Chiude la grande industria in Irpinia per il coronavirus. Altieri (Uilm): l’epidemia colpo all’economia

L'elevata tensione all'interno dei principali stabilimenti industriali della provinciali ha portato alla chiusura fino a quattro settimane delle aziende

Gli stabilimenti FCA di Pratola Serra, nell'area industriale di Pianodardine, alle porte di Avellino
Gaetano Altieri, della Uilm Avellino

Chiude la grande industria in Irpinia per il coronavirus. Fermano la produzione la IIA, Ema e la Fca. Le fabbriche annunciano lo stop produttivo in Irpinia nella fase più intensa della emergenza per la diffusione del covid-19. Il segretario provinciale della Uilm, Gaetano Altieri paventa una catastrofe economica all’orizzonte.

LA SITUAZIONE IN IRPINIA. La FCA di Pratola Serra conferma una settimana di chiusura e con la attivazione della cassa integrazione, mentre la Ema di Morra De Sanctis congela le attività per tre settimane e la Industria Italiana Autobus si ferma per quattro. Questo l’esito delle trattative di ieri fra imprenditori e rappresentanze sindacali, che sul fronte della produzione industriale navigano a vista e confidano in una brusca frenata del contagio da Coronavirus. “Alla luce della grave tensione registrata fra gli operai siamo stati costretti a prendere provvedimenti e a sostenere la chiusura degli stabilimenti, ma l’emergenza sanitaria non si concluderà in un paio di settimane e temiamo che la la diffusione del virus possa generare una fortissima crisi economica e sociale” ha commentato Gaetano Alteri segretario generale della Uilm di Avellino al termine delle trattative di ieri. “Fermiamo la produzione per qualche giorno ma lavoriamo per un piano alternativo sull’organizzazione del lavoro: siamo in contatto con ogni azienda per gli ammortizzatori sociali e siamo in prima linea per garantire che tutte le aziende rispettino i protocolli per la tutela della salute, ma la tensione altissima”. Molti operai sono in malattia, ma altrettanti sono costretti in quarantena, come la forza lavoro di Ariano Irpino. “A questo bisogna aggiungere che il sindaco di Montella ha emesso il divieto di uscire e la messa in quarantena per gli operai che sono stati a contatto con aziende di Ariano e vicine al focolaio. La portata al fenomeno è davvero importante, siamo impegnati a gestire questa grande emergenza ma anche a tranquillizzare le persone sulle garanzie di tutela”. La tensione descritta da Altieri riguarda non solo il timore di un contagio da Coronavirus all’interno di qualche stabilimento, ma la preoccupazione per i risvolti economici in un contesto economico e produttivo assai debole e precario come quello irpino.

L’interno della IIA di Flumeri

CHIUDE LA GRANDE INDUSTRIA IN IRPINIA, IL SINDACATO SI AFFIDA AL DECRETO “CURA ITALIA”. “Mi auguro di ritornare presto alla normalità, anche se non so come reagiranno le imprese e quale reale capacità avranno di superare questo momento. Non escludo che per alcuni contesti produttivi questa emergenza potrebbe rivelarsi fatale. Il decreto “Cura Italia” è appena stato licenziato, e compito nostro sarà quello di vagliare il contenuto per offrire risposte concrete. Capisco la grossa tensione da parte dei lavoratori, ma bisogna ripartire al più presto: le fabbriche non le possiamo chiudere per tre mesi, ma bisogna trovare il modo di convivere con il disagio e nel pieno rispetto del protocollo per evitare che si diffonda il contagio. Fra un settimana il problema non sarò risolto, e bisogna organizzarsi” conclude.

Gli stabilimenti FCA di Pratola Serra, nell’area industriale di Pianodardine, alle porte di Avellino

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