Gruppo Fantoni investe, ma non su Novolegno. Sit in degli operai contro il licenziamento

I 117 LAVORATORI CHIEDONO L'INTERVENTO DEL MINISTERO: AMMORTIZZATORI SOCIALI IN SCADENZA. Dopo l'assemblea a Pianodardine indetta nei giorni scorsi da Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil  e Ugl-Costr., nuova manifestazione per chiedere alla proprietà friulana la cessione dello stabilimento

Il Gruppo Fantoni investe, ma non sulla Novolegno, destinata ad una definitiva uscita di scena. Per i 177 operai il termine prossimo degli ammortizzatori sociali si traduce nella concreta realtà del licenziamento, non essendoci alcuna prospettiva di cessione della fabbrica, nonostante gli spiragli che si erano aperti solo pochi mesi fa. I lavoratori manifesteranno questa mattina per chiedere l’intervento del Ministero con l’unico obiettivo di favorire l’arrivo di nuovi investitori. L’accordo raggiunto fra le parti il 9 aprile scorso al Mise prevedeva il blocco della procedura di licenziamento collettivo e l’attivazione della Cigs per concretizzare entro un anno la soluzione industriale. Ma nei giorni scorsi è arrivata la rottura con la proprietà. Riuniti in assemblea, gli operai hanno segnalato all’opinione pubblica la volontà ormai chiara da parte dell’azienda di lasciare chiuso lo stabilimento avellinese. Stamane, 16 gennaio, alle ore 10 nella sede del consiglio comunale di Montefredane i lavoratori si ritroveranno con le sigle sindacali e le Rsu, per un ‘sit-in’ che rilancia  la “vertenza Novolegno”. Ne danno notizia con una breve nota le organizzazioni: Feneal-Uil Filca-Cisl  Fillea-Cgil  Ugl-Costr. L’obiettivo è ottenere dal Ministero dello Sviluppo Economico la riconvocazione dell’azienda a Roma per una soluzione d’emergenza, che porti sul mercato lo stabilimento di Arcella e consenta di riattivare gli ammortizzatori sociali.

Lo stabilimento Fantoni della Novolegno di Pianodardine

L’8 GENNAIO SCORSO L’ASSEMBLEA DAVANTI AI CANCELLI DELLA NOVOLEGNO. L’assemblea convocata d’urgenza ad Avellino l’8 gennaio scorso era servita per chiarire la posizione degli ormai ex dipendenti del Gruppo Fantoni. Davanti all’ingresso della Novolegno di Arcella si era tenuta un’assemblea sindacale con la partecipazione delle R.S.U. e di tutti i Lavoratori dipendenti, per commentare le ultime dichiarazioni del gruppo Fantoni apparse sul quotidiano Il Messaggero. Gli operai si sono sentiti traditi nell’apprendere che Fantoni investe altrove ingenti risorse nel rilancio della stessa produzione cessata a Montefredane perché ritenuta ormai esaurita. Vengono viste come una beffa le nuove prospettive per il settore del «legno-arredo» alla luce della nuova domanda di pannelli prodotti con materiale riciclato. L’Ad Paolo Fantoni ha dichiarato che il gruppo Fantoni di Osoppo «è pronto a raggiungere i massimi livelli di sostenibilità grazie a nuovi consistenti investimenti» nel legno riciclato. Nell’intervista l’imprenditore ricorda gli investimenti fatti nel giugno 2017 «con l’avvio dell’impianto Plaxil 8, realizzato all’insegna dell’industry 4.0 e costato 80 milioni di euro di investimento», annunciando che per il 2020 il Gruppo ha in programma «un secondo piano di investimenti da 25 milioni di euro» per la produzione di pannelli truciolare al 100% da legno riciclato e, per la prima volta, di pannelli Mdf ‘Medium Density Fiberboard’ con una componente di legno da riciclo superiore al 50 per cento garantendo la medesima qualità rispetto al solo utilizzo di essenze vergini». In questo quadro, tenuto conto della vocazione al riciclo del legno della azienda avellinese di Arcella, la Novolegno, gli operai hanno concluso che l’imprenditore ha voluto interrompere la produzione non per mancanza di domanda, ma per scelta strategica. Insieme con le organizzazioni sindacati, i lavoratori ritengono la cessione dello stabilimento l’unica possibilità rimasta per una ripresa produttiva in questa fabbrica storica di Pianodardine nel territorio di Montefredane.


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