Il sisma in Irpinia, Ossigeno: 9 storie ‘scosse’ 39 anni fa

L’ASSOCIAZIONE OSSIGENO RICORDA IL TERREMOTO DEL 23 NOVEMBRE 1980. Domani, sabato 23 novembre, presso la Chiesa del Carmine l'evento dal titolo “Sisma Novantasecondi” «per rivivere quella drammatica domenica sera di 39 anni fa attraverso racconti di gente comune»

Il sisma in Irpinia 39 anni fa cambiò la vita di generazioni, anche di molte non ancora nate. Spezzò molte vite, segnò la vicenda dell’Italia. L’associazione Ossigeno ha scelto «nove storie in novanta secondi per raccontare il passato, guadando al futuro». Domani, sabato 23 novembre, presso la Chiesa del Carmine, alle ore 17:30, si terrà un evento dal titolo “Sisma Novantasecondi”, fanno sapere i promotori. «Un incontro per rivivere quella drammatica domenica sera di 39 anni fa, quando un boato squarciò l’anima della nostra città». Saranno «racconti di gente comune. Di chi c’era e ha vissuto quei momenti, di chi non c’era ma che ha visto dalla Tv le immagini di una terra, la sua terra, ormai martoriata. Ma soprattutto di chi è venuto dopo». Saranno storie «delle nuove generazioni, che hanno dovuto raccogliere un’eredità sicuramente troppo pesante, come quelle rovine, ritrovandosi in un fazzoletto di terra ormai reso arido (anche di sentimenti) dalla polvere di quella sera. E da quella che è arrivata dopo».

Il sisma in Irpinia 39 anni fa, Ossigeno: 9 storie ‘scosse’ da quei 96 secondi

Sarà un momento di riflessione: «Una città seppellita dalle macerie, ma dove c’è ancora uno spiraglio che può permettere alle nuove generazioni di affacciarsi per prendere Ossigeno nuovo e guardare al futuro. ‘Sisma Novantasecondi’ è questo: partire dai racconti del passato, per farne tesoro e permettere a chi non c’era di guardare oltre quella linea dell’orizzonte, che per molti, quella tragica sera del 23 novembre 1980, è stata cancellata dalla polvere. Dalle macerie. Dalla morte. Ma anche per ritrovare quel senso di comunità sempre più flebile». L’evento è dedicato soprattutto a chi è nato subito dopo quel catastrofico evento. «Riscoprire quel sentimento per trasferirlo ai giovani nella certezza che ne faranno tesoro, è questo l’obiettivo dell’incontro organizzato da Ossigeno, per permettere a chi, pur non avendo vissuto quegli interminabili 90 secondi, è ancora oggi inconsciamente prigioniero di quelle macerie». Lo spiega Rita Cesta dell’Associazione Ossigeno. ««Il sisma ha resettato la nostra identità e il nostro essere comunità. Abbiamo la necessità di creare una sintonia con le generazioni che si sono succedute, donare loro le nostre esperienze e da queste generazioni ripartire. Il mio invito, così come quello dell’Associazione Ossigeno, è a partecipare per raccontarsi, per condividere quello che per ognuno di noi sono stati quei 90 secondi, avendo una certezza: abbiamo il dovere di restituire ai nostri giovani quel futuro che ci è stato rubato in quel minuto e mezzo».


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