Piano per il Sud, il Governo investe 100 miliardi

A Gioia Tauro il Premier Giuseppe Conte e il Ministro Giuseppe Provenzano annunciano i provvedimenti per il Mezzogiorno in infrastrutture, servizi e sburocratizzazione. La scommessa sulla competitività delle imprese, dimostrata dai numeri. La ricerca di PriceWaterhouseCoope sulla economia regionale: «Le prime 30 aziende della Campania producono 40,4 mld in valore di produzione»

Il Governo investirà 100 miliardi nel Mezzogiorno con il Piano per il Sud. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, oggi venerdì 14 febbraio alle ore 12 sarà a Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria, per la presentazione del Piano per il Sud, con il Ministro Giuseppe Provenzano. Presso l’Auditorium dell’Istituto d’Istruzione Superiore ‘F. Severi’, Via Galluppi 1, sarà ufficializzato nei dettagli il programma. Nei giorni scorsi a Napoli era stato anticipato dal Ministro Giuseppe Provenzano l’appuntamento, in diretta skype con Il Mattino, intervenendo alla presentazione della ricerca realizzata dalla PriceWaterhouseCoopers (Pwc) sull’economia in Campania. Provenzano ha parlato della «Fase 2» del Governo. Intervistato dal Direttore del quotidiano napoletano, Federico Monga, il Ministro ha spiegato che la elaborazione del progetto per il Mezzogiorno ha richiesto maggiore tempo, a causa della necessità di reperimento delle risorse aggiuntive e del coordinamento con gli altri ministeri. Nel merito, il Piano per il Sud conterrà capitoli importanti per le donne sotto il profilo professionale, imprenditoriale e sociale, ha spiegato, ma soprattutto punta a fare crescere le imprese. Cogliendo l’opportunità di commentare le performances realizzate dalle maggiori aziende campane per valore di produzione, ha indicato nel sostegno alle realtà industriali, produttive ed economiche la priorità del Piano per il Sud. Con una doppia prospettiva di medio e lungo periodo, il Governo punta a realizzare una grande opera di re-infrastrutturazione nelle regioni del Mezzogiorno e rilancio sociale del Meridione d’Italia. Saranno cinque le missioni strategiche contenute nel Piano per il Sud, elaborato in accordo con le indicazioni venute anche dalla Commissione Ue». Tra queste, legalità e supporto agli enti locali sono capitoli indicati come decisivi.

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ad Avellino, in visita presso il Conservatorio Cimarosa

La novita del Piano per il Sud non riguarda solo i fondi resi disponibili, ma la modalità con cui saranno spesi. I Fondi europei non ancora spesi e quelli della Agenda 2021-2027, il capitolo inutilizzato del Fondo sviluppo coesione e il 34% della spesa ordinaria dei ministeri costituiscono lo stanziamento, ma la cinghia di trasmissione con il territorio sarà una forte sburicratizzazione delle procedure.

Il Ministero per il Sud Giuseppe Luciano Calogero Provenzano

LA RICERCA. PwC. «Le prime 30 aziende della Campania producono 40,4 mld in valore di produzione». Presso la Redazione de Il Mattino è stata presentata nei giorni scorsi una completa fotografia del sistema imprenditoriale campano, rivelatrice di una forte potenzialità dell’industria e della capacità di intrapresa del Mezzogiorno. I dati sono stati elaborati sui bilanci 2017 e 2018 delle prime 300 imprese, private e pubbliche. Lo studio è stato elaborato dalla PriceWaterhouseCoopers (Pwc), network internazionale leader per la consulenza, che, in collaborazione con Il Mattino, con il contributo del Dipartimento di Economia, Management, Istituzioni della Federico II di Napoli. Commercio all’ingrosso e al dettaglio, Trasporti e Logistica, Agroalimentare, Edilizia-Servizi-Utilities, Automotive-Railway-Aerospace, Produzione Industriale, Produzione e Distribuzione Farmaceutica, Moda, sono i settori passati sotto la lente degli analisti. Da notare il divario nel valore di produzione tra le prime quattro, superiore al miliardo di euro, e le successive venti, sui 300 milioni. Di seguito, l’analisi.


