Mozione di Ciarambino contro il biodigestore a Chianche

LO SCONTRO SULL'IMPIANTO ENTRA NELLA CAMPAGNA ELETTORALE. La nota: «La difesa del Greco di Tufo e della sua zona di produzione di Chianche battaglia apicale per la candidata del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione Campania»

Mozione di Valeria Ciarambino contro il biodigestore a Chianche. È stata depositata in mattinata dalla stessa Ciarambino in Consiglio Regionale, con l’obiettivo di ottenere la revisione della programmazione del biodigestore nel Comune di Chianche. La posizione della candidata sposa le motivazioni dei produttori vitivinicoli e, non citandoli, di alcuni sindaci della zona, tra i quali Mario Vanni, primo cittadino di Altavilla Irpina. «La difesa del Greco di Tufo, così come della sua zona di produzione di Chianche, in provincia di Avellino, resta battaglia apicale per la candidata del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione Campania Valeria Ciarambino», si legge in una nota diffusa dal movimento.

Ciarambino e i candidati irpini a Chianche per «ribadire il no al Biodigestore»

LE RAGIONI DELLA RICHIESTA DI REVISIONE. «L’area, di particolare pregio agricolo-naturalistico e conosciuta per le sue produzioni vitivinicole, è stata indicata dalla Regione Campania e dall’Ato Rifiuti per la realizzazione di un impianto di trattamento biologico della frazione organica dei rifiuti solidi urbani», scrivono in una nota i candidati pentastellati al consiglio regionale, d’accordo con la capogruppo consiliare attuale. «Una scelta assolutamente da rivedere per l’aspirante governatrice, così come per i 4 candidati irpini al Consiglio, Carmen Bochicchio, Vincenzo Ciampi, Generoso Testa e Maura Sarno, che proprio nelle scorse settimane hanno visitato personalmente la zona destinata all’impianto», si sottolinea, infatti. Nel comunicato si riportano alcuni stralci della mozione. «Il sito destinato all’impianto è prossimo al fiume Sabato e ricade in un contesto prevalentemente agricolo-naturalistico classificato nel PTCP di Avellino come territorio con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità di cui al dlgs n. 228/2001, nella fattispecie a DOGC per la produzione vitivinicola», si legge nella mozione. «Dunque, una scelta che va in direzione opposta alla salvaguardia e alla valorizzazione degli ambiti geografici caratterizzati da produzioni tipiche, come appunto quella del Greco di Tufo». Ciarambino prosegue spiegando che «mancano, inoltre, infrastrutture primarie e la stessa viabilità risulta inadatta e difficilmente migliorabile. I dubbi riguardano anche la validità della relazione tecnica, rispetto alla quale il Presidente dell’Ambito di Avellino non ha voluto neanche aprire una democratica discussione in assemblea». Si condividono, evidentemente, «le manifestazioni di protesta messe in campo dalle numerose associazioni attive sul territorio, dal comitato degli ambientalisti e dai produttori vitivinicoli della zona, contrari alla scelta d’installare il biodigestore nel Comune di Chianche. Da qui la richiesta protocollata al Consiglio Regionale di impegnare la Giunta a trovare un’alternativa alla costruzione del mega-impianto e a garantire la massima tutela del territorio di tutta la zona del Greco di Tufo».

Valeria Ciarambino

L’ACCUSA DELLA CIARAMBINO: IL BIODIGESTORE DISTRUGGEBBE LE PRODUZIONI VITIVINICOLE. In ultima analisi, per Valeria Ciarambino la realizzazione di un impianto per il trattamento dei rifiuti organici a Chianche «significherebbe distruggere un settore strategico dell’economia irpina, come quello delle produzioni vitivinicole, già segnato dalle importanti restrizioni commerciali dell’emergenza Covid-19». Per questo «il Movimento 5 Stelle ha sposato, a livello regionale, questa battaglia nell’interesse della comunità irpina e dell’intero comparto del vino, che vanta eccellenze riconosciute in Italia e nel mondo», concludono i quattro candidati consiglieri della circoscrizione di Avellino Carmen Bochicchio, Vincenzo Ciampi, Generoso Testa e Maura Sarno.


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