«Mascherine economiche in Valle Caudina introvabili»

Lettera aperta del consigliere comunale di Cevinara Christian Cambareri: un flop il prezzo calmierato

Mascherine economiche in tutta la Valle Caudina introvabili, scrive l’imprenditore Christian Cambareri, consigliere comunale a Cervinara. «La gente è stanca, evitiamo liti nelle farmacie», tanto «le mascherine tanto annunciate sono inesistenti», scrive in una nota. Di seguito la sua riflessione su un argomento che esaspera cittadini e famiglie, come racconta. Ecco il testo.


Mascherine economiche in Valle Caudina introvabili. Evitiamo le liti in farmacia

di Christian Cambareri | imprenditore e consigliere comunale a Cervinara

Mascherine economiche in Valle Caudina introvabili

In questi giorni ho effettuato un giro in diverse farmacie della Valle Caudina, e supportato inoltre dalle molteplici segnalazioni di cittadini, ho appreso a malincuore che le mascherine con il prezzo ‘calmierato’ (per intenderci quelle a 50 centesimi o al massimo 1 euro) tanto annunciate ad alta voce dal Governo e dalla Regione Campania, sono incredibilmente introvabili. Senza dubbio sono settimane che avrebbero già dovute essere in circolazione nella Valle Caudina e in tutta Irpinia, considerato il vantarsi eccessivo da parte della Regione Campania che ebbe a dire: “Abbiamo prodotto milioni di mascherine (anche economiche) e quindi devono utilizzarle tutti”. A mio parere niente di più ipocrita. Il problema, per ora ancora molto evidente e marcato, è il passaggio dalla teoria alla pratica, più schiettamente dalle chiacchere ai fatti. E il tempo che ci vuole per farlo. Purtroppo l’annuncio, già amaramente lontano, simbolo di una grande inefficienza, ha letteralmente mandato in tilt il mercato: chi ha potuto ha annullato tutti gli ordini superiori al prezzo fissato dal governo. E’ partita la caccia al fornitore meno caro, ammesso e non concesso che i produttori non locali non si siano rivolti altrove, visto che l’iniziativa di fissare il prezzo non è stata concertata a livello comunitario. Fino a quando questa merce, o quella dello Stato, non sarà consegnata in maniera seria e decisa, molte farmacie saranno a secco di mascherine chirurgiche economiche. Siamo proprio alla vigila della data del 18 maggio che è ormai dietro l’angolo, chiave soprattutto per attività commerciali. E così non resta che vendere le Ffp2, le cosiddette “egoiste” (quando hanno il filtro) perché tutelano chi le indossa ma non chi le incontra, oppure quelle riutilizzabili. Entrambe però sono decisamente più care delle chirurgiche e non hanno prezzo calmierato. Le mascherine economiche sono inesistenti, già finite in poche ore e da più e più giorni. E tutti coloro che non possono permettersi di acquistare quelle a prezzi più alti? A loro cosa diciamo? Devo dire che spesso chi non le trova se la prende con le farmacie, anche se non ci sono responsabilità da addossare a quest’ultime, e ciò dispiace molto. Una guerra tra simili, potremmo dire così. Di questo passo c’è la possibilità che nella Valle Caudina e non solo, si vadano a creare pure tafferugli e intemperanze tra le persone in attesa fuori dalle farmacie. Tra l’altro in tutta Italia sono migliaia i disordini e in questo ambito non è esclusa di certo l’Irpinia e naturalmente la Valle Caudina. Perchè si deve arrivare a tutto questo? La gente è stanca, stanca sul serio. Finora chi è meno abbiente non ha potuto vedere neanche un miraggio delle mascherine “calmierate”, se non qualche fortunato estremamente raro. Quanto aspettare ancora? Più fatti e meno chiacchere.


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