«L’inquinamento di Avellino svetta in Campania», le Associazioni: il 26 gennaio giorno nero

IL DOCUMENTO. Il cartello 'Pensiamo alla Salute' segnala il picco di sfioramenti delle polveri sottili registrati dall'Arpac e sottolinea i rischi per la salute: «L'attesa è dannosa, il Sindaco di Avellino decida delle contromisure»

Franco Mazza, medico e referente dell’Associazione “Salviamo la Valle del Sabato”

«L’inquinamento di Avellino svetta in Campania», affermano le Associazioni del cartello ‘Pensiamo alla Salute’, con riferimento al 26 gennaio, il giorno nero per i livelli registrati dall’Arpac. Con una nota sottolineano i rischi per la salute connessi alla concentrazione di polveri sottili e esortano il Sindaco di Avellino a decidere rapidamente delle contromisure. Con la nota ritengono controproducente un atteggiamento attendista. «in questi casi è proprio il fattore tempo a essere determinante, perché i provvedimenti abbiano una loro efficacia, lasciando la giusta riflessione per gli interventi più  particolari». Ricordando che c’era un protocollo siglato dal commissario prefettizio Giuseppe Priolo che, senza citare le misure, bloccava il traffico in presenza di condizioni simili a quelle attuali, esprimono rammarico per la indisponibilità del primo cittadino al confronto con le associazioni sulle soluzioni possibili. Di seguito il testo integrale del documento con cui si fa presente che «l’inquinamento di Avellino svetta in Campania».


Agire prima che sia tardi

Documento delle Associazioni “Pensiamo alla Salute”

Traffico veicolare in città

Da sempre ci è ben chiara la criticità relativa alla qualità dell’aria di Avellino e del suo hinterland. Per tempo avevamo sollecitato il Sindaco Festa ad affrontare la tematica, proponendogli in due incontri presso la casa comunale di adottare una rete di monitoraggio e successivamente, in presenza dei ripetuti sforamenti, con due sollecitazioni formali, di intervenire per contenere il fenomeno. La risposta è stata “niente”! Ieri, tramite la stampa, ci ha fatto sapere che non decide perché ha scelto di non decidere, che comanda lui e spetta a lui fare scelte. Appare veramente sorprendente che un amministratore di lungo corso, che proviene da  storiche esperienze ambientaliste,  stia ancora riflettendo per capire quale sia la migliore strategia da adottare per attivare misure di contenimento delle polveri sottili. In questi casi è proprio il fattore tempo a essere determinante perché i provvedimenti abbiano una loro efficacia lasciando la giusta riflessione per gli interventi più  particolari.

Traffico in via Tagliamento ad Avellino

«L’ARIA DI VIA PIAVE AD AVELLINO PEGGIORE DI QUELLA DI ACERRA». Così facendo l’aria, definita pessima dall’ARPAC, l’abbiamo già respirata e per diversi giorni. È scientificamente documentato che per ogni giorno trascorso per ciascun  incremento di PM10 si registrano tendenzialmente eccessi di mortalità per cause cardio-respiratorie. Ancora più consistenti i rischi per la salute conseguenti all’esposizione a particolato fine dato che, per ogni incremento di 10 µg/m3 di PM 2.5 – laddove si registra a lungo termine un incremento del rischio di morte del 6% per ogni causa, del 12% per malattie cardiovascolari e del 14% per cancro del polmone. I recenti rilevamenti realizzati il 26 gennaio 2020 dalla rete di monitoraggio della qualità dell’aria per le zone agglomerate della Campania, per la città di Avellino risultano essere i più alti dell’intera media giornaliera regionale, ponendo addirittura quelli rilevati a Via Piave al di sopra del dato del Comune di Acerra.

Il Vice Prefetto di Avellino Silvana D’Agostino e il Commissario straordinario del Comune di Avellino, Giuseppe Priolo

«IGNORATO IL COSIDDETTO PROTOCOLLO PRIOLO». Ricordiamo, infine, che lo scorso anno è stata redatta in Prefettura una importante intesa istituzionale intercomunale in cui si definiscono anche le modalità di intervento in caso di emergenza atmosferica, ma il cosiddetto “Protocollo Priolo”, come la nostra richiesta di installare più centraline di monitoraggio, non sono stati presi in alcuna considerazione.

Gianluca Festa, Sindaco di Avellino

«SINDACO ARROCCATO». Per queste ragioni non ci spieghiamo il perché non sia stato ritenuto necessario e urgente emettere alcun provvedimento in tale contesto scegliendo come unica risposta il non far niente. Noi non abbiamo alcuna sfida elettorale da raccogliere perché riteniamo che il bene comune della città possa essere perseguito in modo utile e dignitoso anche senza candidarsi per ricoprire cariche istituzionali. Un Sindaco avveduto, invece di avversare, avrebbe dovuto rilanciare un confronto con le associazioni e capire le ragioni di quanto rappresentato e sollecitato in modo corretto e fondato in nome e per conto dell’intera comunità di Avellino.


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