“Non ci fu abuso edilizio in via Carafa”, assolti imprenditore e funzionari del Comune

Il collegio giudicante ha prosciolto gli undici imputati "perchè il fatto non sussiste", disponendo la restituzione dei 25 appartamenti ai proprietari

Assolti gli undici imputati del processo su presunti abusi edilizi ad Avellino perpetrati nella costruzione di 25 appartamenti in via Carafa. Prosciolti “perchè il fatto non sussiste” un imprenditore e dieci funzionari del Comune. In particolare si contestava la violazione del vincolo paesaggistico nella realizzazione di alcuni fabbricati per civili abitazioni. La vicenda riguardava il rispetto della distanza minima (pari a 150 metri) dal rio San Francesco, fiume che da decenni continua a scorrere intubato nel capoluogo. Il collegio giudicante del tribunale di Avellino, presieduto dal giudice Sonia Matarazzo, ha disposto nel pomeriggio di oggi l’assoluzione da tutti i reati contestati a vario titolo: abuso d’ufficio, falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, ordinando la restituzione degli immobili sequestrati, 25 appartamenti costruiti e abitati in via Carafa. Si conclude così il lungo sequestro preventivo degli edifici “con facoltà d’uso per i residenti”, stabilito durante la vasta inchiesta urbanistica avviata nella città di Avellino negli ultimi anni. I giudici hanno assolto gli imputati ritenendo legittime le autorizzazioni perchè, sebbene rilasciate al di fuori delle distanze stabilite, ricadevano in un’area dove sorgevano già fabbricati, edificati al di fuori del successivo vincolo paesaggistico.

Il Palazzo di Giustizia di Avellino

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