La Sanità privata campana chiama il Governatore Vincenzo De Luca e propone un patto programmatico per un nuovo Servizio Sanitario Regionale. «La Sanità campana, dopo dieci anni di commissariamento governativo è uscita dal Piano di rientro ed il governatore De Luca, nella qualità di Presidente della giunta regionale, deve ora porsi necessariamente all’ascolto delle categorie e degli stakeholders, portatori degli interessi legittimi di imprese, cittadini e malati», scrivono il presidente Pierpaolo Polizzi ed i dirigenti Gambardella, Gambino e Lanzaro dell’Aspat, Associazione di categoria della sanità privata accreditata territoriale. L’organizzazione invita il Presidente della Giunta Regionale a sedere al tavolo del confronto per avviare insieme nel rispetto di ruoli e funzioni una nuova fase. «L’Associazione ha elaborato per entrambe le macroaree assistenziali, proposte concrete e risolutive delle maggiori criticità del comparto», si legge in una nota. In particolare, «la Regione Campania ha l’opportunità di raggiungere, attraverso una nuova programmazione, il doppio obiettivo della continuità dei Lea (Livelli essenziali di assistenza) e della riduzione significativa delle liste di attesa. Vi sono, infatti, le condizioni in ambito di assistenza specialistica ambulatoriale per una erogazione continuativa da parte dei centri pubblici e privati accreditati, senza le ripetute interruzioni su base trimestrale a carico del privato». Asta propone, quindi, di aprire una discussione nel merito.
«SPESA SUL FABBISOGNO E NON SUL DATO STORICO, LA REGIONE CAMPANIA HA ADOTTATO UN NUOVO PARADIGMA». «Altro punto al centro dell’attenzione è relativo ai nuovi tetti di spesa e ai correlati contratti degli erogatori accreditati», aggiunge Polizzi. «Dopo anni di motivate richieste delle associazioni di categoria finalmente la Regione Campania ha adottato un cambio di paradigma, definendo il fabbisogno non più sulla base della previgente offerta (dato storico consolidato), ma sulla corretta ed articolata analisi dei bisogni rilevati dai territori provinciali. Il Presidente De Luca è oggi consapevole che per garantire i LEA in continuità assistenziale deve programmare un incremento di volumi prestazionali aggiuntivi a quelli erogati nel corso del 2018. Le risorse finanziarie a tale scopo utilizzabili esistono e sono state già accantonate in bilancio».
«NECESSARIO BLOCCARE IL CONTENZIOSO E FARE RICORSO AI CONTRATTI INTEGRATIVI». In questo quadro, l’Aspat propone la sua ricetta «per consentire all’intero comparto socio-sanitario di ripartire», si legge in conclusione. «È assolutamente necessario realizzare le condizioni di uno stop generalizzato al contenzioso legale che, come ben noto, in presenza di soccombenza della pubblica amministrazione, trasferisce ingenti debiti fuori bilancio all’attenzione della Corte dei conti. Al tempo stesso operare ad una deflazione del contenzioso significa stabilizzare e normalizzare l’intero settore del privato accreditato. Come? Utilizzando lo strumento dei contratti integrativi quali addendum ai tetti di spesa del biennio 2018/19 e da quest’ultimi ripartire per superare l’attuale condizione di diffusa precarizzazione del comparto».
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