Eccesso di lavoro nero a Solofra e Montoro, 2 aziende sospese

Blitz dei Carabinieri della Stazione di Solofra e del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale (N.I.P.A.A.F.) del Gruppo Carabinieri Forestale di Avellino. Riscontrate omissioni anche in materia di sicurezza e salute dei lavoratori

Sospese 2 aziende per eccesso di lavoro nero a Solofra e Montoro

Sospese 2 aziende per eccesso di lavoro nero Solofra e Montoro. Per una terza è scattata la denuncia in prosecuzione di attività. È il risultato di un blitz dei Carabinieri della Stazione di Solofra, condotto con il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale (N.I.P.A.A.F.) del Gruppo Carabinieri Forestale di Avellino.

L’Area industriale di Solofra

L’OPERAZIONE. Durante un accesso ispettivo è stato scoperto un numero non precisato di persone al lavoro senza regolare assunzione in tre ditte, due dei quali oltre la soglia massima consentita dalla legge per poter continuare ad operare. Per le due attività sono stati adottati provvedimenti di sospensione, per eccesso di lavoro nero, in quanto impiegavano lavoratori privi di regolare assunzione in misura superiore alla soglia del venti per cento del totale delle rispettive maestranze fissata dalla normativa vigente. In queste ditte veniva somministrato lavoro nero a 2 addetti su 10. I controlli ad opifici conciari di Solofra e Montoro hanno permesso di accertare anche omissioni in materia di sicurezza e salute dei lavoratori. Complessivamente tre imprenditori sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Avellino, per non aver provveduto all’informazione/formazione dei dipendenti, nonché per non aver sottoposto i lavoratori alla prescritta visita medica. L’operazione rientra nella azione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino, «quotidianamente impegnati nella verifica della legalità nei luoghi di lavoro, ancora troppo sovente scenari di incidenti le cui conseguenze sono rese maggiormente tristi dal fatto che il più delle volte risultano corollario del mancato rispetto di normative e procedure di sicurezza», si legge in una nota dell’Arma.

 

 

 

ARTICOLI CORRELATI