“Dalla ricostruzione alla rigenerazione”, Petecca: ora un nuovo modello per l’Irpinia

Intervista al presidente dell'Ordine degli Architetti di Avellino, che in occasione del 39° anniversario del terremoto del 1980 promuove un viaggio 'di formazione' a bordo del treno nella terra del cratere, con un ricco parterre istituzionale, per raggiungere l'antica Compsa e il museo della memoria

Erminio Petecca, Presidente ad Avellino dell’Ordine provinciale degli Architetti, ritiene giunto il momento di lasciarsi alle spalle la lunga fase post sisma, per passare dalla ricostruzione alla rigenerazione dell’Irpinia. Serve ora un nuovo modello di sviluppo, che parta dall’analisi di ciò che è il territorio, a guardando avanti. L’Ordine degli Architetti della Provincia di Avellino promuove un viaggio nei luoghi della memoria, per celebrare il 39esimo anniversario del sisma del 1980 e per misurare gli effetti della ricostruzione nel tessuto socio economico e culturale. Sarà l’antica Compsa restituita dalle macerie di quel tragico evento ad ospitare quest’oggi un ricco parterre di istituzioni regionali e locali, oltre agli architetti che hanno esercitato la professione nell’area del Cratere e ne hanno seguito l’evoluzione. “Non sarà una tradizionale commemorazione, nè  lapidi da scoprire: il nostro sarà un viaggio nelle aree del “Cratere” attraverso il treno storico di Francesco De Sanctis, per arrivare fino al parco archeologico di Compsa” ha anticipato il presidente dell’Ordine di Avellino Erminio Petecca alla vigilia della manifestazione. L’occasione della ricorrenza del 23 novembre, offre agli architetti l’occasione di promuovere una giornata di riflessioni e di ricordi in un contesto ambientale di notevole pregio “escluso dall’infrastrutturazione” così come l’ha descritto Petecca. L’evento è stato organizzato dall’Ordine degli Architetti di Avellino, insieme alla Regione Campania, il comune di Conza della Campania, l’Ance Costruttori di Avellino e l’associazione Inlocomotivi. La partenza è prevista alle ore 9 di oggi, sabato 23 novembre, dalla stazione ferroviaria di Avellino.  “L’Ordine degli Architetti ha promosso questa giornata per ricordare e per consentire ai nostri professionisti l’adesione ad una corso di formazione, che avrà inizio a bordo del treno Avellino- Rocchetta, subito dopo la partenza dalla stazione di Avellino” ha spiegato l’architetto. I professionisti, accompagnati dagli esponenti dell’associazione In Loco Motivi, dall’assessore regionale con delega al governo del territorio e urbanistica Bruno Discepolo, dal Delegato regionale alle Aree Interne Francesco Todisco e dal presidente dell’Ance Michele Di Giacomo, fra gli altri, avranno la possibilità di raggiungere il Cratere a bordo del treno e di godere di una prospettiva paesaggistica insolita, attraversata da fiumi e dal verde incontaminato. A Paternopoli invece, si uniranno al gruppo il Capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, il vice presidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola, la presidente del Consiglio Regionale Rosetta D’Amelio, il consigliere regionale Maurizio Petracca e la funzionaria regionale Roberta Santaniello.

Parco archeologico di Compsa

“Faremo una sosta a Lioni, e poi a bordo delle navette raggiungeremo Conza, dove ad attenderci ci saranno gli architetti del posto che racconteranno le loro esperienze professionali”, continua Petecca. “Il nostro obiettivo sarà quello di visitare i luoghi come l’antica Compsa per vivificare il ricordo, ma anche per aprire una riflessione su quanto è stato fatto, e dove è possibile intervenire. Bisogna considerare che negli anni del post terremoto gli architetti hanno lavorato a ritmi frenetici alla ricostruzione, in un periodo storico caratterizzato dal boom economico, e che poi però, ci ha visti arrivare fino all’oblio di questo momento. Quindi dovremmo tornare a quei momenti di vita normale che hanno preceduto il sisma, riflettere sull’evento e poi ripercorrere la ricostruzione, che aveva come scopo quello di far rinascere nuova vita dalla tragedia. Compsa è emersa dalla distruzione di Conza e dell’abitato medievale preesistente al terremoto” argomenta.

Conza della Campania distrutta dal terremoto del 23 novembre 1980

A 39 anni da quell’evento che ha cambiato per sempre la storia dei comuni dell’Irpinia e della Basilicata, si accendono nuovamente i riflettori sulla pagina della ricostruzione, cablata su un incremento di popolazione che in realtà non è mai avvenuto, ma che oggi è al centro di una ambiziosa piattaforma di progettazione regionale tesa a far decollare lo sviluppo nelle aree interne del Mezzogiorno. Così oggi, la provincia fa i conti con decine e decine di edifici e manufatti che sono cattedrali nel deserto e contenitori vuoti, che spesso le amministrazioni locali tengono chiusi a causa degli elevati costi di manutenzione. “Quella del terremoto del 1980 è una ferita sempre aperta, che non siamo riusciti a cicatrizzare, nonostante gli sforzi compiuti negli anni”, osserva l’architetto Petecca. “Pensavamo di potere restituire nuova vita, e invece oggi constatiamo di essere tornati indietro di parecchi decenni: lo spopolamento delle aree interne, le aree industriali vuote, un arresto della crescita culturale. Per questo nell’organizzazione di questo formativo abbiamo scelto il viaggio a bordo del treno voluto da Francesco De Sanctis; e per questo abbiamo invitato il presidente De Mita: non come politico di lungo corso, ma come testimone della fase storica in cui l’Irpinia aveva un peso determinante al Governo. Questo viaggio dovrà essere utile a riscoprire le radici storiche, non a trasferire un carrozzone politico”, ironizza.

Conza della Campania- parco archeologico

Dalla ricostruzione alla rigenerazione. Il compito che attende dunque gli architetti nei prossimi mesi, sarà quello di rileggere il presente e i cosiddetti ‘contenitori vuoti’, per indicare una nuova rotta per il futuro. “Tutto quello che è stato immaginato è stato sovradimensionato, perchè si immaginava che i paesi potessero continuare a crescere. E’ stata addirittura immaginato di poter portare l’industria in montagna, e sono stati investiti miliardi nella costruzione di aree Pip in ogni Comune, siti che oggi restano abbandonati e sottoutilizzati. La verità è che la politica ha ragionato senza una logica, e tutt’oggi, nella stesura di piani programmatici importanti, l’Ordine gli Architetti non viene chiamata in causa. Su questo aspetto è necessario intervenire e promuovere un cambio di passo”, conclude Erminio Petecca.


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