Autismo a scuola, l’assistenza in Irpinia regolata dal Protocollo d’intesa

Provveditorato agli Studi di Avellino, i sei Piani di Zona sociale e l'Asl di Avellino, con l'adesione delle associazioni operanti a livello territoriale, hanno raggiunto una intesa che rende automatico il supporto scolastico

La sede del Provveditorato agli Studi di Avellino

L’autismo a scuola conquista in Irpinia il diritto all’assistenza, grazie ad un Protocollo d’intesa che regolamenta, introducendo automatismi, l’assistenza a scuola. Denominato «Protocollo Operativo per l’Integrazione Scolastica
degli Studenti Disabili Affetti da Autismo», è stato presentato nella forma compiuta al tavolo tecnico autismo dell’11 giugno. Si attende la sua prossima entrata in vigore. Nel corso della sua elaborazione è stato arricchito dai contributi apportati dalle associazioni. Nella sua versione definitiva vede la condivisione del Provveditorato agli Studi di Avellino, dei sei Piani di Zona sociale nelle diverse forme di gestione attive in provincia di Avellino, dell’Asl di Avellino e, soprattutto, delle associazioni operanti a livello territoriale. Le disposizioni di questo testo erano particolarmente attese, perché consentono di attivare il presidio necessario ad accompagnare l’alunno, l’allievo, lo studente affetto dalla sindrome dell’autismo, nel suo percorso scolastico. Il protocollo è nato per iniziativa della dott.ssa Elvira Bianco, in collaborazione con le rappresentanze dei diversi piani di zona e precede la sentenza del Tar che ad agosto ha stabilito l’obbligatorietà dell’assistenza scolastica nell’ambito di un progetto unitario comprendente il supporto sanitario. In questo senso, la decisione dei giudici conferma nelle ragioni e negli obiettivi i contenuti del Protocollo già elaborato in provincia di Avellino.

Autismo a scuola, l’assistenza in Irpinia regolata dal Protocollo d’intesa. Recepita la sentenza del Tar di Salerno che ha dato ragione all’Angsa (associazione dei genitori)

LA SENTENZA DEL TAR RILANCIATA DALL’ANGSA CAMPANIA. Per i bambini affetti da autismo è obbligatorio il supporto a scuola dell’assistente specialistico formato ABA. L’Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici ha preso atto della sentenza con cui i giudici amministrativi nello scorso mese di agosto «hanno riconosciuto che il trattamento educativo ed abilitativo non si estrinseca solo attraverso alcune ore di prestazione sanitaria, ma conformemente alla legge 104 /92 e alla legge 134/2015, in un progetto unitario». L’ANGSA Campania, presieduta da Claudia Nicchiniello, citando la sentenza definita «storica del Tar di Salerno», alla fine di agosto intervenne per informare le famiglie sui diritti sanciti dalla legge italiana e ribaditi dal Tribunale Amministrativo della Campania. A scuola il bambino deve essere affiancato da un professionista «in grado di fornire un concreto apporto al minore, sulla base del piano educativo individualizzato PEI». L’associazione Angsa, che «affianca i genitori per battaglie legali che servano di aiuto e di principio a tutte le famiglie sul territorio nazionale», ha rivendicato allora il risultato conseguito, spiegando le ragioni della sua soddisfazione per la decisione dei giudici campani. «In un contesto di spinta al deupaperamento dei due principali pilastri del sostegno costituzionale alle famiglie dei soggetti con autismo, la sanità e la scuola, ANGSA Campania ribadisce che l’uniformità di trattamento educativo ed abilitativo richiede un progetto unitario: l’Equipe ASL deve prevedere ad un trattamento ABA integrato con il PEI scolastico».


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