Lo studio

EBITDA e Risultato Operativo

L’EBITDA aggregato è di 3,2 miliardi di euro, con una leggera flessione del 4% rispetto all’esercizio precedente, mentre il rapporto tra il valore della marginalità e il valore della produzione su base annua si riduce del 10% portandosi all’8% circa, un dato comunque interessante. Nel 48% delle imprese esaminate il miglioramento del margine operativo lordo è stato conseguito attraverso una crescita dei ricavi; nel 52%, invece, l’incremento dell’EBITDA è stato raggiunto in presenza di un decremento dei volumi di vendita e quindi attraverso una strategia di miglioramento dell’efficienza e della catena di creazione del valore. Le aziende che registrano un utile di esercizio nel 2018 rappresentano ben l’87% del campione, dato sostanzialmente stabile rispetto al 2017. Il risultato netto aggregato cresce invece sensibilmente (+31%), anche per effetto di politiche di risanamento specie nel settore dello shipping; un dato estremamente interessante che emerge dall’analisi è la quota di utili stimata oggetto di reinvestimento all’interno delle aziende nel 2018, che è pari all’80%.

Struttura patrimoniale. Segnali piuttosto positivi si manifestano anche dal punto di vista patrimoniale e finanziario. Gli asset aziendali crescono del 5% ed i patrimoni netti del 14%, con l’83% delle aziende del campione che incrementano l’apporto di mezzi propri. Al contempo, si riduce di circa il 9% l’esposizione finanziaria complessiva, anche a seguito di operazioni di ristrutturazione del debito realizzate nel corso dell’esercizio 2018, portandosi a 5,8 miliardi di euro complessivi per le 300 aziende esaminate. Segnali di apertura al mercato dei capitali si registrano con l’ingresso nel network Elité (piattaforma internazionale del London Stock Exchange Group dedicata alle aziende ad alto potenziale di crescita) di 77 società campane (60 solo nell’ultimo triennio) interessate ad accrescere la propria competitività e a migliorare la propria struttura organizzativa. Tale percorso, come noto, è prodromico ad un potenziale accesso al mercato dei capitali, che potrebbe ulteriormente migliorare il processo di patrimonializzazione delle imprese nel medio-lungo periodo.

I settori di riferimento. Tra i settori merceologici, la leadership va al Commercio all’ingrosso e al dettaglio con oltre 10 miliardi di euro (+10,4% rispetto al 2017) con un margine operativo di circa il 4%. Si attesta su 6,4 miliardi di euro di valore della produzione il settore Trasporti e Logistica (+4,3% rispetto al 2017) e marginalità del 15,5% (in lieve flessione rispetto all’anno precedente). Al terzo posto per volumi di produzione il settore Agroalimentare con 5,9 miliardi di euro, in crescita di quasi 5 punti percentuali, ed un EBITDA del 6,6% sostanzialmente stabile. In crescita anche il fatturato dei settori della Produzione e Distribuzione Farmaceutica (+6,6%) e della Produzione Industriale (+8,4%), sebbene gli indicatori medi di redditività registrino una flessione di quasi 1 punto percentuale.

L’analisi delle province. L’analisi per province evidenzia una concentrazione del fatturato in particolare nell’area di Napoli, con il 66% delle aziende presenti nel campione e circa 28 miliardi del valore della produzione (+6% rispetto al 2017). In crescita anche il valore della produzione delle aziende delle altre province che popolano la classifica Top 300, con Caserta che registra un +7,5% (principalmente riconducibile al settore del Commercio), Salerno + 6,2% (spinta in particolare dal settore agroalimentare), Avellino +10% e Benevento +3,9%.

Le stime per il 2019. Nel complesso, il 2019 ha registrato un rallentamento dell’economia globale, con una crescita del 2,6% rispetto al 3% registrato nel corso del 2018. Questo dato ha risentito principalmente delle tensioni a livello commerciale e geopolitico in primis tra Stati Uniti e Cina, non ancora definitivamente risolte, e successivamente tra Giappone e Corea del Sud. L’80% delle economie avanzate ha frenato la propria crescita nel 2019 mostrando tassi di sviluppo inferiori rispetto al 2018; le aspettative sono che il PIL globale possa essere trainato dalle economie emergenti con un tasso di crescita più che doppio di quello dei paesi maggiormente sviluppati. Pier Luigi Vitelli, Partner PwC, commenta: “Nelle nuove geografie del commercio mondiale, la Campania, ed in generale le regioni del Mezzogiorno, potrebbero rappresentare le naturali ambasciatrici dell’Italia e dell’Europa nei confronti dei paesi che affacciano sul mediterraneo. Un rinnovato impegno nello stimolare gli scambi può indubbiamente rappresentare la chiave di volta per il rilancio del tessuto industriale e produttivo del Mezzogiorno, che troverebbe sia ampi mercati di sbocco per i propri prodotti, sia partners con i quali sviluppare filiere internazionali che valorizzino le eccellenze della Campania e delle altre regioni del Sud Italia.”

PwC: valore di produzione oltre i 40 miliardi di euro per le 300 maggiori aziende campane, +6% a/a

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