Multe e revisione obbligatoria ad Avellino per le auto. Il Sindaco non blocca la circolazione dei veicoli sul piano generale, ma dispone procedure che possono fermare le vetture considerate inquinanti. Saranno i Vigili Urbani a stabilirlo con l’opacimetro misurerà «la quantità di idrocarburi e gas di scarico emessi nell’aria dai motori delle autovetture», si legge nell’ordinanza. «L’analisi dei gas di scarico deve rispettare i valori limite delle rispettive carte di circolazione», altrimenti scattano le sanzioni. L’ordinanza emessa in queste ore dal Comune di Avellino risponde agli sforamenti di polveri sottili inasprendo controlli straordinari su strada.
MULTE E STOP ALLA CIRCOLAZIONE FINO ALLA REVISIONE STRAORDINARIA. «L’inosservanza delle misure di cui al punto 7 sarà punita ai sensi dell’art. 71, comma 1 e 6 del CDS con una sanzione pari a € 87,00 e prevede, altresì, l’obbligo di sottoporre il veicolo a revisione straordinaria presso l’Ufficio della Motorizzazione Civile», si legge ancora nella ordinanza. Insomma, il Comune di Avellino non ricorre alle targhe alterne o alle giornate ecologiche, non blocca la circolazione in determinate fasce orarie, ma applica una misura che inevitabilmente colpirà le auto meno aggiornate. Suv ed euro 6 difficilmente incorreranno in sanzioni .
NEL MIRINO ANCHE FORNI ED ESERCIZI COMMERCIALI. E SI RIBADISCE IL DIVIETO DI ROGHI VEGETALI. Oltre a Multe e revisione obbligatoria ad Avellino per i veicoli, l’ordinanza prevede controlli e sanzioni anche per forni, esercizi commerciali e abitazioni non in regola con le emissioni in atmosfera. Le verifiche riguardano la combustione di biomasse per attività produttive di panificazione e ristorazione, con il «divieto di combustione di biomasse legnose per la cottura dei cibi» salvo che con «idonei sistemi di abbattimento delle polveri sottili nei fumi», che garantiscano «un abbattimento almeno dell’80% delle emissioni di polveri». I titolari delle attività devono presentare al Comune, entro il 31 maggio 2020 una autodichiarazione sulla regolarità delle emissioni. L’inosservanza delle misure prevede sanzioni pecuniarie, con la chiusura dell’esercizio nei casi estremi. Vietata la combustione di biomasse solide per impianti ed apparecchi domestici (legna, cippato, pellet, carbonella, «inclusi i caminetti tradizionali aperti e chiusi, nonché quelli a carbone fossile e stufe o cucine, utilizzati per il riscaldamento degli ambienti interni o solo per la produzione di acqua sanitaria». Anche qui, per utilizzarli occorrono sistemi idonei di filtraggio. Quattro all’utilizzo di biomasse a pellet, si dovrà comprovare «tramite certificazione della conformità alla norma UNI EN 14961-2 classe di qualità Al e A2 del combustibile». L’ordinanza impone la manutenzione degli impianti e vieta l’abbruciamento di «vegetali, loro residui o altri materiali connessi all’esercizio delle attività agricole nei terreni agricoli, anche se incolti, negli orti, giardini, parchi pubblici e privati su tutto il territorio comunale fino al 29 febbraio 2020».
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