Gaetano Altieri, della Uilm Avellino

Cancelli aperti alla Denso, Ema, Fca e IIA, dove le fabbriche ripartono tra termoscanner e incertezze. A partire da domani 4 maggio tutta la grande industria presente in provincia di Avellino tornerà a produrre in un quadro epidemiologico ed economico caratterizzato da insidie e rischi, ma anche di speranza. Alle aziende che avevano ripreso nelle scorse settimane con il via libera del Prefetto sene aggiungono altre. Aveva anticipato il reintegro di una piccola percentuale della forza lavoro la Ema di Morra De Sanctis come la IIA di Flumeri, che già da una settimana hanno ripreso la produzione, mentre a partire da lunedì rientrano in fabbrica anche le maestranze della Fca – per un solo giorno in quella settimana – e della Denso di Pianodardine. Per il sindacato questa ripartenza è una sfida ad Avellino come lo è nel Paese. Per il segretario generale della Uilm di Avellino, Gaetano Altieri, la produzione industriale irpinia dovrà recuperare il volume di produzione registrata prima dello scoppio della pandemia, ma anche mettersi in pari con i mercati per garantire la sua sopravvivenza.

«L’ORA DELLA RESPONSABILITÀ». Per Gaetano Altieri “la fase 2 affida a tutti i cittadini una grande responsabilità: se sbagliamo le mosse siamo destinati a ripetere l’isolamento e in quel caso le possibilità di risollevare l’economia locale saranno molto limitate” puntualizza Altieri, impegnato in prima persona nella sensibilizzazione degli operai sulla dotazione dei presidi di sicurezza individuali e di tutte le prescrizioni indicate per impedire nuovi contagi. “La pandemia ha azzerato il mercato dell’auto ma anche di altre attività, e la contrazione è dovuta principalmente all’isolamento e quindi alla chiusura delle concessionarie. Staremo a vedere cosa succederà con i cancelli aperti alla Denso, Ema, Fca e IIA nelle prossime 2 settimane, che saranno decisive sia sul fronte del contagio che della ripresa dei mercati” continua.

RIPARTENZA A VELOCITÀ RIDOTTA. Il dibattito sulla riorganizzazione delle fabbriche ha impegnato le sigle sindacali già nelle scorse settimane, anticipando un metodo che poi di fatto sarà replicato in tutte le pieghe della vita sociale. Tra poche ore le fabbriche ripartono tra termoscanner e incertezze, alle prese con il distanziamento di oltre 1 metro, mascherine, uso di gel igienizzanti, sanificazioni, divieto di assembramento. “Le prescrizioni sulla riorganizzazione del lavoro in fabbrica avranno ovviamente delle ricadute sui volumi della produzione, senza contare che gli operai dovranno lavorare con i dispositivi di sicurezza individuale per tutto il turno di lavoro. Si tratta di una condizione non facile da sopportare quando arriverà l’estate. Tutti siamo e saremo chiamati a grandi sacrifici nei prossimi mesi”.

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PRUDENZA E MONITORAGGIO. Le industrie inoltre dovranno monitorare di settimana in settimana gli andamenti delle nuove disposizioni, per limare il possibile in corso d’opera e agevolare al massimo le condizioni di lavoro. saranno vagliate anche le richieste dei clienti, che potrebbero richiedere il riassorbimento di tutti i lavoratori. “L’obiettivo è quello di tornare alla condizione di produttività pre-pandemia, soprattutto per i volumi; una meta faticosa se consideriamo che le aziende producono con una percentuale ridotta di forza lavoro, e con la cassa integrazione ancora aperta” argomenta. Il lavoro nelle fabbriche dunque dovrà essere sostenuto dai consumi: “Non sappiamo come reagiranno i cittadini e quanto la psicosi della pandemia inciderà sulla voglia delle persone di tornare a spendere e a riprendere la vita di prima. Lo capiremo nelle prossime settimane”.

«ALLA IIA SI ATTENDONO 65 NUOVE ASSUNZIONI». A questo bisogna aggiungere la capacità delle imprese stesse di riuscire a superare la crisi, e Altieri chiede misure specifiche che garantiscano liquidità all’apparato produttivo, “per evitare il collasso” avverte. “La pandemia ha stravolto le nostre vite e ora dovremmo imparare a convivere con le restrizioni, anche se siamo profondamente legati alla capacità delle risposte sanitarie, prima di cura e poi di somministrazione di un vaccino, che mi metterebbero al sicuro da ogni rischio. Soltanto in questo modo sarà possibile recuperare la fiducia e andare avanti” continua il segretario dei metalmeccanici. A proposito di sguardo lungo, a partire da lunedì anche i vertici della IIA potrebbero completare il disegno annunciato diversi mesi fa sull’assunzione di 65 nuovi operai, per accelerare sulla consegna delle commesse ottenute dai Comuni di Napoli e Roma. Già prima della pandemia sono stati ben 15 gli operai che si sono aggiunti al portafoglio maestranze.

Ema, Morra De Sanctis

«SERVE DIALOGO». In attesa di vagliare la capacità di reazione di cittadini e dei mercati, Altieri tende la mano alle altre associazioni di categoria e alle forze politiche, invocando unità e collaborazione. Le fabbriche ripartono tra termoscanner e incertezze, sapendo che non sarà facile ricostruire la normalità senza il contributo di tutti, spiega Altieri.”Siamo una fase storica simile a quella del dopo guerra, dove si contano i morti e dilaga la povertà. Chiedo che in questo momento non si alimentino polemiche ma si collabori, ognuno per la sua parte, per uscire da questa crisi e ricercare l’unità” conclude.


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