Con Airbnb a Castelvetere e nel Calore il carnevale riempie le case sfitte

Lazzazzera: In questo modo, gli arrivi si spalmeranno fra i Carnevali di Castelvetere, Montemarano e Paternopoli, e noi saremo riusciti a portare gente qui a costi accessibili, a spalmare economie, e a promuovere adeguatamente il nostro evento di punta" puntualizza.

Una suggestiva veduta panoramica di Castelvetere sul Calore, una delle mete valorizzabili con il progetto «Irpinia Sistema Turistico»

Con Airbnb a Castelvetere e nel Calore il carnevale riempie le case vuote. Come preannunciato dagli organizzatori in conferenza stampa, il Carnevale di Castelvetere punta a mobilitare l’intera comunità, e anche chi conserva le origini, come la famiglia della showgirl e modella Federica Nargi. Sarà infatti sua sorella Claudia a fare da madrina per la 50° edizione dell’evento più atteso dell’anno in tutta la Valle del Calore. La conferma è arrivata soltanto nella serata di ieri, a pochi giorni dall’apertura del sipario sul palcoscenico cittadino, che ha mobilitato cittadini, associazioni, artigiani e commercianti del paese, per rendere unica l’edizione 2020. La manifestazione si estenderà tra il centro urbano e l’albergo diffuso con sfilate, divertimento, maschere, vetrine addobbate, prodotti tipici.

Inaugurato dal tradizionale falò del 17 gennaio, il Carnevale di Castelvetere si prepara ad entrare nel novero delle manifestazioni più appetibili del Sud Italia, grazie all’esposizione nella vetrina internazionale di Airbnb con la formula “locazione turistica”. L’intuizione dell’amministrazione comunale anticipata dal numero due dell’amministrazione comunale Giuseppe Lazzazzera, mira a garantire il completamento delle prenotazioni nel borgo diffuso e nel relais cittadino, prima di inaugurare la strategia di attrazione turistica internazionale. “Sulla Piattaforma di Airbnb sono già presenti due possibilità di alloggio con formula della locazione turistica, inserite per avviare una sperimentazione sulla appetibilità dell’evento e del luogo, e siamo in attesa della dichiarazione del ‘tutto esaurito’ da parte delle nostre strutture ricettive per dare mandato alla nostra strategia” spiega il vice sindaco.

Con Airbnb a Castelvetere e nel Calore il carnevale. La formula individuata da Giuseppe Lazzazzera consente di raggiungere due obiettivi: aprire le case disabitate del paese e offrire ai turisti la possibilità di abitare Castelvetere, e di incrementare il flusso per il Carnevale, investendo sull’accoglienza e sulla possibilità di un turismo di tipo esperienziale, che possa replicarsi nei mesi estivi, e magari durante le vacanze di Natale. “Alla luce dell’investimento che l’intera comunità ha fatto sul Carnevale, a partire dal grande lavoro messo in campo dagli artigiani che stanno dando prova di maestria e creatività per la realizzazione dei carri, delle coreografie dei balli e dell’allestimento complessivo, e fino agli inviti di grandi personaggi del mondo dello spettacolo, è arrivato il momento di esporci a livelli più alti. C’è un grande fermento, registrato anche fra le attività commerciali, e siamo pronti ad aprirci a formule di turismo innovativo. In provincia di Avellino la domanda di turismo è bassa, ma l’offerta è ancora più carente, e la piattaforma di Air b&b ci consente di mettere a disposizione strutture che rientrano fino a 25 km nel raggio d’azione. In questo modo, gli arrivi si spalmeranno fra i Carnevali di Castelvetere, Montemarano e Paternopoli, e noi saremo riusciti a portare gente qui a costi accessibili, a spalmare economie, e a promuovere adeguatamente il nostro evento di punta” puntualizza.

Carnevale di Castelvetere in festa per i 50 anni dalla sua fondazione

Castelvetere come ogni comune della provincia registra un elevato numero di case e appartamenti vuoti, proprietà di chi è emigrato, seconde e terze case, appartamenti dei nonni compresi di mobilia. Ce n’è per tutti i gusti: nei centri storici, in aperta campagna, all’interno di condomini. Tutte assecondano le inclinazioni del target di turisti che ambisce a visitare l’Irpinia, ovvero l’esperienza, la ricerca della verità sulla condizione dei piccoli paesi dell’entroterra campano che ancora custodiscono le radici ancestrali della cultura contadina. La registrazione sulla piattaforma del portale più seguito del mercato immobiliare prevede in poche e semplici mosse anche la comunicazione alla Regione Campania, per il pagamento della tassa. “La ricostruzione dei paesi dal terremoto del 1980 è stata sovradimensionata: oggi molte case restano vuote e in attesa di ritorni o di un nuovo incremento della popolazione, si possono aprire spiragli per costruire economie alternative e nuove presenze” conclude Lazzazzera.


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