Svolta all’Alto Calore, Filctem-Cgil avverte Festa: trovi i numeri

Il segretario provinciale Carmine De Maio dà credito al documento con cui la maggioranza del Consiglio comunale e parte dell'Opposizione scelgono la gestione pubblica ad ogni costo: «Questa linea vale solo se trova una maggioranza tra i soci...»

La svolta all’Alto Calore proposta dal Sindaco di Avellino e condivisa da una parte della sinistra e dal Movimento Cinque Stelle trova il cauto consenso del sindacato, che però ora chiama il Primo cittadino alla prova dei fatti. La Filctem-Cgil avverte Festa, attraverso un documento firmato da Carmine De Maio, di seguito riportato integralmente. «Avellino non basta a cambiare la linea dell’azienda idrica, servono altri numeri», spiega. Secondo Filctem Cgil la svolta all’Alto Calore rappresenta appare molto impegnativa ed onerosa per i Comuni, chiamati a contribuire per evitare la privatizzazione. Rappresenta «una grande responsabilità verso la comunità irpina e verso gli avellinesi quanto si è deciso di portare avanti», scrive De Maio. «Questa organizzazione che vuole lavoro dignitoso, tutela dell’ambiente e quindi dell’acqua in maniera prioritaria seguirà con la giusta attenzione l’evolversi della vicenda e la piena applicazione della mozione consiliare» conclude Di Maio.


Svolta all’Alto Calore: presa di posizione della Filctem Cgil

Documento sindacale di Carmine De Maio | Segretario Filctem Cgil

La sede della Camera del Lavoro di Avellino

Ieri si è tenuto il consiglio comunale della Città di Avellino, monotematico, sulla vicenda Alto Calore e Acqua Pubblica. In questi anni come Filctem Cgil, insieme alla Camera del Lavoro Territoriale Cgil, abbiamo sempre denunciato le precedenti gestioni, miopi e per non ripeterci, in molti casi clientelari. Soprattutto quando non hanno messo al centro il bene comune acqua, gli interessi dell’azienda pubblica e dei cittadini irpini utenti. E per questo chi in questo tempo di smarrimento e delegittimazione dei corpi intermedi, indica genericamente il sindacato come connivente, non restituisce parole di verità sulle questione, non specificando chi, come, cosa. Diverse le iniziative portate avanti, anche per rispettare la volontà referendaria del 2011, coinvolgendo più volte Padre Alex Zanotelli. Da queste iniziative sono nate anche nuove associazioni. Abbiamo fatto nostra la tutela ambientale, gli sforzi di sensibilizzare sui temi della tutela e prevenzione dei corpi idrici, di cui l’Irpinia è la “cassaforte” saccheggiata dalle zone costiere, senza che i vari governi regionali campani abbiano dato adeguato ristoro e valore a questa terra, a questa risorsa, pur essendo proprietari di importanti impianti e reti.

La porta della presidenza nella sede centrale dell’Alto Calore, ad Avellino

Fatta questa dovuta cronistoria dobbiamo riconoscere che il consiglio comunale della città capoluogo, dopo tanti anni, finalmente approva una risoluzione che lo impegna in maniera concreta e in particolare oltre “gli steccati” della maggioranza consiliare. Senza perderci in sterili ed inutili polemiche va ricordato che comunque Avellino insieme alla provincia è il maggior azionista socio dell’Alto Calore. Quindi è una grande responsabilità verso la comunità irpina e verso gli avellinesi quanto si è deciso di portare avanti. Per cui considerate le difficoltà economiche che vive l’Ente comunale di Avellino, sarebbe corretto e giusto che possano in una nuova logica gestionale ed operativa dell’Alto Calore, esprimere la volontà e l’intenzione di indicare o provare «se c’è una nuova maggioranza» tra i Comuni soci, i tecnici che dovranno lavorare nella logica di tutela dell’acqua pubblica, non solo dell’erogazione del servizio, e quindi preservare un’azienda (Consorzio) che ha fatto la storia di questa provincia per moltissimi nel bene e poi nel male. Questa organizzazione che vuole lavoro dignitoso, tutela dell’ambiente e quindi dell’acqua in maniera prioritaria seguirà con la giusta attenzione l’evolversi della vicenda e la piena applicazione della mozione consiliare.


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