoceano.


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