Area Pilota Alta Irpinia, Borghi: incentivi per le imprese locali

Il consigliere speciale del Ministro per gli Affari Regionali Enrico Borghi a Nusco annuncia un budget per il sostegno diretto alla ripresa economica delle aree interne: "Pronti 90 milioni per agricoltura, commercio e imprese che si aggiungono agli investimenti dei comuni già decisi"

Palazzo Chigi, sede del governo nazionale

Nell’Area Pilota Alta Irpinia sono previste misure di sostegno per le imprese locali. Arriveranno da un fondo previsto dal Ministro per gli affari regionali e le autonomie. Lo ha annunciato a Nusco il
consigliere speciale per la montagna del ministro per gli affari regionali e le autonomie Enrico Borghi, che ha illustrato le finalità di un capitolo in bilancio finanziato per 90 milioni su base triennale, voluto per incentivare attività commerciali, imprenditoriali e agricole per i comuni delle aree pilota. Enrico Borghi, insieme al neo presidente della Fondazione Montagne Italia, Marco Bussone, e al ricercatore del Crea, Raoul Romano, hanno presentato ieri a Nusco la start up dell’azienda forestale, cuore produttivo dell’intera strategia di rilancio economico per l’Alta Irpinia. Borghi ha indicato l’azienda forestale altirpina come il modello del Green New Deal italiano, descrivendo le potenzialità del laboratorio di sviluppo sostenibile proposto in provincia di Avellino. Questo progetto, ha spiegato, può riequilibrare il rapporto aree costiere e interne, ha spiegato, fra ‘osso e polpa’ per dirla con Guido Dorso, ma anche ripristinare un intervento dello Stato per le aree interne e il Mezzogiorno con la perequazione infrastrutturale e fiscale. “Dal 2020 anche l’Alta Irpina avrà l’opportunità di attingere ai fondi statali a beneficio delle imprese locali per sollecitare il territorio e creare economie” ha annunciato Borghi alla platea degli imprenditori.

Enrico Borghi a Nusco per presentare il progetto dell’Azienda Forestale dell’Alta Irpinia

In qualità di Consigliere particolare del Ministro Boccia con delega alle Politiche per la Montagna, Borghi ha anticipato in due momenti distinti, prima con gli amministratori e poi con i privati- l’impegno del governo a sostegno delle aree interne, per innescare processi di sviluppo e “innervare l’imprenditoria laddove sia considerata debole” come lui stesso ha spiegato. “L’Alta Irpinia è un riferimento per l’attuazione delle politiche di sviluppo delle aree interne, e ora bisogna irrobustire e concretizzare un percorso a cui si lavora da tempo”. L’intervento statale è previsto nella legge quadro sull’autonomia differenziata. “Le partecipazioni statali erano state indebolite, perché si immaginava che già distribuendo le risorse europee di sarebbe generato il mercato. Oggi non parliamo di una nuova IRI, ma di una strategia che crea le condizioni per investimenti allocati dall’iniziativa pubblica” ha spiegato. “Ad oggi è stato ripristinato il 34% delle risorse in bilancio in favore del Mezzogiorno e delle aree interne, mentre negli ultimi 30 anni gli investimenti al Sud si attestavano intorno al 20% circa. L’obiettivo è quello di instillare la capacità di infrastrutturazione imprenditoriale e creare un vincolo nel bilancio dello Stato per la perequazione infrastrutturale e fiscale”. Mentre l’Uncem rappresentata da Marco Bussone ha infatti confermato un impegno con le compagnie telefoniche a sostenere gli investimenti sulla telefonia e la fibra ottica nelle aree marginali, Borghi ha confermato uno stanziamento da parte di Anas di 600 milioni per le strade ex provinciali che riguardano aree montane e zone rurali.

VIA AGLI STATI GENERALI DELLA MONTAGNA. “Il 31 gennaio a Roma terremo gli Stati Generali della Montagna, e chiederemo agli stakeholder di partecipare, per candidare la proposta delll’Italia di istituire un fondo di coesione per le aree interne sulla programmazione 2020/2027, e fare della nostra Strategia Nazionale per le Aree Interne una politica di sistema. Qui le aree pilota devono svolgere un ruolo determinante, perchè dovranno catturare gli investimenti utili all’innevamento imprenditoriale che manca. Le politiche di coesione non sono le risorse, ma la capacità di spendere al meglio”. Il Dicastero degli Affari Regionali sta lavorando all’attuazione del collegato ambientale per le ‘Green Communities’, ovvero una pianificazione dello sviluppo sostenibile a cui è chiamata a sperimentare l’Alta Irpinia e che prevede una riflessione sulle modalità di governance che dovrà impostare il futuro.

Area Pilota Alta Irpinia, Borghi: incentivi per le imprese locali
Area Pilota Alta Irpinia, Borghi: incentivi per le imprese locali

L’AZIENDA FORESTALE DELL’ALTA IRPINIA. La tabella di marcia consegnata dal Crea agli amministratori che hanno aderito al progetto- 20 Comuni su un totale di 25- prevede sette mesi di tempo per definire un piano operativo che possa realizzare una visione e una prospettiva territoriale da qui a 20 anni. Nelle prossime settimane, la cabina di regia composta da Crea e Fondazione sarà chiamata ad elaborare la strategia e ad individuare interventi, per costituire l’azienda forestale. I sindaci dal canto loro, dovranno candidare proposte entro il 15 gennaio, e costruire una visione d’insieme coerente non solo con il Piano di Sviluppo Rurale, ma anche con gli obiettivi della Strategia Nazione per le Aree Interne. Gli amministratori sono stati infatti invitati ad ampliare gli orizzonti su ipotesi di valorizzazione del patrimonio, attraverso proposte di accoglienza, valorizzazione socio culturale, attività imprenditoriali, ristorazione ed altro. Soltanto dopo il completamento dell’Azione A, ovvero dello studio preliminare e di definizione della strategia, l’Associazione Temporanea di Scopo avrà un’apertura ai partner pubblici e privati che vorranno realizzare investimenti. Ad oggi il decreto di concessione delle attività da parte della Regione Campania non è ancora stato finanziato, ma è atteso entro la fine del 2019.

La sede del Crea, Ente di Ricerca Italiano dedicato alle filiere agroalimentari, vigilato dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali (Mipaaf)

LA VISIONE DELLA FONDAZIONE MONTAGNE ITALIA: I SINDACI DEVONO RIGENERARE IL PATRIMONIO. Il neo presidente della Fondazione Montagne Italia Marco Bussone ha descritto l’Alta Irpinia come un “Territorio di particolare pregio naturalistico da valorizzare”, su cui intende costruire la crescita di filiere forestali, ma anche opportunità di sviluppo attraverso il drenaggio di risorse europee. “Lavoreremo per evitare la parcellizzazione del territorio, perchè è un limite per utilizzo del bosco; immaginare una certificazione, elaboreremo un piano su cosa si può fare nell’immediato, ma anche per una pianificazione di medio termine. Aiuteremo le imprese che ci sono, e gli strumenti da attivare per le piccole e medie imprese. E’ possibile immaginare di orientare le attività sulla produzione di energia, lavorati e semilavorati,  negli appalti pubblici. Crea a Fondazione lavoreranno alla parte tecnico- scientifica, ma i sindaci dovranno definire cosa vorranno loro costruire sui territori, e dovranno mostrare lungimiranza e capacità di traguardare il futuro, con l’obiettivo di rigenerare i patrimoni”.


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