Biodigestore di Chianche si farà. Ato e Tar non lo fermano

La presa d'atto dell'ente d'ambito e il mancato accoglimento del ricorso prodotto da alcuni sindaci in sede giudiziaria amministrativa spiana la strada alla costruzione dell'impianto

Il Biodigestore di Chianche si farà. La presa d’atto tecnica del Consiglio d’Ambito non rappresenta la deliberazione di una volontà politica. In sede di istituzione della Commissione tecnica – scientifica, nominata in attuazione della delibera del CdA n. 1 del 20 gennaio 2020, si era di fatto chiesto di valutare il sito più idoneo da tutti i punti di vista. Alla seconda riunione, un Consiglio con più d’una assenza (i sindaci Marco Santo Alaia di Sperone, Costantino Giordano di Monteforte Irpino e Nunziante Picariello di Capriglia Irpina, con il consigliere Giovanni D’Ercole e il sindaco di Savignano Fabio della Marra Scarpone fuoriusciti prima del voto), ha quindi preso atto di quanto i cosiddetti tecnici avevano ritenuto. La commissione, presieduta dal direttore generale dell’Ente d’Ambito, Annarosa Barbati, è composta da docenti universitari dell’Ateneo di Salerno: Giovanni De Feo, nominato dal dipartimento di ingegneria industriale; Domenico Guida per il dipartimento di ingegneria civile; Sergio Barile, componente del Nucleo di valutazione e docente di Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma.

Valentino Tropeano, sindaco di Montefredane e presidente dell’ente d’ambito irpino per i rifiuti

La Commissione ha proceduto «alla valutazione delle alternative di localizzazione di un impianto per il trattamento frazione organica dei rifiuti», quindi «alla individuazione della metodologia e dei criteri di valutazione delle alternative al sopralluogo sui siti oggetto della valutazione» e «alla compilazione della matrice delle alternative», recita in premessa il provvedimento, tra l’altro. La Commissione ha applicato i criteri di riferimento, stabilendo un ordine di preferenza. Nell’ordine di idoneità, Chianche risulta il sito più adatto, seguito da Montella e, da ultimo, Savignano Irpino. Benché il Presidente dell’Ato Rifiuti Avellino abbia sottolineato che non si tratta di una graduatoria, la Commissione ha messo in fila i tre siti. Fin qui l’esame in sede di Ato.

Chianche adagiata sulla collina cinta dai vigneti che producono il Greco di Tufo

IL TAR NON HA FERMATO L’ITER AVVIATO DA COMUNE E REGIONE CAMPANIA: «IL BIODIGESTORE DI CHIANCHE SI FARÀ». Sullo sfondo resta la contesa davanti al Tar di Salerno, che non ha bloccato l’iter avviato dal Comune di Chianche nella camera di consiglio presieduta dal giudice Santino Scudeller con relatore Diana Caminiti del 16 gennaio scorso. In quella sede si è ritenuto di approfondire il ricorso presentato dai Comuni di Altavilla Irpinia, Tufo e Santa Paolina, che chiedevano l’annullamento previa sospensione del decreto dirigenziale n. 105/2019 della Regione Campania con cui si dava il via libera alla realizzazione dell’impianto, escludendo il suo progetto dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale. Il Tar non ha concesso la sospensiva richiesta dai sindaci, né si è successivamente pronunciato a sfavore dell’iter, che al momento sta andando avanti a prescindere dalla valutazione dell’Ato.


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