L’Alta Irpinia accelera sui Puc, i progetti di pubblica utilità per collocare i percettori del reddito di cittadinanza nei Comuni. Il Presidente del Consorzio dei Servizi Sociali Alta Irpinia di Lioni, Stefano Farina, nell’intervista che segue mette welfare e lavoro al centro dell’attività amministrativa, spiegando che senza sviluppo sociale non può esserci quello economico. La prospettiva che indica è la cura dei ceti più deboli, operando per risollevare le sorti della Campania interna. “Nel 2020 bisogna avere il coraggio di azzerare la precarietà e procedere a stabilizzare gli operai, non a spianare la strada ad altri precari” afferma. “L’Irpinia vive debolezze che potrebbero essere affidate agli operatori, per sanare le criticità e distribuire reddito alle famiglie. Dall’osservatorio del Piano di Zona di Lioni infatti, le azioni di contrasto alla povertà, si sono rivelate ” misure tampone”. Nel caso dell’Itia, le Intese Territoriali di Inclusione Attiva, si era aperto la possibilità ai fruitori di avviare delle esperienze in azienda, e incoraggiare rapporti di lavoro duraturi, ma l’iniziativa ha incontrato la chiusura da parte dei privati. “In questo momento stiamo lavorando per garantire uno sbocco ai percettori del reddito di cittadinanza nei Comuni, con i progetti di pubblica utilità”, spiega Farina. “Guardiamo alla possibilità di candidare un progetto unico che apra le porte a due figure di supporto, ovvero agli operatori impiegati nella cura del verde pubblico e agli ausiliari del traffico. Stiamo aspettando il decreto attuativo, e coordineremo anche la formazione”.
Ma gli enti locali possono rappresentare un’opportunità non solo per i percettori del reddito di cittadinanza nei Comuni. L’inizio del secondo mandato al Piano di Zona di Lioni è stato inaugurato con l’ingresso di 46 volontari del servizio civile universale, ma Farina sottolinea il lavoro che ha premiato il primo triennio. “La nostra azione di governo al Consorzio è stata caratterizzata da tantissime attività che sono state messe in campo, a partire dalla stabilizzazione di 20 professionalità, con il ritiro del contratto di solidarietà imposto in passato, e il trasferimento dei contratti da part time a tempo pieno. Una manovra che è stata attivata grazie all’impegno profuso nella progettazione, che ci ha consentito di rafforzare gli interventi” spiega. “Grazie all’attivazione del Fondo di Povertà è stata messa in campo una grande opera di valorizzazione delle professionalità, sostegno alle fasce deboli, e miglioramento complessivo dei servizi sul territorio. Oltre al servizio civile, l’implementazione dell’Itia e del Reddito di Cittadinanza, fra gli altri” continua. L’ente di Lioni ha attivato 130 tirocini di inclusione (vecchio Rei) e consente a 300 nuclei familiari di avere un supporto educativo territoriale, che garantisce figure professionali sia per il supporto scolastico ai minori, che di supporto psicologico alle famiglie. “A breve partiranno i corsi di formazione professionale per operatori che lavorano sull’autismo, oltre a tirocini per disabili con un progetto per famiglie: dopo la sentenza sull’autismo, il Consorzio Alta Irpinia ha appostato un fondo da 100mila euro per la formazione professionale delle figure interne deputate a fornire assistenza, aprendo anche all’esterno” puntualizza. “Questo ente ha aperto una piattaforma di accreditamento per le cooperative che gestiscono i servizi agli anziani e l’assistenza domiciliare, in modo tale da consentire al cittadino di ritirare da noi un voucher e scegliere l’operatore che preferisce, selezionandolo dalla nostra piattaforma. Ogni operatore, inoltre, è dotato di una applicazione che consente a noi di monitorare tutta la sua attività e prestazione del servizio presso il cittadino. A differenza del passato, siamo in grado di assegnare figure professionali per l’assistenza domiciliare a seconda delle esigenze espresse”. A questo bisogna aggiungere la collaborazione con le associazioni di volontariato e del terzo settore per il trasporto dei disabili nelle scuole superiori, e l’attivazione dei laboratori attraverso il progetto “Vita indipendente”, con attività di musicoterapia, ceramica, teatro ed altre.
RITARDI NEI TRASFERIMENTI REGIONALI. La criticità vera è rappresentata dai ritardi sul trasferimento dei fondi alle politiche sociali. La Regione in questo momento si limita a trasferire risorse dal Ministero, e lo fa con ritardo rispetto ad altre regioni, evidenziando una lacuna nel sistema che merita di essere colmata. “I tempi della burocrazia sono una giustificazione improponibile rispetto ai bisogni delle persone. Il Consorzio di Lioni mette in campo un lavoro enorme per offrire risposte ai disabili, ai minori, alle famiglie, alle donne vittime di violenza, agli anziani. Lo stesso sistema di concertazione delle politiche sociali del Governo centrale meriterebbe una profonda revisione nella metodologia applicata per il trasferimento dei fondi, che applica il dato storico penalizzando a monte il buon lavoro fatto dai Consorzi” puntualizza Farina. Oltre al sostegno per le fasce deboli, gli uffici si occupano di implementare i servizi, fra cui l’asilo nido. “Vogliamo migliorare la qualità della vita dei cittadini, e consentire alle donne di dedicarsi al lavoro e affidare al nido i loro figli: oltre a Lioni e a Sant’Andrea di Conza, abbiamo ascoltato anche le richieste di Bagnoli Irpino, Lacedonia e Castelfranci. E’ stata finanziata una struttura a Teora sul ‘dopo di noi’, grazie ad un protocollo d’intesa siglato fra il Comune e il Consorzio per l’attivazione del centro, e i lavori partiranno a breve. Abbiamo risposto alle pressioni delle famiglie su questo tema, ma intendiamo offrire anche opportunità lavorative a giovani del posto” conclude.
UN NUOVO PATTO (GEOGRAFICO) NEGLI ENTI LOCALI. Il “patto geografico” del Piano di Zona a Lioni va esteso al sistema degli enti locali, propone Stefano Farina: Rieletto l’8 gennaio scorso all’unanimità alla guida del Consorzio dei Servizi Sociali Alta Irpinia sulla scorta di un “Patto geografico” fra amministratori, Stefano Farina evidenzia la necessità di estendere il metodo politico ad altri organismi sovracomunali, e anteporre l’obiettivo del miglioramento della qualità della vita dei cittadini e del territorio, ad altre “logiche” che finora hanno sancito l’evoluzione dei processi. La sua è stata una rielezione “senza incontri carbonari, nè inficiata dalle dinamiche delle elezioni regionali alle porte”, si è detto. “Mi auguro che il patto geografico valga anche per i Gal, per le Comunità Montane e in altri enti: una discontinuità di metodo ci vuole” indica Farina, che sottolinea il paradosso degli enti montani, animato da una lato dalle vertenze degli operai precari e in continuo affanno, dall’altro oggetto di contesa per il corso di formazione aperto dalla Regione Campania per idraulico forestali.
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