L’ombra dei clan su Avellino. L’allarme unanime delle istituzioni scuote l’Irpinia

Il pestaggio subìto dall'assessore alla Sicurezza del Comune capoluogo ultimo atto di una serie di episodi che le rappresentanze istituzionali, sociali e culturali giudicano segnali di una presenza criminale pericolosa pronta al salto di qualita. "Massima fiducia nelle forze dell'ordine e nella magistratura, ma la società civile deve reagire. Prima che sua tardi...". Lo scenario

La città di Avellino, particolare del centro storico visto dalla Collina dei Liguorini

L’ombra dei clan su Avellino. Questo l’allarme unanime delle istituzioni locali che scuote l’Irpinia, poche ore dopo il pestaggio subìto dall’Assessore alla Sicurezza del Comune di Avellino. Le parti sociali, le rappresentanze della politica locale e regionale, movimenti e associazioni invocano la mobilitazione della società avellinese. Parole di ferma condanna per gli atti criminali che segnano la fine del mito di una Irpinia isola felice, oggi oscurata dall’ombra dei clan su Avellino.

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Poche ore fa le percosse e le minacce subìte da Giuseppe Giacobbe, dopo una bomba annunciata in tribunale da un messaggio anonimo, una autobomba telecomandata a Rione Mazzini che ha attentato alla vita dell’imprenditore Sergio Galluccio. In mezzo i colpi di arma da fuoco contro le auto dell’ex consigliere comunale Damiano Genovese, nel frattempo arrestato (ora ai domiciliari) perchè trovato in possesso di una pistola illegalmente detenuta. Al termine della settimana più nera della sua storia recente, Avellino si interroga su cosa stia diventando la città, mentre i Carabinieri e le forze di Polizia sono al lavoro senza sosta per ristabilire l’ordine e accertare le responsabilità. Dopo l’aggressione di Giacobbe, nella notte fermate alcune persone, interrogate dai militari perchè sospettate di essere collegati all’aggressione dell’assessore.

