«Azzerare l’Alto Calore». Il Sindaco di Avellino e i gruppi ‘Si può’ e M5s si uniscono contro l’amministratore unico dell’azienda idrica, Michelangelo Ciarcia, mentre le forze di Centrosinistra votano la propria mozione, sostenendo il Piano Pozzoli e l’attuale guida dell’azienda. Si è conclusa così una lunga giornata di discussione sull’acqua pubblica, che in realtà si è risolta in una conta sul superamento dell’attuale amministratore unico. All’ordine del giorno c’era la «seduta monotematica del Consiglio Comunale sull’Alto Calore Servizi», richiesta dai gruppi Si Può e dal Movimento Cinque Stelle, che nei giorni scorsi avevano ribadito insieme, nel corso di una manifestazione pubblica, il proprio giudizio negativo sulla gestione aziendale. In Consiglio per quattro ore i consiglieri dei diversi gruppi si erano alternati nella enunciazione di posizioni di difesa dell’acqua pubblica con accenti diversi, ma poi ci aveva pensato il Sindaco, Gianluca Festa, a dirigere la discussione su una risoluzione diretta a superare l’attuale assetto dell’Alto Calore, al di là dei numeri. Festa ha ricordato il confronto in aula nella passata consiliatura, quando la sua mozione, appoggiata da Antonio Genovese e Giuseppe Negrone, raccolse contro la privatizzazione convergenze anche dal Partito Democratico. Ha ribadito che l’acqua pubblica non è in discussione, ma ha poi chiuso la porta ad un ritorno al Consorzio, bocciando il modello della napoletana Abc. Per Festa occorre puntare a rinegoziare con Cassa Depositi e Prestiti un finanziamento proposto da un manager estraneo alla politica, secondo lui in grado per questa ragione, di sperare in un possibile mutuo. «Niente di personale con Michelangelo Ciarcia», ha rassicurato il Sindaco, ma secondo Gianluca Festa solo quello che ha definito «un manager fuoriclasse» può convincere Cdp a sostenere un piano di risanamento dell’Alto Calore Servizi.

Il Sindaco di Avellino, Gianluca Festa

FESTA: UN TAVOLO PER FAR ASSUMERE AL COMUNE DI AVELLINO l’INIZIATIVA. Secondo quanto ha dichiarato in aula il Sindaco, assumendo un impegno che è agli atti, come rappresentante del Comune di Avellino il Sindaco punta a convocare un tavolo per formalizzare con l’aiuto della deputazione locale (ne fanno parte il Pd Umberto Del Basso De Caro, notoriamente favorevole ad una gestione a maggioranza pubblica, quindi i parlamentari penta stellati) una strategia che consenta di ottenere il via libera da Cassa Depositi e Prestiti. Festa ha sostenuto la necessità di una scelta di campo su un modello diverso da quello attualmente proposto dall’Alto Calore con il Piano Pozzoli. Per il Sindaco, Michelangelo Ciarcia guida l’azienda per un accordo politico, non riconoscendo la convergenza istituzionale da cui scaturì la sua elezione come presidente dei revisori, mentre l’azienda va affidata ad un manager terzo. Le posizioni del Sindaco sono di fatto contenute nel documento proposto da Amalio Santoro, votato dai consiglieri di maggioranza e del Movimento Cinque Stelle.

Nicola Giordano, consigliere comunale ad Avellino dei Popolari

NICOLA GIORDANO E LUCA CIPRIANO CONTRO: «IL COMUNE VALE SOLO IL 10% NELL’ASSEMBLEA». Sul tema dell’Alto Calore lo schieramento che al ballottaggio ha sostenuto Luca Cipriano si ritrova compatto contro l’asse tra il polo civico e le diverse opposizioni, hanno fatto notare in sede di dichiarazione di voto Nicola Giordano, Luca Cipriano, Francesco Iandolo. Bocciata la linea del Sindaco, ritenuta sproporzionata rispetto ai numeri: «Avellino in assemblea vale il 10 per cento, ma in Consiglio non punta a costruire alleanze, ma a continuare la campagna elettorale». Per lo schieramento a sostegno di Luca Cipriano mettere in discussione i buoni risultati portati dalla gestione di Michelangelo Ciarcia e sabotare il Piano Pozzoli significa aprire le porte al privato. Alla fine l’esito del confronto esce dal merito e si ferma alla richiesta di azzerare l’Alto Calore Servizi. Lo richiede Amalio Santoro, presentando il testo del documento proposto da lui e sostenuta da Maggioranza e M5s. Santoro ha motivato la sua scelta ricordando le sue dimissioni dal Partito Popolare (21 anni fa) in nome di quello che allora si chiamava rinnovamento e oggi si ribattezza discontinuità. Il tema a piazza del Popolo, ora come allora, è rimasto decidere la guida dell’azienda.

COMITATO PER L’ACQUA PUBBLICA: UN CONSIGLIO RIDOTTO A UNA RESA DEI CONTI. “Il Consiglio Comunale che era destinato a tutelare la risorsa principale dell’Irpinia ovvero l’acqua; che era destinato a cercare delle soluzioni per i problemi dell’Alto Calore quale gestore pubblico della risorsa; che era destinato a cercare unità tra tutte le forze politiche su un tema che appassiona tutta la comunità, si è ridotto ad una mera dichiarazione d’intenti sulla necessità di cambiare indirizzo alla gestione dell’ente. Non vorremmo che tutta questa fatica serva soltanto a sostituire un amministratore con un altro più gradito”. Così il Comitato Acqua Bene Comune Avellino – Aspettando Godot in una nota con cui si esprime delusione per una riunione servita solo a proporre di azzerare l’Alto Calore. “La nostra delusione è ancora più accentuata dal fatto che dalle file dell’opposizione Si Può e Cinque Stelle hanno dato l’opportunità al Sindaco di portare avanti in maniera più convinta questo obiettivo che aveva già annunciato da mesi. Tutto ciò con buona pace del bene comune”. Per il Comitato, l’unica nota positiva della giornata “è stata l’accettazione della proposta del Comitato di introdurre nello Statuto Comunale il principio fondamentale che impegna il Comune a che la gestione del servizio idrico si realizzi solo attraverso l’affidamento della gestione a soggetti interamente pubblici”.


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