Dal M5s alla Lega il senatore Ugo Grassi. Di Maio all’attacco

Il senatore irpino ha lasciato il gruppo dei pentastellati dopo aver votato contro il governo sul Mes. Il benvenuto in una lettera di Matteo Salvini

Il senatore dell’M5s, Ugo Grassi

Dal M5s alla Lega dovevano essere in tre, per ora è passato solo Ugo Grassi. Ad annunciarlo è stata una nota della Lega. “Diamo il benvenuto al senatore Grassi. Porte aperte per chi, con coerenza, competenza e serietà, ha idee positive per l’Italia e non è succube del Pd”, si legge. “Su riforma ed efficienza della giustizia e rilancio delle università italiane, col senatore Grassi lavoreremo bene”, ha affermato Matteo Salvini. Con una lettera aperta anche Ugo Grassi dice la sua. “Il mio dissenso non nasce da un mio cambiamento di opinioni, bensì dalla determinazione dei vertici del Movimento di guidare il paese con la granitica convinzione di essere i depositari del vero e di poter assumere ogni decisione in totale solitudine. Gli effetti di questo modo di procedere sono così gravi ed evidenti (a chi vuol vedere) da non dover neppure essere esposti”. E cita l’esempio della gestione dell’ex ilva.  “Oggi, forte di una reciproca stima costruita nei mesi appena trascorsi, la Lega, Partito sardo d’azione – Salvini premier mi offre, a fronte di un evidente fallimento della mia iniziale esperienza, una seconda opportunità per raggiungere quegli obiettivi”. Così ha spiegato la decisione di non dimettersi e di portare il voto pentastellato nel gruppo leghista.

DI MAIO ALL’ATTACCO CONTRO SALVINI. Il Ministro degli Esteri ha reagito con toni sopra le righe, accusando non proprio velatamente la Lega di puntare ad acquisire il maggior numero possibile di senatori. Quanto ai suoi, Di Maio non è stato tenero: “Se queste persone vogliono lasciare il M5S perché pensano che non ne avranno abbastanza potere, allora passino alla Lega ma non raccontino balle ai cittadini”. L’invito è a congedarsi senza argomentare troppo, la ragione per Di Maio è il percorso personale. “Ma vadano a casa”. Devono dimettersi, ha concluso.

Luigi Di Maio

GRASSI HA LASCIATO POCHE ORE DOPO IL VOTO CONTRO IL GOVERNO. Durante il voto sul Mes Ugo Grassi aveva formalizzato il primo strappo con una dichiarazione di dissenso dal Movimento. Con lui Francesco Urraro e Stefano Lucidi. Ma sono solo Grassi e Urraro ad ver annunciato lo strappo dal governo in dissenso dal partito sulla risoluzione di maggioranza a proposito del fondo Salva-Stati, il cosiddetto Mes. Alla Camera la risoluzione era stata già approvata, dopo la relazione del Premier, Giuseppe Conte. Alla fine i voti contro il governo sono stati quattro, non abbastanza per impensierire la maggioranza, che resta assoluta: 164 sì e 122 no. Ma in prospettiva tutto dipenderà dalla tenuta pentastellata a Palazzo Madama.

COLLOQUI A CENA IN SERATA POI LA SVOLTA. Fonti di agenzia avevano riferito di una cena a cui Ugo Grassi e Francesco Urraro avrebbero partecipato con un gruppo di colleghi leghisti in un ristorante a pochi passi da Palazzo Madama. Secondo l’Adnkronos tra i presenti, c’erano Simone Pillon e l’ex ministro Erika Stefani. In queste ore si sovrappongono situazioni e strategie diverse. Da un lato c’è il disagio di alcuni senatori e deputati pentastellati per la linea tenuta dal capo politico Luigi Di Maio, dall’altra una strategia della Lega per arrivare alla crisi di governo subito dopo la legge di bilancio, seguendo lo schema che nel 2008 Pdl e Lega attuarono per disarcionare il Governo Prodi e portare il Paese al voto anticipato a febbraio. Non a caso, ospite nel salotto televisivo di Bruno Vespa,  “Porta a porta” il Ministro Guardasigilli Alfonso Bonafede ha palesato i timori di un pressing leghista per provocare una fuga di senatori.

Il Governo Conte bis al Senato durante il dibattito sulla fiducia

CAMPANELLO D’ALLARME PER LUIGI DI MAIO AL SENATO. Secondo le ricostruzioni giornalistiche di queste ore, Luigi Di Maio avrebbe preso sul serio il segnale arrivato dal Senato e si preparerebbe ad un recupero. Il Movimento in queste ore viene accusato di non avere un disegno in prospettiva. E il dissenso pronunciato in aula, dopo un lungo pomeriggio di voci e smentite, con dichiarazioni di voto dense di segnali politici, rappresentano un campanello d’allarme. Conclusi i passaggi di merito, Grassi aveva preso le distanze dal Movimento con cui è stato eletto senatore venti mesi fa: “Ormai è stato sconfessato il programma del Movimento 5 stelle”, aveva affermato, spiegando di non riconoscersi più nelle politiche del Movimento. Del disagio di Ugo Grassi si sa da tempo, anche se il senatore avellinese non aveva mai annunciato in maniera esplicita l’intenzione di andare via. Ieri sera ha contestato apertamente la linea, prendendo posto alla destra del senatore Gianluca Grilli, capogruppo del Movimento Cinque Stelle, prima di affidare alla dichiarazione di voto il compito di formalizzare la rottura.

 

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