Fca scommette su Melfi e Pomigliano con Alfa Romeo e Jeep. La sfida plug in del Gruppo Fiat Chrysler Automobiles attraversa il Mezzogiorno tra Napoli e la Basilicata con obiettivi ambiziosi sul piano tecnologico e occupazionale. Dopo aver portato a Melfi dal Messico la produzione per il mercato europeo delle nuove versioni di Jeep Compass (in produzione Diesel e Benzina, a breve il plug in), al via il salto di qualità nello stabilimento campano, dove lavorano 4.489 persone (di cui 359 impiegati) che producono 920 vetture al giorno. Intervenendo all’evento per i 40 anni della Panda, Pietro Gorlier ha annunciato un miliardo di investimento per la Panda Hybrid e l’Alfa Romeo C-SUV, con il Tonale in produzione entro la proma metà del prossimo anno. Il Chief Operating Officer (COO) of the Europe, Middle East, Africa, che è anche Global Head of Parts & Service (MOPAR) e membro del Group Executive Council (GEC), ha illustrato l’impegno della Fca per i veicoli elettrificati. Non soltanto con gli investimenti sulle produzioni e sulla formazione delle persone, ma il Gruppo realizza anche partnership e servizi per contribuire in maniera decisiva alle trasformazioni in atto nell’industria dell’auto.
L’ELETTRICITÀ DI CASA SPINGERÀ I MODELLI ALFA E JEEP, ORA IL CONFRONTO COL GOVERNO SUL FUTURO. Fca prevede nei prossimi anni una sostenuta domanda e offerta di di aito elettriche o ibride. Per accompagnare un cambiamento epocale nel campo della mobilità servono politiche nazionali. A giorni il Gruppo Fca annuncerà i risultati della partnership con Enel X e Engie, “una esclusiva wallboxecon connettività per una gestione intelligente della batteria e dell’elettricità di casa”, ha dichiarato Gorlier. La rivoluzione dei consumi di auto di nuova generazione richiede un sostegno alla domanda di mercato, sostenendo la rottamazione dei veicoli precedenti Euro 4, riducendo i costi di ricarica e, soprattutto, con la diffusione dell’infrastruttura di ricarica. Tra le proposte sul tappeto al tavolo dell’automotive presso il Mise, c’è la semplificazione delle procedure per l‘installazione con l’istituzione di uno Sportello Unico Nazionale, ma anche possibili detrazioni fiscali. In questo quadro, Fca prosegue sugli impegni assunti, al di là della fusione con PSA. Gorlier ha confermato il piano da 5 miliardi: “Siamo due aziende separate e ognuno persegue la sua strategia”, ha sottolineato. In questo scenario Fca scommette su Melfi e Pomigliano, quindi sul futuro industriale del Mezzogiorno.
IL 18 MARZO LE CONCLUSIONI AL MISE SULLA MOBILITÀ ELETTRICA. Intanto la Filiera dell’auto guarda al possibile accordo strategico con il Governo. L’Italia punterà sulla auto a idrogeno e su colonnini di ricarica nelle case. La filiera dell’automotive, l’Anfia del presidente Paolo Scudieri, chiederà nei prossimi giorni l’impegno del governo nel sostegno all’evoluzione verso la mobilità ad idrogeno. I laboratori italiani attivati o in fase di start up, come il Borgo 4.0 di Lioni, saranno parte operativa integrante nel Patto nazionale per la Mobilità 2030. Lo scenario è stato delineato sinteticamente proprio da Paolo Scudieri, in una intervista rilasciata alla testata automoto.it, a proposito delle richieste che saranno formalizzate al Governo, pronto a concludere presso il Mise i lavori del tavolo sull’Automotive il 18 febbraio e il 5 marzo. “Chiederemo di sottoscrivere un patto per sostenere l’evoluzione verso la mobilità a idrogeno”, si legge tra l’altro. Si solleciterà l’istituzione di “un credito d’imposta per l’installazione di colonnine di ricarica elettrica nelle abitazioni private” e si proporrà di “utilizzare le indicazioni del Libro Bianco redatto da Confindustria per accelerare la produzione di energie rinnovabili’”, in modo da “arrivare entro il 2030 alla decarbonizzazione dell’economia ed al rafforzamento della green economy”.
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