Trapiantata al Policlinico Vanvitelli tibia da cadavere su un 30enne

Il team della Clinica Ortopedica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria ha eseguito un raro trapianto di emipiatto tibiale da cadavere, con ricostruzione plastica dell'arto, evitando l’impianto della protesi

Trapiantata al Policlinico Vanvitelli tibia da cadavere su un 30enne campano. Il raro intervento si è reso necessario per restituire la funzionalità del ginocchio ad un uomo che aveva riportato gravi ferite all’arto in seguito ad un incidente stradale. «Il team della Clinica Ortopedica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Luigi Vanvitelli” ha eseguito un raro trapianto di emipiatto tibiale da cadavere, con ricostruzione plastica dell’arto, evitando l’impianto della protesi», si legge in una nota diffusa dal Policlinico.

Trapiantata al Policlinico Vanvitelli tibia da cadavere su un 30enne

L’intervento è stato effettuato su un paziente campano di 33 anni, vittima di un incidente, che presentava una frattura mal consolidata. Intorno al tavolo operatorio ha lavorato una equipe multidisciplinare composta dai dottori Giuseppe Toro, Adriano Braile, Annalisa De Cicco Giovanni Landi, della Clinica Ortopedica “Luigi Vanvitelli”  (guidata dal professore Alfredo Schiavone Panni); dall’anestesista, il dottor Ciro Mattiello, e dal gruppo infermieristico. Il paziente per un violento incidente avvenuto nel 2018 aveva riportato una frattura da infossamento dell’emipiatto tibiale esterno. Il forte trauma aveva imposto un primo intervento di riduzione e sintesi con viti che aveva causato, di rimando, «una artrosi secondaria post-traumatica dell’emipiatto tibiale con grave limitazione funzionale e deformità in valgo del ginocchio».

Azienda Ospedaliera Universitaria “Vanvitelli”

Di qui l’eccezionale intervento. «La nostra proposta chirurgica, accettata dal paziente, è stata quella di effettuare un trapianto osteocondrale dell’intero emipiatto tibiale, comprensivo di menisco, da donatore cadavere», spiega il Direttore della Clinica Ortopedica del Policlinico, il professore Alfredo Schiavone Panni, che aggiunge: «Dopo un accurato planning pre-operatorio, necessario per la corretta scelta di tutte le fasi chirurgiche, l’intervento ha previsto la rimozione dei vecchi mezzi di sintesi, la resezione dell’emipiatto tibiale originario e l’impianto del trapianto opportunamente preparato e conformato secondo il morfotipo del paziente ricevente. Con questo intervento ci si propone di escludere il ricorso alla sostituzione protesica, prediligendo approcci di chirurgia rigenerativa in pazienti giovani». Particolarmente soddisfatto Antonio Giordano, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Luigi Vanvitelli”. «Mi congratulo con tutto il team della Clinica Ortopedica del Policlinico Vanvitelli per il non consueto e innovativo intervento», ha affermato il manager. «Un approccio medico che predilige la miglior qualità di vita possibile per il paziente coniugandola con tecniche moderne e innovative».


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