Sono ore decisive per un ritorno dell’aerospazio irpino con Ema e Omi in fabbrica. Sindaci e sindacati contro la deroga del Governo attendono il nuovo pronunciamento della Prefettura atteso nelle prossime ore. La decisione assunta dalla Ema di Morra De Sanctis di riaprire i cancelli oggi lunedì 6 aprile, è stata fortemente osteggiata dagli amministratori comunali, che sono riusciti a intercedere nella manovra, ottenendo un ulteriore congelamento. Le parti infatti, imprenditori, sindacati e rappresentanze comunali hanno richiesto e ottenuto un confronto presso la Prefettura di Avellino nella mattinata di domani, per assumere le opportune decisioni in merito alla riapertura delle attività produttive. Il confronto sarà utile non solo per la Ema, ma anche per tutte le altre aziende della provincia, in particolare di Pianodardine e nell’area Nusco Lioni Sant’Angelo dei Lombardi.
LA COMUNICAZIONE AI SINDACATI. Sabato in tarda serata l’annuncio della Ema di congelamento delle decisioni assunte e che avrebbero portato alla riapertura degli stabilimenti entro questa mattina. La ripresa della produzione era stata annunciata anche da altre aziende in provincia di Avellino. Da lunedì 6 aprile, era previsto il ritorno alle postazioni della catena di montaggio degli operai della Ema di Morra De Sanctis, della Cofrem di Pianodardine e della Targetti Sankey spa nell’area Nusco Lioni Sant’Angelo dei Lombardi, mentre confermano la continuità produttiva nonostante l’emergenza sanitaria dettata dal Coronavirus la Omi di Lacedonia e la Aurubis Italia di Pianodardine. La Ema di Morra De Sanctis che aveva ottenuto l’autorizzazione da parte del Prefetto di Avellino Paola Spena ad andare in deroga al DPCM del 1 aprile e riprendere la produzione. Nella comunicazione inviata alle rappresentanze sindacali, la Ema specificava che soltanto il 50% della forza lavoro sarà reintegrata, alla luce delle limitazioni imposte dalla zona rossa di Ariano Irpino e dalla presenza di contagi significativi in altri comuni. “Il Prefetto Spena ha concesso l’autorizzazione alla riapertura previa adozione del protocollo imposto da Cgil, Cisl e Uil in merito ai presìdi di sicurezza individuali come guanti e mascherine, ma anche il distanziamento di un metro, i turni sfalsati e l’eliminazione della mensa. Ma questo non vuol dire che questa manovra incontra l’accordo della Cgil” annuncia Giuseppe Morsa, segretario generale della Fiom Cgil della Provincia di Avellino. “Oltre alla Ema anche altre aziende avevano chiesto e ottenuto la deroga, mentre altre non hanno mai interrotto la produzione, nonostante le prescrizioni del Governo. Resto fermamente convinto che la messa in sicurezza della salute pubblica debba avere la priorità rispetto agli ingranaggi dell’economia e di imprenditori solidi. Le Partite Iva sono a casa in questo momento” tuona Morsa. “Siamo consapevoli del fatto che l’interesse produttivo dell’azienda abbia trovato argomenti convincenti per ottenere l’autorizzazione della Prefettura, ma vorrei sottolineare la necessità di adottare scelte di buon senso: la vita delle persone vale molto di più della capacità produttiva e certe scelte potrebbero avere pesanti ripercussioni su una nuova espansione del virus. Chi decide, se ne assumerà le responsabilità” conclude.
I SINDACI CHIEDONO ALLA PREFETTURA LO STOP ALLA RIPRESA DELLA PRODUZIONE. Appresa la notizia della riapertura dei cancelli, le single sindacali del comprensorio altirpino hanno avviato una mobilitazione istituzionale, per chiedere la sospensione della decisione assunta dai vertici della multinazionale e concertare la migliore soluzione possibile per garantire l’operatività delle industrie e della forza lavoro impiegata. Ad affiancare la Fiom Cgil sono scesi in campo anche i sindaci, che appresa la notizia hanno preparato un appello alla Prefettura di Avellino per scongiurare l’autorizzazione. Coinvolti in quanto autorità massime in materia sanitaria dei Comuni, i sindaci temono che la riapertura delle aziende possa compromettere il sacrificio delle settimane precedenti, ed esporre a rischio di contagio la popolazione che finora è rimasta immune. Ma l’aerospazio irpino con Ema e Omi in fabbrica vuole tornare. Sono ore decisive per la soluzione. Nel frattempo, però, su questo fronte molto è cambiato dopo l’ultimo incontro in videoconferenza tra i Governatori Italiani e il Premier Giuseppe Conte.
SULLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE DAL 14 APRILE DECIDE SOLO IL GOVERNO NAZIONALE. Nella giornata in cui scadevano le ordinanze regionali, in molti casi con divieti e restrizioni locali in aggiunta alle norme nazionali, il Premier ha avvertito che la sfera d’azione delle Regioni non potrà riguardare le attività produttive. Ci sarà una cabina di regia, ma l’ultima parola sarà del Governo, che dovrà far valere l’interesse nazionale su questioni strategiche come l’industria e la produttività del Paese.
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