Azienda Forestale Alta Irpinia, si presenta la start up

Oggi 16 dicembre presso la sala consiliare del Comune di Nusco incontro pubblico promosso da Fondazione Montagna Italia e Crea, nell'ambito della Strategia Nazionale per le Aree Interne. Attesa delle imprese, Luigi Iavarone propone "una collaborazione con l'Agenzia Agricola di Generali Assicurazioni"

L’Azienda Forestale dell’Alta Irpinia prenderà forma domani a Nusco. Sara presentata la start up del soggetto produttivo. Fondazione Montagne Italia e Crea hanno promosso un incontro pubblico per illustrare le attività svolte sul progetto industriale del primo polo produttivo del legno in Campania. Per questo, hanno convocato amministratori e imprenditori partner dell’Associazione Temporanea di Scopo, che fonderà con i Comuni l’Azienda Forestale Alta Irpinia. Oggi, lunedì 16 dicembre, nell’aula consiliare di Nusco sarà illustrato il progetto di fattibilità industriale.

Azienda Forestale Alta Irpinia al centro del Progetto Pilota delle Aree Interne. Nella foto: il Sindaco di Nusco e Presidente della Città dell’Alta Irpinia, Ciriaco De Mita e il già Presidente della Fondazione Montagne Italia Enrico Borghi

È il passo decisivo prima dell’investimento, finanziato con 10 milioni di euro assegnati dalla Regione Campania, a valere sulla misura 16.7.1 del Psr.  Saranno presenti all’incontro il presidente dell’assemblea dei sindaci Ciriaco De Mita, il neo presidente della Fondazione Montagne Italia Marco Bussone, Raoul Romano, responsabile unico del procedimento dello studio di fattibilità e ricercatore del Crea, l’Ente Italiano di Ricerca dedicato alle filiere agroalimentari e alla gestione sostenibile delle foreste. Le conclusioni saranno affidate ad Enrico Borghi, che torna a Nusco ma in qualità di consigliere speciale sulla Montagna del Ministro per gli Affari Regionali.


Azienda Forestale dell’Alta Irpinia, presentazione della Start up – Locandina

L’Ats (l’Associazione Temporanea di Scopo) costituita ad hoc per unire il partenariato pubblico-privato ha lavorato in queste settimane con la cabina di regia tecnico-scientifica composta da professionisti della Fondazione Montagne Italia e dal Crea Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’economia agraria. Il piano di fattibilità contiene una valutazione circa la sostenibilità delle operazioni, i costi e la tempistica dei progetti di investimento. Nello studio ci sono anche analisi delle esigenze e delle necessità del territorio e, la definizione degli interventi necessari al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Accordo di Programma Quadro.

L’imprenditore del legno Luigi Iavarone, titolare dell’omonima azienda

LE IMPRESE ATTENDONO IL PROGETTO. L’attenzione dei privati quanto degli amministratori in questa fase è massima: mentre i rappresentanti dei comuni saranno interessati alle modalità di partecipazione per la costruzione dell’azienda e all’investimento del patrimonio forestale e immateriale atteso; i privati attendono altrettanti chiarimenti e sono pronti ad interpellare il neo Consigliere particolare del Governo sulla Montagna per sciogliere nodi di carattere legislativo. Si attende dunque l’indicazione dell’orizzonte di un piano industriale coerente con le aspettative di ognuno. “Ritengo positiva la annunciata presenza del Raoul Romano, ricercatore del Crea, Responsabile del procedimento in questo progetto”, spiega. “Così come valuto positivamente la presenza di Enrico Borghi: in qualità di partner privato del progetto mi auguro di avere i dettagli della strategia”, commenta l’imprenditore Luigi Iavarone, alla vigilia dell’incontro di Nusco. “Si tratta del primo incontro convocato per dire come si costruirà l’azienda forestale e qual è il progetto di massima. Noi privati siamo interessati a capire con quali modalità siamo chiamati ad intervenire nella prima fase della progettazione, ma anche se il progetto sarà coerente con le leggi del mercato internazionale, come dovrà reggersi un conto economico stabile, quali sono le prospettive di dialogo internazionale sui mercati” anticipa. Dal punto di vista degli imprenditori, le attese riguardano la capacità di stare sul mercato e di costruire un’azienda a tutti gli effetti in grado di competere fuori dai confini regionali e nazionali. “Vorremmo avere segnali che vanno verso il mercato, non verso la politica”, spiega Iavarone. “L’orizzonte politico guarda ai fondi green, ma è il mercato che crea poi l’economia, quindi abbiamo bisogno di guardare alle possibilità di successo dettate da questa visione, che è già ampiamente affermata all’estero, e da poco anche in Italia”. Le imprese andranno all’appuntamento per ascoltare, ma anche per proporre. “Vorremmo chiedere ad Enrico Borghi di intercettare l’interesse dell’Agenzia Agricola di Generali Assicurazioni, che in questo momento sta acquistando foreste in Bulgaria e in Romania e, non in Italia a causa dei processi legislativi” argomenta. “Il tema della valorizzazione del verde è già stato acquisito dalla finanza, e l’interesse di Amazon per le foreste ne è un chiaro esempio. Io chiedo ai nostri partner infatti, di non pensare al locale, ma di avere la forza e il coraggio di traguardare orizzonti ben più ampi. Se ci ripieghiamo su noi stessi, l’Azienda Forestale non avrà nessun futuro”.

E infine conclude: “Ci aspettiamo che all’incontro di lunedì arrivino rassicurazioni sul  fatto che su questi investimenti non ci sarà nessuna forma di assistenzialismo, ma un puro interesse di mercato e della finanza. Questa è una grande opportunità per questo territorio, caratterizzato da migliaia di ettari di terreno agricolo che meritano opportunità differenti. Attraversiamo una fase di transizione ed è necessario attrezzarsi culturalmente ad affrontare la sfida nel migliore dei modi, anche se siamo in Alta Irpinia”.


LEGGI ANCHE:

Azienda Forestale Alta Irpinia, ente ‘CREA’ nella cabina di regia

Enrico Borghi: “Lo sviluppo delle aree interne priorità del Governo”

 

 

ARTICOLI CORRELATI