Una piantagione di cotone a Calitri per jeans ‘made in Irpinia’

Nel cuore delle Aree Interne si investe sullo sviluppo di una industria ecologica del tessile con potenzialità turistiche nel momento culminante della crisi economica innescata dall'emergenza sanitaria. Nel team anche Germana Puntel di Lacedonia e un giovane imprenditore della zona

Una piantagione di cotone a Calitri per realizzare jeans “Made in Irpinia”. Cotone irpino per la tessitura dei primi jeans a km zero. Si tratta dell’ultimo progetto messo in campo dal designer Salvatore Caruso, che dal suo atelier di Calitri annuncia un ambizioso percorso di valorizzazione del territorio, partendo dalla coltivazione del cotone fino alla realizzazione di workshop sull’artigianato che consentirà ai partecipanti di realizzare il jeans e acquistarlo. Con il “Conta-denim” come è stato definito dall’art creator altirpino, si progetta la prima piantagione di cotone a Calitri per essere affiancata ad un percorso turistico ed emozionale legato all’artigianato. Una prospettiva che Caruso collega all’incremento turistico dei piccoli borghi, alla luce del’emergenza sanitaria in corso e la necessità di rispettare il distanziamento sociale.

Salvatore Caruso

“Il progetto è legato all’associazionismo ma anche alla più ampia collaborazione di diversi soggetti che saranno coinvolti a breve per rafforzare l’idea e ampliare il raggio d’azione” ha spiegato Caruso. “La sperimentazione sulla piantagione è già partita, ma solo a settembre raccoglieremo i primi frutti, e avvieremo la lavorazione dei fili di cotone che dovranno essere trasformati in tessuto, così da produrre la materia prima a km zero. In questo modo sarà possibile attrarre in Irpinia comitive di turisti e appassionati di artigianato artistico, che oltre a partecipare al workshop, potranno godere delle risorse che abbiamo. Turismo, agricoltura ed enogastronomia legate all’artigianato” argomenta. Turisti e appassionati potranno prenotare il workshop, che prevede la dotazione del tessuto e la disponibilità dei macchinari, la guida di un sarto esperto e la realizzazione del jeans che poi ognuno potrà portare via con sè. “A questo sarà possibile affiancare la valorizzazione del territorio, con un turismo di tipo ambientale, culturale e gastronomico. Calitri può mettere in campo una offerta variegata, e l’introduzione del workshop abbinato alla coltivazione del cotone, potrà calamitare l’interesse di tantissime persone. Qui si incontrano e si sposano differenti iniziative e ognuna converge sulla promozione e valorizzazione. Oggi complice l’emergenza sanitaria e la diffidenza delle persone a frequentare località balneari, sarà possibile mettere in campo un’offerta alternativa e di spessore per il territorio. Il percorso immaginato da Caruso sarà affiancato da Germana Puntel, meglio nota come la “signora dello zafferano” di Lacedonia, che rappresenta la parte tecnica di sviluppo del progetto e controllerà la giusta coltivazione delle piante di cotone. Esperta conoscitrice non solo dello zafferano ma anche di erbe aromatiche, la signora Puntel sosterrà la lavorazione dei jeans in cotone grezzo interamente Made in Irpinia, con l’aggiunta di aromi interni che saranno utilizzati per la finitura delle lavorazioni; un valore aggiunto che dovrà donare “morbidezza” al cotone e che conferirà note di profumi ed essenze resistenti al lavaggio.

Piantagione di cotone a Calitri, prime piantine

LEGGI ANCHE:

Di Maio vara un pacchetto di misure a sostegno dei calitrani

Laceno e borghi “Covid free”. Federalberghi lancia il marchio

Positivi al coronavirus in Irpinia 537: nessun nuovo caso nelle 24 ore. In Campania altri 5. Le tabelle

ARTICOLI CORRELATI