Franco Arminio in viaggio col Ministro nelle Aree Interne d’Italia

A un anno dalla sua lettera al Premier Giuseppe Conte, il poeta irpino è tornato protagonista del dibattito sullo spopolamento lungo la dorsale appenninica

Franco Arminio in viaggio col Ministro attraverso le cento Aree Interne d’Italia. A un anno dalla sua lettera al Premier Giuseppe Conte, allora capo del governo cosiddetto gialloverde, il poeta irpino è tornato protagonista del dibattito sullo spopolamento, sull’identità nazionale a rischio lungo la dorsale appenninica. L’iniziativa è nata proprio dal vicepresidente della Svimez Giuseppe Provenzano, titolare nel governo Conte II delle deleghe per il Sud e per la Coesione Territoriale. Impegnato nella fase 2 della Strategia Nazionale delle Aree Interne. Il Ministro punta al salto di qualità per quello che finora è stato un mero programma di sostegno basato sulla cooperazione territoriale. Vuole di più. In collaborazione con il Ministero per gli Affari Regionali e le Autonomie guidato da Francesco Boccia, che con il neo consulente Enrico Borghi punta a sviluppare politiche di rilancio demografico per la montagna, Provenzano vorrebbe trasformare la strategia di investimenti pubblici per l’entroterra italiano in uno strumento di rigenerazione sociale. Di questo ha parlato un paio di settimane fa con il paesologo Franco Arminio. Occorre “affrontare il tema dello spopolamento” nel senso di “costruire occasioni di lavoro”, elaborando “un grande progetto per l’Appennino”, è stato detto. Il poeta irpino ha ripreso e approfondito nel week end la questione con una intervista rilasciata al Corriere della Sera, diffusa in rete dal Corriere Tv, legandola al suo libro di poesie “L’infinito senza farci caso”. La raccolta di versi rivisita il tema universale dell’amore come mattone della convivenza civile, da quella tra due persone che si scelgono o si trovano, a quella di una comunità unita da un lembo di territorio. La convivenza dipende a livello intimo e personale come nel contesto sociale dalla capacità di amministrare un sentimento, in definitiva. E servono i contenitori giusti, oltre i rigidi schemi imposti dalle convenzioni sociali, dalle esigenze economiche, dalle contingenze ecologiche e storiche. Per il poeta il paese è la sede propria della convivenza sociale ideale, forse naturale. È il punto di incontro tra l’infinito nella mente dell’uomo e la dimensione terrena nella quale deve provvedere alla sua sopravvivenza.

Il Ministero per il Sud Giuseppe Luciano Calogero Provenzano

Franco Arminio col Ministro nelle Aree Interne avrà modo di contribuire con le idee, le suggestioni e la poesia, alla stesura dei documenti destinati a far evolvere la strategia nazionale per l’Italia appenninica. Del resto non sarà la prima volta che Arminio si interesserà di “paesologia applicata” in un dialogo con le istituzioni. Nel 2012, quasi otto anni da, nel natio paese di Bisaccia di Aree Interne parlò con il Ministro che fu il padre di questo programma di coesione, Fabrizio Barca. Da quel dibattito scaturì la strategia nazionale per le Aree Interne. Ora come allora, come un anno fa, il tema è impedire la desertificazione dell’Appennino, sventare la conseguente cancellazione del profilo culturale più antico e affascinante di un’Italiana patrimonio della cultura europea, narrata nel Continente da poeti e scrittori per secoli. In questo senso, quello che unirà Giuseppe Provenzano e Franco Arminio sarà un viaggio alla radice del sentimento italiano.


FRANCO ARMINIO, ‘L’INFINITO SENZA FARCI CASO. POESIE D’AMORE’ (BOMPIANI)

Conversazione con Franco Arminio sul suo libro di poesie “L’ infinito senza farci caso” (Bompiani) | link a Radio Radicale


L’infinito senza farci caso | La presentazione di Bompiani. “Io non so che cosa sia l’amore. So cosa sono le intimità provvisorie. Non pensate a godimenti fuggitivi, a divagazioni non matrimoniali. Solo una visione vecchia di noi stessi e degli altri ci può far pensare all’amore come a una cosa che prima non c’è e poi compare e poi finisce. A me sembra che ci sono parti di noi che sono sempre in amore e altre che sono in fuga, sepolte e irraggiungibili. Ogni incontro bello, ogni intimità attinge a un giacimento mitico e poetico del quale dobbiamo smettere di aver paura. L’amore è una dimensione intimamente locale, si svolge sempre in un luogo ed è inedito ogni suo gesto. Il luogo dell’amore è il corpo. Corpo che diventa foglia, albero, paesaggio. Corpo che fa ombra e fa luce, corpo assoluto e cordiale, per un’ora o per mezzo secolo. Riconoscere questa specificità dell’amore è una forma di resistenza alla globalizzazione delle emozioni, alla dispersione dell’intensità. Il corpo amoroso ci richiama alla vita da vicino, al suo sapore locale, preciso.” Le poesie di Franco Arminio sono il resoconto quieto e febbrile di un cammino umanissimo eppure percorso dall’anelito a qualcosa di più grande. La parola poetica diventa rivelazione di una scintilla divina tra le nostre mani e canta un amore che forse non ci salva, ma senza il quale saremmo soli in balia del tempo che scorre.


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