Primo maggio e morte sul lavoro, il cordoglio di Filca Cisl e Cgil

Le reazioni del sindacato al tragico incidente in un cantiere dove era in corso la manutenzione di un viadotto Anas della Statale 90 Delle Puglie

Primo maggio e morte sul lavoro sono inconciliabili. Lo hanno evidenziato il segretario della Filca Cisl di Avellino Giovanni Lo Russo e la segreteria provinciale della Cgil Avellino. Sono intervenuti con comunicati per esprimere dolore e cordoglio per il tragico episodio che si è verificato ad Ariano e che ha visto la morte di un operaio di 38 anni Pietro Nuzzolo, nel cantiere del viadotto manna.

Un cantiere stradale

LA NOTA DEL SEGRETARIO DELLA FILCA CISL DI AVELLINO GIOVANNI LO RUSSO: «PRIMO MAGGIO E MORTE SUL LAVORO NON ACCETTABILI». «Si tratta di uno dei primi cantieri che era stato aperto nella emergenza epidemiologica e che doveva rispettare anche i nuovi protocolli sanitari, e a ridosso di un primo maggio senza piazze reali ma comunque inneggiante ad un una ripresa del lavoro in sicurezza. Il lavoro nelle costruzioni ha fatto da apripista all’apertura delle attività produttive e registra proprio ad Ariano Irpino, zona rossa sanitaria, una morte bianca e il monito della pericolosità del lavoro delle costruzioni e degli incidenti sul lavoro” continua. Riprendendo le parole della segretaria nazionale della Cisl Annamaria Furlan, “Il problema della sicurezza del lavoro nel nostro Paese era presente già  prima del Covid. Ogni anno registriamo migliaia di morti sul lavoro e tantissimi infortuni, e l’edilizia resta uno dei settori più colpiti. Per questo ci siamo impegnati a stipulare protocolli nazionali per garantire a ogni lavoratore le necessarie tutele. Adesso in vista della ripartenza, bisogna far applicare le regole. Ma ci vuole un grande senso di responsabilità da parte di ognuno perché lavorare in sicurezza è l’unico modo che ci garantisce di far ripartire il Paese”. Nell’esprimere il cordoglio alla famiglia Nuzzolo per la tragica scomparsa di Pietro, la Filca Cisl sottolinea “Un infortunio mortale in un cantiere per cause “intrinseche” alla peculiarità del lavoro edile, su cui si apre un fascicolo della magistratura, è sempre una involuzione, un fallimento alla civiltà del lavoro e segna quanto sia lunga la strada ancora da percorrere per rendere reale la piena Sicurezza del Lavoro” conclude.

IL CORDOGLIO DELLA CGIL E LA VICINANZA AI FAMILIARI DELLA VITTIMA. La Cgil di Avellino esprime cordoglio e vicinanza alla famiglia del giovane lavoratore deceduto ad Ariano Irpino. «Anche ad attività ridotta, continua la strage dei morti sui luoghi di lavoro. L’emergenza Covid-19 non ferma gli incidenti fatali: è di oggi la drammatica notizia di un giovane operaio ucciso da una trave mentre lavorava in un cantiere ad Ariano Irpino, si legge in una nota. L’incidente si è verificato «proprio oggi che stiamo organizzando il Primo Maggio chiedendo più sicurezza in tutti i luoghi di lavoro per l’emergenza Covid-19, l’ennesimo incidente fatale ci lascia sgomenti». Come Cgil, «continueremo a batterci per maggiore sicurezza, ma anche per la prevenzione che purtroppo continua a mancare nei luoghi di lavoro e nei cantieri in particolare. La tristezza e la rabbia si fondono in uno per chiedere sempre e comunque maggior attenzione sul lavoro, maggior Formazione, minor stress. Tutte queste cose non devo essere parole ma azioni concrete da esercitare normalmente. E così esprimiamo cordoglio e vicinanza alla famiglia del lavoratore deceduto».


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