Italia Viva presenta il suo simbolo alla convention fiorentina della Leopolda e lancia la sfida liberaldemocratica al Centro

Italia Viva su fisco e giustizia ruba la scena a Forza Italia nel giorno in cui Silvio Berlusconi si mescola tra le forze della Destra in piazza con Matteo Salvini. Alla Leopolda Matteo Renzi e Maria Elena Boschi sparano sul Pd, ma nel mirino mettono il Popolo orfano del Cavaliere dei tempi migliori, quello che sul predellino aveva liquidato Alleanza Nazionale e l’Udc per incarnare nel Pdl tutta intera l’Italia moderata. Dalla Leopolda l’ex premier fiorentino parla ai moderati, ma soprattutto ai cattolici. Nel logo scelto per rappresentare il partito apre a tante suggestioni. Tra i colori dominanti c’è quello che alcuni commentatori hanno definito un fucsia, c’è un azzurro,.un rosso che diventa arancio. In realtà sono sfumature, con i colori della ex Dc sfumati verso un viola tenue che non ricorda solo la matrice fiorentina, ma anche il porpora cardinalizio. E quel gabbiano che spicca il volo, librando la V di Viva, evoca il movimentismo giovanile cattolico, gli scout. Alla Leopolda nasce il partito liquido della Nazione, senza correnti, con iscrizioni solo on line, con la convention al posto degli organismi dirigenti, in attesa di una strutturazione che probabilmente avverrà tra un anno. Renzi silura il Pd alleato del Movimento Cinque Stelle nel cuore del suo patto, quello tra Guardasigilli di oggi e di ieri, Alfonso Bonafede e Andrea Orlando, avendo buon gioco nello sfilare a Matteo Salvini parte della sua propaganda: no al carcere per ragioni fiscali, il Pd è il partito delle tasse. Chiama il popolo di Forza Italia a tal punto che sarà difficile nelle prossime ore convincere i Gianfranco Rotondi e le Mara Carfagna che in Parlamento sia per loro naturale continuare a sedere alla sinistra dell’ex Ministro dell’Interno, in piazza con Casapound e Giorgia Meloni. Da Firenze Italia Viva lancia la sfida alle forze centriste che dal 1994 hanno costruito l’argine al leghismo autonomista e secessionista, impedendo allo stesso tempo agli eredi delle forze socialiste di incarnare una alternativa diretta di governo. Oggi che il leghismo ha rotto gli indugi traslocando sulla Destra, IV rilancia le ragioni liberaldemocratiche ed europeiste offrendo un approdo al Centrodestra che non intende seguire sovranisti e populisti.

Il simbolo di Italia Viva

VIA ALLE ADESIONI. Con la firma dell’atto costitutivo, Matteo Renzi ha trasformato il movimento di IV nella costituente di un partito: «Prendo la tessera numero uno di Italia Viva perché voglio avere la firma di Teresa Bellanova», coordinatrice e capodelegazione nel governo, aprendo la campagna delle adesioni on line. Da lunedì sui territori comincerà la conta. E sarà chiaro anche a livello locale quello che ai rappresentanti istituzionali e politici giunti dalle periferie, soprattutto dal Mezzogiorno, è stato palese fino da ieri. Per il momento c’è un solo gruppo dirigente, quello centrale. Non si riconoscono leadership territoriali. Anche su questo Renzi e Ettore Rosato hanno utilizzato il Pd come sponda per parlare ai tanti che, anche dall’Irpinia, dalla Campania e dalle varie periferie del Sud e del Nord si propongono come tramite proconsolare. Stamane è attesa la conclusione della tregiorni costitutiva di IV alla Leopolda. Renzi terrà la prima relazione programmatica e politica da leader fondatore.


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