Sequestrata fabbrica di griffe in un condominio a Monteforte dalla Guardia di Finanza

L'opificio apponeva famosi marchi a prodotti senza etichette e li commercializzava attraverso social media e internet. Quattro denunciati al termine di una indagine avviata a Napoli dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria

Sequestrata fabbrica di griffe in un condominio a Monteforte Irpino dalla Guardia di Finanza. Al piano terra di un edificio residenziale era stato allestito un opificio con macchine per marcatura, confezionamento di cani d’abbigliamento e accessori con i marchi di grandi firme della moda. Il Gruppo Tutela Mercato Beni e Servizi del medesimo Nucleo P.E.F. ha scoperto termopresse per la marcatura con loghi contraffatti di capi d’abbigliamento privi di etichette, alcuni macchinari industriali per il confezionamento, ma anche un ufficio informatizzato, utilizzato per gestire anche on line le attività commerciali. Attraverso i social media si raccoglievano gli ordini, grazie ad un catalogo pubblicato sulla rete internet. Le consegne avvenivano mediante corriere espresso in tutta Italia, sulla base di transazioni effettuate se carte di credito prepagate.

Guardia di Finanza in azione ad Avellino

L’INDAGINE INIZIATA NEL NAPOLETANO. I finanzieri del Comando Provinciale di Napoli hanno individuato la fabbrica di griffe in un condominio a Monteforte al termine di una indagine condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, iniziata dalla verifica di alcune spedizioni sospette di merci nel napoletano, da cui si è ricostruita l’intera filiera produttiva, che ha portato all’individuazione del laboratorio a Monteforte Irpino. Sequestrati 1.300 capi d’abbigliamento e accessori, 15.800 transfer termoadesivi ed etichette in stoffa e metallo, riportanti loghi e marchi contraffatti delle principali maison di moda nazionali ed internazionali (“Adidas”, “Gucci”, “Dsquared”, “Dolce e Gabbana” “LV” “Nike” “Emporio Armani”, “Fila”, “Levis”, “Vans”, “Chanel”; “Kappa” e “Givency”), nonché 2.250 capi d’abbigliamento senza etichette, pronti per essere marcati e confezionati. Il valore complessivo della merce recuperata supera i 130mila euro. Denunciati alla Procura della Repubblica di Avellino i quattro responsabili dell’opificio. Le accuse vanno dalla ricettazione alla produzione e commercializzazione di capi contraffatti. L’operazione rientra nell’ambito delle attività di contrasto alla contraffazione a tutela del libero mercato e degli imprenditori onesti e i consumatori, si legge, tra l’altro in una nota.

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