Il Prefetto di Avellino, Maria Tirone

Il Prefetto Maria Tirone si appresta ad assumere il nuovo incarico al Viminale, ma nell’accommiatarsi dalla città ammette che non dimenticherà Avellino. Nel suo incontro con alcuni cronisti, dopo la decisione del Consiglio dei Ministri di richiamarla a Roma, l’emozione del momento non ha intaccato il consueto sobrio stile del Prefetto, fatto di concretezza, misura e, soprattutto, una sensibilità sempre tradotta in una attività fattiva, condotta con discrezione ed efficacia. Nel servire lo Stato ad Avellino, il Prefetto Maria Tirone ha avvicinato le istituzioni ai cittadini. Nei due anni della sua presenza in Irpinia Maria Tirone ha rafforzato la percezione della Prefettura come un punto di riferimento per l’opinione pubblica, per le istituzioni locali, per imprese, lavoratori, cittadini. Enumerare le circostanze non basta a rivelarne la sua capacita di agire con sicurezza e tempestività. Nel suo ufficio il territorio ha trovato invariabilmente ascolto, risposte, attenzione. Tra pochi mesi si inaugurerà un ponte sull’Ofantina bis, la SS7 Appia all’altezza di Parolise, grazie al suo discreto ma energico intervento. La sua attenzione ha consentito di sbloccare la realizzazione di un’opera fondamentale per la sicurezza dei residenti e degli automobilisti. In occasione del disastroso incendio occorso alla ICS di Pianodardine, ha protetto con rigore e fermezza la comunità dalle conseguenze di un potenziale disastro ambientale che poteva rivelarsi.

Il Prefetto Maria Tirone, chiamata dal Governo a svolgere le funzioni di Vice Capo Dipartimento per l’espletamento delle funzioni vicarie, Direttore centrale per le autonomie presso il Dipartimento per gli affari interni e territoriali

Ha firmato un protocollo antimafia senza precedenti in provincia di Avellino, per scongiurare il pericolo di infiltrazione mafiosa nella maggiore opera appaltata nel Dopoguerra, la tratta ferroviaria Apice Hirpinia della Napoli Bari. Sempre in occasione del commissariamento di numerosi Comuni irpini, ma segnatamente nella città di Avellino, è stata l’artefice in circostanze oggettivamente complesse, di una delle pagine più significative nella storia amministrativa del capoluogo. Ha accompagnato con un esemplare garbo istituzionale il percorso dell’ente fuori dal pericoloso tunnel (non solo finanziario) nel quale era entrato, con la soddisfazione e il plauso unanime delle forze politiche, ma soprattutto dei cittadini. Il suo impegno in tutte le vertenze, la sua riconosciuta disponibilità fattiva nel recepire ed affrontare i grandi problemi ambientali legati all’inquinamento dei fiumi, del suolo, dell’aria, rappresentano per Avellino e l’Irpinia ragione di gratitudine per il lavoro di questo Prefetto, la prima donna a guidare l’Ufficio del Governo in questa provincia. Nel salutare Avellino ha rinnovato l’interesse per la comunità della quale ha fatto autorevolmente parte in questo biennio, esprimendo il proposito di continuare a seguirne le vicende, ringraziando per l’affetto tributatole dalla gente, dalla comunità locale. A Roma Maria Tirone porterà certamente il ricordo dei suoi giorni avellinesi ed irpini, ma intimamente anche forse il piccolo rammarico di non aver potuto chiudere personalmente alcuni dei dossier, in particolare quelli legati allo sviluppo, che invece passeranno al nuovo Prefetto di Avellino, Paola Spena.

Il Procuratore della Repubblica di Avellino, Rosario Cantelmo, accanto al Prefetto di Avellino, Maria Tirone

Un pensiero, da rappresentante del Governo, non poteva non andare alla brillante operazione ‘Clan Partenio 2.0’ condotta dalla Magistratura, dai Carabinieri, dalle forze di polizia. L’impegno nel contrasto alla criminalità organizzata sta portando a risultati balzati agli onori delle cronache nazionali, restituendo ai cittadini fiducia nella legalità e nello Stato. Ora l’attende di iniziare il nuovo alto incarico ministeriale nella Capitale, dove svolgerà le funzioni di Vice Capo Dipartimento per l’espletamento delle funzioni vicarie, Direttore centrale per le autonomie presso il Dipartimento per gli affari interni e territoriali. Una nuova tappa nella carriera di un Prefetto di cui si sentirà certamente ancora parlare per i successi che saprà conseguire al servizio esclusivo dello Stato.


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