Il Contratto di fiume Ofanto si sblocca, i sindaci si riuniscono per l’intesa

La Regione ha assunto l'iniziativa per accelerare la programmazione negoziata nei cinque ambiti campani. A Sant'Angelo dei Lombardi l'incontro fra i comuni e la partnership istituzionale

Il Contratto di fiume Ofanto si sblocca, i sindaci si riuniscono per l’intesa a Sant’Angelo dei Lombardi. La relazione preliminare sul Contratto di Fiume Alto Ofanto, redatta dal coordinatore Lombardi dell’ufficio “Contratti di Fiume” previsto dalla Legge Regionale n.5 del 6 maggio 2019, contempla l’avvio delle attività per la sottoscrizione dei Contratti a regia regionale. Il plico di 28 pagine, stabilisce in 8 punti criticità e obiettivi degli interventi da mettere in campo, e chiarisce che in assenza di un percorso lineare documentato sui territori la Regione Campania resta l’ente capofila, e nel caso del percorso relativo all’Alto Ofanto, il Comune di Lioni si conferma soggetto attuatore e, comunque, è il centro di gestione per le prime spese. Sono disponibili 60mila euro, per effettuare indagini, rilievi e studi del paesaggio, dell’urbanistica e dell’agricoltura; per le spese di gestione e delle missioni, per il piano di comunicazione e cabina di regia. Sistemazione idraulica del fiume, depurazione delle acque e relative potabilizzazione e depurazione, sono gli obiettivi di un programma che punta a rigenerare l’Ofanto, che sgorga a Torella dei Lombardi per poi raggiungere e attraversare la Puglia.

Un tratto del Fiume Ofanto

ASSEMBLEA ALLE 16. A tal proposito, è stata convocata per oggi 14 febbraio alle ore 16.00 a Sant’Angelo dei Lombardi nei locali di Casa Loreto, la seconda Assemblea di Bacino per unire i Comuni e gli enti partner intorno alla progettazione esistente e concordare tutte le azioni utili a concorrere alla costruzione della piattaforma programmatica, così come indicato dalla Legge Regionale. Al primo punto dell’ordine del giorno è prevista la “Comunicazione del Sindaco di Lioni: Contratto di Fiume Alto Ofanto e attività sperimentale a regia regionale”. A seguire, gli “Adempimenti per l’adeguamento dell’Assemblea di Bacino del Contratto di Fiume Alto Ofanto alla Legge Regionale n. 5 del 6 maggio 2019 (art. 4, comma 1a) – determinazioni; e infine, la “Illustrazione della proposta contenuta nel documento di intenti per il Contratto di Fiume della Bassa e Media Valle dell’Ofanto e adempimenti per l’adesione alla proposta interregionale – determinazioni”. La convocazione è stata inoltrata ai 16 sindaci dei Comuni che hanno sottoscritto l’accordo, con l’imminente ingresso di Cairano. Parteciperanno il presidente della Comunità Montana Alta Irpinia, il presidente del Gal Cilsi, e la rappresentanza dell’Università del Sannio.

L’ingresso alla sede della Regione Campania, a Napoli

VERSO LO SBLOCCO DI CINQUE CONTRATTI DI FIUME IN CAMPANIA. Non sarà solo il Contratto di fiume per l’Ofanto, l’unico programma a sbloccarsi. L’ufficio regionale incaricato ha individuato cinque ambiti territoriali all’interno dei quali sviluppare attività sperimentali. Oltre al Fiume Ofanto, sono stati individuati gli ambiti del Fiume Sele Tanagro, l’invaso di Campolattaro, il Fiume Calore Irpino e il Lago Matese. I protagonisti dell’assemblea di oggi, dovranno discutere degli adempimenti previsti dal plico, che prevedono in prima battuta l’approvazione del documento da parte della Regione, e a seguire, la costituzione degli organi del Contratto di Fiume, che spetta alla Regione d’intesa con il soggetto attuatore. Si preannuncia dunque la costituzione di una Cabina di regia e una Segreteria tecnica operativa con l’individuazione dei vari soggetti coinvolti; ma anche l’avvio dei tavoli/laboratori tematici su: rischi naturali; paesaggio, urbanistica agricoltura; gestione della risorsa idrica. E’ previsto inoltre l’attivazione del Piano di comunicazione e sensibilizzazione territoriale preliminare con convegni – work-shop, ecc., in attuazione del Percorso di partecipazione pubblica, anche mediante progetti di informazione, formazione e partecipazione di “Laboratorio Ambientale”. A seguire, la manifestazione d’interesse estesa ai soli soggetti presenti nell’area del CDF sperimentale per l’implementazione del laboratori tematici;
avvio dell’attività conoscitiva propedeutica alla definizione del Documento d’intenti.

Unione Europea

COS”È IL CONTRATTO DI FIUME (Scheda da contrattidifiume.it). Il Contratto di Fiume è un accordo tra soggetti che hanno responsabilità nella gestione e nell’uso delle acque, nella pianificazione del territorio e nella tutela dell’ambiente. Si tratta di uno “strumento volontario di programmazione strategica e negoziata che persegue la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale”. Il Contratto di Fiume è uno strumento che mira a raggiungere gli obiettivi delle Direttive Europee sulle Acque (2000/60/CE) e sulle Alluvioni (2007/60/CE) supportando e promuovendo politiche e iniziative volte a consolidare comunità fluviali resilienti, riparando e mitigando, almeno in parte, le pressioni dovute a decenni di urbanizzazione sregolata.

La sede del Ministero dell’Ambiente

LA SITUAZIONE IN ITALIA. I Contratti di fiume sono uno strumento per la pianificazione e gestione dei territori fluviali riconosciuto con un apposito emendamento nel 2015 all’interno del Codice dell’Ambiente DLgs 152/2006 all’art. 68 bis. Ad oggi sono ormai 15 le Regioni che hanno aderito alla Carta Nazionale dei Contratti di Fiume (Milano 2010) e altre sono in corso di adesione. Esperienze di Contratto di fiume sono presenti su tutti i grandi fiumi italiani sia al nord che al sud del Paese (Po, Piave, Tevere, Adda, Arno, Brenta, Trebbia…ecc). Il Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume con il coordinamento del Ministero dell’Ambiente, ISPRA ed il contributo di 35 esperti ha fissato nel 2015 i criteri di qualità dei processi con il documento “Definizioni e Requisiti Qualitativi di base dei contratti di fiume” (12 marzo 2015). I Contratti di fiume compaiono anche nella “Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici” documento redatto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con il coordinamento scientifico del CMCC (Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici), approvato dalla Conferenze Stato Regioni ed Unificata, il 30 ottobre 2014. Nel Decreto “Sblocca Italia” all’art. 7 vengono destinate risorse pari ad almeno il 20% del totale di quelle destinate ad interventi contro il dissesto idrogeologico ad interventi integrati, che agiscono cioè, secondo la filosofia dei Contratti di fiume.


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