Vertenza Fib Sud, i lavoratori restano al Gruppo Se.Ri. Possibile la Cigs

La curatela fallimentare rappresentata dall'avvocatessa Marina Pierro inoltra una nota alle single sindacali per informarle sull'esito delle consultazioni e sul pronunciamento della giudice delegata del tribunale di Avellino: la retrocessione dei lavoratori è illegittima. Atteso nuovo vertice in Prefettura

Fib Sud di Nusco

La vertenza Fib Sud giunge allo snodo decisivo. I lavoratori restano in capo al Gruppo Se.Ri. dopo che è stata respinta l’istanza presentata dalla Fib Sud di sciogliere il contratto di fitto di ramo d’azienda e cedere i lavoratori alla curatela fallimentare. Lo fa sapere la stessa curatrice fallimentare, Marina Pierro, che segue il caso della Mp Srl di Nusco. La vicenda riguarda il nodo dei lavoratori che risultavano nè assunti e nè licenziati dalla Fib Sud e dal Gruppo Seri, dopo lo scioglimento del contratto di fitto aziendale. Con una articolata nota prodotta dalla avvocatessa, si portano a conoscenza le sigle sindacali sull’esito del quesito posto al Ministero del Lavoro, a cui si era chiesto se la restituzione dei lavoratori alla azienda nel frattempo fallita fosse possibile. “Fib Sud non è in possesso di alcun documento scritto agli atti, ma ha solo intrattenuto un colloquio telefonico con una funzionaria dell’ente preposto”, si afferma in premessa. Nel merito, condizione fondamentale per la retrocessione dei lavoratori all’azienda originaria è la continuazione dell’attività lavorativa unitamente all’autonomia organizzativa ed economica della stessa” si legge nel testo. Nel caso di specie i due fattori non si verificano, essendo la Mp – ovvero l’azienda retrocessionaria – soggetta a procedura fallimentare. La Mp ha cessato ogni attività e la Fib Sud satellite del Gruppo Seri, può ricollocare i lavoratori. La retrocessione dei lavoratori è impossibile, pertanto restano a carico dell’imprenditore Civitillo, che dovrà anche farsi carico dei debiti sorti durante la locazione. L’esperto giuslavorista interpellato, ha confermato peraltro, che la stessa Fib Sud potrà presentare domanda finalizzata ad ottenere gli ammortizzatori sociali “per crisi aziendale, e cessazione di attività, con riassorbimento delle unità lavorative, così come prospettato dall’imprenditore durante il colloquio in Prefettura”. Il giudice delegato del tribunale di Avellino ha quindi respinto in toto la retrocessione in capo alla curatela dei dipendenti della Fib Sud, rimettendo alla stessa azienda obblighi e responsabilità in materia di trattamento dei dipendenti e ammortizzatori sociali.

Il Palazzo di Governo al corso Vittorio Emanuele II ad Avellino

ORA IL NUOVO INCONTRO IN PREFETTURA. Chiarita la posizione dell’avvocatessa Pierro e quindi del giudice fallimentare del tribunale di Avellino, si ipotizza la convocazione di un nuovo incontro in Prefettura fra le parti, per giungere ad una risoluzione del caso. La parola spetta dunque all’imprenditore Civitillo, che dovrà indicare al Prefetto la propria posizione. Già nelle settimane precedenti infatti, i lavoratori escludevano la possibilità di rientrare nei programmi della Cassa Integrazione Straordinaria, lasciando intendere di avere già “speso” questa opportunità negli anni precedenti. La vertenza è in aggiornamento e il Prefetto avrà l’ultima parola sul caso.


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