Avellino laboratorio antismog, intesa nell’Area Urbana su norme e ricerca

Il Sindaco Gianluca Festa ha riunito il tavolo intercomunale per condividere la strategia di contrasto a polveri sottili e inquinamento. Controlli su scarichi veicolari e caldaie, ma non si bloccherà la circolazione, in attesa della soluzione finale attesa dall'università

Il Rettorato dell'Università di Salerno

Avellino laboratorio antismog per l’Area Urbana con la ricerca e la regolamentazione. Nel primo caso, si punta sulla ricerca mirata delle cause di inquinamento, con riferimento soprattutto alle emissioni nocive prodotte dalla combustione (veicolare, industriale, da riscaldamento domestico). Nel secondo, valendosi dei risultati degli studi, ma anche delle possibili innovazioni tecnologiche conseguentemente reperibili, i Sindaci elaboreranno provvedimenti per una regolazione scientifica delle centrali termiche di ogni tipologia, in modo da contenere gli sforamenti nel medio periodo, di abbattere i livelli molto al di sotto delle soglie tollerabili nel lungo periodo. Il Comune capoluogo ha concordato questa strategia all’interno dell’Area Vasta basata sul coinvolgimento di Arpac e Università.

AVELLINO LABORATORIO ANTISMOG, L’INTESA. Stamane il Sindaco Gianluca Festa ha riunito il tavolo intercomunale dei Comuni conurbati con il capoluogo per condividere la strategia di contrasto a polveri sottili e inquinamento. Controlli su scarichi veicolari e caldaie saranno intensificati, ma non si bloccherà la circolazione veicolare.

Traffico urbano

L’ORDINANZA ANTI SMOG DI AVELLINO FA SCUOLA: MONITORAGGIO COSTANTE. Un governo dell’inquinamento atmosferico passa necessariamente per una analisi attenta dei dati, ha spiegato il Sindaco di Avellino ai colleghi presenti. L’impostazione di Gianluca Festa ha convinto le rappresentanze dei Comuni contermini perché si basa sulla necessità di cambiare quello che ha definito «un approccio burocratica al fenomeno delle polveri sottili». In pratica, Festa propone di indagare scientificamente le fonti degli sforamenti per quello che riguarda le polveri sottili e le polveri ultrasottili. Per questo, sarà coinvolta l’Università di Salerno con una sua start up. Solo individuando le cause e le concause, si potranno attivare misure specifiche e mirate, in grado di contrastare efficacemente l’inquinamento. Ma soprattutto sarà l’Arpa Campania a fornire le indicazioni. Come è noto, l’Arpac di Avellino sta operando con continuità ed efficienza da anni per misurare scientificamente quantità e qualità degli agenti inquinanti nelle acque e nell’aria di Avellino e dell’Irpinia. Questa potrebbe essere l’occasione per capitalizzare a vantaggio della comunità locale il potenziale di professionalità e attrezzature che l’Arpa mette a disposizione del territorio.

La sede centrale dell’Arpa nel Centro Direzionale di Napoli

STUDIO DETTAGLIATO DEI DATI E INNOVAZIONE. Ora si apre una fase di verifica e approfondimento delle possibili soluzioni da adottare per alleggerire l’impatto delle emissioni in atmosfera delle caldaie e degli impianti alimentati a biomasse.  La ricerca in questa direzione sarà molto importante e Avellino, in questo caso, potrebbe diventare un laboratorio dove sperimentare protocolli e tecnologie innovativi, ma anche l’applicazione di filtri adeguati alle tipologie di emissioni. L’elevato tasso di inquinamento consente ai ricercatori significativi contesti microclimatici su cui applicare metodologie nuove. Entro un mese, si valuteranno anche provvedimenti per la regolamentazione, come per esempio l’intervento sui Ruec, i Regolamenti urbanistici edilizi. La ricerca fornirà le soluzioni, l’ordinanza comunale di Avellino garantirà lo spunto per coordinare e uniformare i controlli.


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