Sarà fornito gratuitamente dalla Regione Campania un farmaco salvavita per chi è affetto da melanoma. In accordo con il direttore generale dell’Istituto dei tumori di Napoli, Attilio Bianchi, il governo regionale ha deciso che quella cura, riconosciuta a livello mondiale, deve essere fornita gratuitamente a tutti i pazienti che ne hanno necessità. Il prodotto è un combinato di farmaci, già approvato dall’Aifa, l’agenzia Italiano del Farmaco. È ritenuta una cura innovativa contro il melanoma, tanto che un paziente su due sarebbe vivo grazie a questa combinazione. Tuttavia il costo della cura ammonta a 60mila euro l’anno, per cui risulta attualmente disponibile soltanto per chi se lo può permettere. Ora il provvedimento della Regione Campania apre opportunità e suscita speranze. Con questo provvedimento si punta ad offrire un salvavita per i malati con metastasi cerebrali. A loro che è rivolta la nuova terapia costituita dalla combinazione di due principi attivi: l’Ipilimumab e il Nivolumab, un anno fa approvato dall’Agenzia italiana del farmaco, ma lasciata in fascia C, ovvero, approvata ma non rimborsata dal Servizio Sanitario Nazionale. Una estrema difficoltà per i pazienti affetti da questa grave patologia.
IL DIRETTORE GENERALE DEL PASCALE, BIANCHI: «INIZIATIVA RESA POSSIBILE DAL GOVERNATORE VINCENZO DE LUCA». Stando a quanto dichiarato alla stampa in queste ore dal Direttore Generale dell’Istituto Pascale, Attilio Bianchi, «non si poteva rimanere insensibile dinanzi a questa situazione paradossale». Come è noto, al Pascale lavora l’oncologo Paolo Ascierto, riconosciuto a livello mondiale proprio per la cura del melanoma. Per rendere possibile «ai pazienti affetti da melanoma con metastasi cerebrali un percorso terapeutico adeguato e tempestivo» c’era bisogno di un supporto finanziario che è arrivato dalla Regione Campania, per volontà del Governatore, Vincenzo De Luca. L’iniziativa avrà due ricadute, la prima delle quali preziosa per la vita umana. In primo luogo, si andrà ad incidere in un ambito patologico che provoca ogni anno in Italia settemila morti. Nel contempo, si ridurrà il ricorso dei pazienti campani alla cosiddetta migrazione sanitaria, i viaggi della speranza all’estero.
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