Navigator campani: «Niente assunzioni, ora azioni legali»

L'annuncio di alcuni vincitori della selezione in Campania. Con un comunicato preannunciano azioni giudiziarie per la mancata sottoscrizione del contratto

Navigator della Campania manifestano ad Avellino

I Navigator campani annunciano battaglia nelle sedi giudiziarie per la mancata assunzione da parte dell’Anpal. «Niente assunzioni, ora azioni legali», è il messaggio lanciato in queste ore. «Preso atto del nuovo “stop” all’accordo tra Anpal Servizi e Regione Campania, il gruppo di navigator campani che già ha dato mandato al Prof. Avv. Giorgio Fontana – ordinario di Diritto del Lavoro – avvierà, senza ulteriore indugio, l’iter legale in tutte le sedi opportune al fine di veder riconosciuto il diritto ad essere contrattualizzati, oltre che per il risarcimento di ogni danno subito (compensi non percepiti e altro ancora)», si legge nella nota diffusa da alcuni vincitori di concorso. «L’iniziativa legale era stata sospesa in seguito alla sottoscrizione della nuova intesa siglata lo scorso 17 ottobre, ma oggi si è sempre più convinti che solo un’immediata azione legale sarà in grado, a questo punto, di sbloccare la situazione», precisano. Ma «dopo aver superato nel giugno scorso una selezione nazionale funzionale all’attuazione della legge sul reddito di cittadinanza – a fronte del perpetrato ostracismo e dei ripetuti inadempimenti sinora riscontrati – si è sempre più amareggiati e delusi per il nuovo arresto ed è ormai chiaro che non si vuole dar seguito neanche alla seconda intesa sottoscritta, perdendo solo inutile tempo».

Il manifesto diffuso da alcuni vincitori della selezione per i cosiddetti navigator Anpal. Rivendicabno l’assunzione e l’inizio della attività presso i centri per l’impiego

I ricorrenti spiegano di essere gli unici in Italia a non essere stati contrattualizzati a causa della mancata sottoscrizione della convenzione con Anpal Servizi da parte della Regione Campania – utilmente impegnati al pari degli altri all’implementazione della “fase due” del reddito di cittadinanza presso i centri per l’impiego». Aggiungono di essere in attesa da quattro mesi della soluzione nella politica che «purtroppo non è arrivata». E ne prendono atto: «Si prevedeva un contratto con 21 mesi di collaborazione dopo una selezione pubblica. Il tempo della politica è dunque finito».

«COSTRETTI AD AGIRE…». A questo punto, scrivono, «l’unica strada percorribile sembra essere quella della giustizia nelle sedi competenti. Sedi in cui sarà valutata anche la responsabilità personale di chi con la propria azione o omissione, in qualità di amministratore o dirigente, potrà aver causato un danno erariale. Si ricorda, tra l’altro, che esporre un ente o una società pubblica, per un rifiuto illegittimo, a corrispondere somme ingenti, è fonte di responsabilità diretta e personale che coinvolge tutti coloro a cui sia imputabile una colpa grave». A questo proposito, concludono «sono tuttora in corso le ulteriori adesioni alle azioni legali che verranno promosse in tempi brevi». I ricorrenti indicato un indirizzo mail per eventuali adesioni: [email protected].


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