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L’ALLARME DELLE ISTITUZIONI: OMBRA DEI CLAN SU AVELLINO. Per il segretario della Cgil, Franco Fiordellisi, “la città di Avellino deve ritrovare la capacità culturale e la forza civica di sradicare il malaffare e la delinquenza che con esso si genera. L’Etica del fare bene, in trasparenza, con competenza e senza clientele le cose pubbliche”. Per la Presidente del Consiglio Regionale, Rosetta D’Amelio, “l’escalation di episodi criminosi cui la città di Avellino sta assistendo preoccupa oltremodo. Chi tocca un amministratore, tocca le Istituzioni e per questo motivo il pestaggio dell’assessore Giuseppe Giacobbe è un fatto gravissimo. La parte sana della città non deve far mancare la sua vicinanza e la sua collaborazione”. Mario Melchionna, segretario Cisl Irpinia Sannio afferma che gli ultimi avvenimenti “spingono a chiedere un innalzamento dei livelli di attenzione sui fenomeni deliquenziali che minacciano la sicurezza dei cittadini”. Allarmati gli Industriali. “Siamo seriamente preoccupati per gli episodi che sono stati recentemente registrati nella nostra città. Questi fatti impongono una riflessione ed una particolare attenzione da parte di tutte le istituzioni preposte alla sicurezza del territorio”. Per il Presidente di Confindustria Avellino, “episodi come questi arrecano un forte danno alla immagine della città e alla reputazione di tutta l’Irpinia contraddistinta da operosità e laboriosità”. Per questo, “occorre la massima collaborazione da parte di tutti i cittadini verso le forze dell’ordine che hanno dimostrato la massima efficienza, e nello stesso tempo incrementare l’impiego di strumenti di sorveglianza del territorio per prevenire ogni attività criminale”. Per il Partito Democratico, “il susseguirsi di numerosi episodi criminali della città di Avellino, sono la spia della ripresa delle riorganizzazione dei clan malavitosi che crea allarme e insicurezza tra i cittadini”. Per il Pd l’ombra dei clan su Avellino sarà contrastata dalla “pronta tempestività delle forze dell’ordine”, che “assicurerà alla giustizia gli autori dei gravi attentati”, ma “è necessaria una pronta mobilitazione delle istituzioni democratiche, delle forze politiche e sociali per sconfiggere l’arroganza dei clan criminali in Irpinia”. L’ex deputato Angelantonio D’Agostino, imprenditore impegnato sul territorio, occorre che “tutte le forze politiche, senza distinzioni di sorta, insieme alle istituzioni della nostra provincia, non si limitino a condannare la escalation di violenza che in questi giorni interessa la città, ma siano tutte in prima linea per contrastare unite la criminalità organizzata”. L’Associazione Controvento ritiene quella contro Giuseppe Giacobbe “un ulteriore e grave episodio che segnala uno stato di assoluta criticità nella vita della città e della provincia intera: fa ripiombare l’Irpinia nella stagione della tensione criminale e richiama l’attenzione generale a un’immediata assunzione di responsabilità civile e politica”.  Per Controvento se “l’aggressione viene dopo l’intimidazione anonima verso il Tribunale di Avellino, dopo l’esplosione di una bomba carta e di numerosi colpi di pistola in un quartiere della immediata periferia, dopo l’arresto di un ex consigliere comunale trovato in possesso di una pistola rubata: qualsiasi siano le ragioni che l’abbiano prodotta, collocata in uno scenario del genere diventa la spia di una condizione che inquieta e preoccupa”, si legge nella nota dell’associazione. Per questo, è necessaria  la mobilitazione, che “si declini in una convinta presa di coscienza dei limiti che hanno caratterizzato l’analisi dei fenomeni criminosi registrati ad Avellino e in Irpinia: questa provincia non è mai stata un’oasi di tranquillità, se non nell’ipocrita narrazione imposta da chi, sotto questo manto di insopportabile perbenismo, ha tessuto le trame più intense nei rapporti e nelle collusioni con la malavita organizzata”. Controvento come tutti i rappresentanti intervenuti esprimono piena fiducia per l’attività di Magistratura e delle Forze dell’ordine, impegnate a fare luce sugli atti criminali posti in essere. «Ad Avellino c’è il rischio di una escalation criminale senza precedenti. Le istituzioni democratiche devono fare fronte comune prima che sia tardi». Enzo De Luca, componente dell’assemblea nazionale del Partito Democratico, esprime tutta la sua preoccupazione dopo gli inquietanti episodi criminali di questi giorni, che fanno temere il rischio di infiltrazioni malavitose, turbando l’opinione pubblica di Avellino e della provincia. In un’intervista a Nuova Irpinia, De Luca afferma di ritenere «necessaria una reazione civile per la legalità, che affianchi e rafforzi l’azione repressiva delle forze dell’ordine e della magistratura contro la crescente sfida criminale». Per De Luca, già Vicepresidente della commissione d’inchiesta bicamerale sulle ecomafie,  «le modalità e la disinvoltura con cui sono stati consumati questi atti di inaccettabile violenza e pericolosa portata dimostrativa non possono essere sottovalutati. Qui ci troviamo di fronte a segnali precisi di una potenziale mutazione profonda della nostra città sotto il profilo sociale e culturale». Per l’esponente del Pd «episodi del genere non appartengono alla storia recente di Avellino, non se ne registravano dai primi anni Ottanta, dall’attentato al giudice Gagliardi. Autobombe e colpi di arma da fuoco di grosso calibro non possiamo derubricarli a fatti di cronaca, non lo sono nella nostra città. Se li giudicassimo dei meri incidenti, riducendoli alla stregua di fatti isolati, diciamo così, metteremmo in gioco il nostro stile di vita, la convivenza civile, comprometteremmo il futuro delle nuove generazioni. Dobbiamo, invece, reagire tutti, con una risposta autorevolmente democratica».

Il Palazzo di Giustizia di Avellino

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