Sulle tensioni che stanno accompagnando la vicenda del Piano di Zona Avellino interviene l’ex assessore ai Servizi Sociali Teresa Mele. «Nel pieno dell’epidemia dei coronavirus, mentre famiglie e lavoratori pagano un prezzo altissimo per il lockdown, sarebbe auspicabile abbassare i toni e far prevalere la responsabilità da parte di tutti», commenta. «Più che il rischio di un contenzioso tra il Direttore generale e il Comune capoluogo, può danneggiare il clima di incertezza che si è creato intorno alla Azienda consortile, realizzata per volontà unanime dei Comuni tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019 sulla spinta della Regione Campania e, in particolare, dell’assessore Lucia Fortini».

Per Teresa Mele non c’è alternativa a questa soluzione. «La scelta dell’azienda speciale nasce dall’esigenza di responsabilizzare una gestione indipendente dei sevizi sociali dalle amministrazioni comunali, che con il Piano di Zona comunque restano in campo per gli indirizzi generali». Nel merito, «trattandosi di servizi alla persona, assistenza e prestazioni a ceti deboli, a fasce disagiate o in difficoltà, è importante creare automatismi nella erogazione delle prestazioni, fondamentali per rendere tempestiva la risposta della Istituzione ai bisogni impellenti delle persone». L’ex assessore fa un parallelo con i ritardi della cassa integrazione in deroga di cui si discute in questo momento di emergenza nazionale. «L’azienda speciale consortile è l’unico modo per rendere immediata e adeguata la risposta, come tentai di spiegare in consiglio comunale nel 2016, dopo anni di paralisi determinate dallo scontro politico all’interno del Comune e tra gli enti aderenti». L’ex assessore ricorda le tensioni che accompagnarono il dibattito politico intorno alla questione e la soluzione trovata per evitare il commissariamento. «Pur con la consapevolezza che un’azienda speciale avrebbe potuto fare anche di più, trovammo allora una intesa per il superamento dei contrasti, garantendo slancio alla attività del Piano di Zona: fu una soluzione di responsabilità, in attesa che maturassero i tempi per la vera soluzione, come riconobbe pubblicamente l’assessore regionale Lucia Fortini». La svolta ci fu nel 2018, prosegue: «Successivamente fu proprio l’assessore regionale ad accompagnare brillantemente il processo costituente della agenzia consortile dei servizi sociali, realizzando un risultato che oggi rischia di essere vanificato».

«TORNA IL RISCHIO COMMISSARIAMENTO: VA EVITATO». Proprio qui si addensano le nubi di una nuova tempesta sui Comuni dell’Ambito A04, sottolinea. «Nel settembre 2018 l’Assessore regionale Lucia Fortini ha dichiarato conclusa la stagione del Piano di zona A04 per far spazio all’Azienda speciale, imponendo il passo indietro ai Comuni. Se oggi si rimettesse in discussione quella scelta, così come se prevalessero liti e contenziosi, i Comuni potrebbero subire l’ennesimo commissariamento, dopo quelli clamorosi del decennio scorso». Per Teresa Mele occorre fermare il conflitto «per consentire una immediata programmazione degli interventi attivando il nuovo soggetto». L’ex assessore ricorda «il lavoro decisivo svolto dalla terna prefettizia presieduta da Giuseppe Priolo con il Vice Prefetto Vicario Silvana D’Agostino, oggi commissario straordinario ad Ariano Irpino, a cui rivolsi un anno fa il mio ringraziamento per il contributo determinante alla soluzione di questo delicatissimo capitolo». L’ambito A04 vede capofila Avellino. Gli altri Comuni aderenti sono: Altavilla Irpina, Capriglia Irpina, Cervinara, Chianche, Grottolella, Montefredane, Petruro Irpino, Pietrastornina, Prata, Pratola Serra, Roccabascerana, Rotondi, San Martino, Torrioni, Tufo.
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