Consultazioni: Zingaretti ‘sabota’ l’accordo, ma il M5s rilancia

IL QUIRINALE DÀ TEMPO FINO A MARTEDI PER L'INTESA. A sorpresa il segretario dei Democratici al Quirinale ha posto paletti rispetto alla opzione di un governo con il M5s, che invece rilancia fornendo una agenda di governo e annunciando che sono già in corso trattative per giungere ad una maggioranza solida per un governo di durata. Il Capo dello Stato affida la soluzione della crisi ai gruppi parlamentari

Consultazioni allo snodo decisivo. Zingaretti ‘sabota’ l’accordo. Attesa posizione dell’M5s. Questa in sintesi la situazione al Quirinale, dove il Governatore del Lazio ha sorpreso tutti gli osservatori e gli analisti rimettendo in partita la Lega e offrendo nuove chance al voto anticipato. Zingaretti ha posta aut aut, reinterpretando il documento approvato dalla Direzione nazionale, assumendosi una responsabilità storica in questo passaggio cruciale per i destini del Paese dopo meno di un anno e mezzo di Legislatura. Al termine del colloquio con il Capo dello Stato la delegazione del Movimento Cinque Stelle ha invece assunto una posizione di responsabilità.

Il Vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio

Il Vicepremier uscente Luigi Di Maio nella conferenza stampa dopo aver parlato con Sergio Mattarella ha rilanciato un accordo con il Pd, senza citarlo, lanciando una piattaforma programmatica in dieci punti, che tengono dentro alcuni capisaldi del Movimento, ma aprendo sul tema del fisco, del lavoro, delle politiche sociali e dell’ambiente, ma anche della lotta alla corruzione e del conflitto di interesse, al Partito Democratico. Di Maio ha annunciato che gli sherpa sono al lavoro, al di là delle consultazioni, per trovare una intesa per una maggioranza solida. Di Maio apre alla posizione della Direzione nazionale del Pd e a Matteo Renzi, mettendo nell’angolo Nicola Zingaretti, il cui profilo al Nazareno, dopo la giornata di oggi, muta rispetto alle premesse della sua sfida alle primarie.

La bandiera della Repubblica italiana sventola sul Palazzo del Quirinale in Roma, sede della Presidenza della Repubblica, la massima istituzionale nazionale. Accanto i vessilli con i colori e i segni del Quirinale e dell’Unione Europea

In serata il Capo dello Stato ha dato tempo al Movimento Cinque Stelle e alle altre forze politiche di raggiungere un’intesa entro martedì, quando riprenderanno le consultazioni. Il Capo dello Stato ha preso atto che sono in corso contatti tra M5s, Pd e le altre forze disponibili per giungere ad una intesa programmatica. Per queste ragioni, aggiungendo che il mandato quinquennale del Parlamento ha esaurito solo il 20 per cento della Legislatura, ha auspicato un nuovo governo stabile e in grado di rispettare gli impegni internazionali, che il 26 agosto impongono in particolare la indicazione del commissario europeo per l’Italia. Tuttavia, mercoledì sera è il limite temporale per arrivare ad una intesa. Nel contempo, i gruppi parlamentari dei Cinque Stelle hanno dato mandato a Luigi Di Maio e ai capigruppo di arrivare subito ad una intesa sulla legge costituzionale per il taglio dei parlamentari, giunta alla Camera all’ultima lettura. Ora la palla passa al Pd. Il destino della Legislatura è adesso nelle mani dei Democratici, in particolare dei gruppi parlamentari, come ha sottolineato in un passaggio dal Capo dello Stato.


IL TESTO DELL’ORDINE DEL GIORNO APPROVATO DALLA DIREZIONE NAZIONALE ALL’UNANIMITÀ IERI. Di seguito il testo dell’ordine del giorno approvato dalla Direzione democratica riunita a Roma.

Il segretario Nicola Zingaretti durante la sua relazione al gruppo dirigente del partito

L’odg riassuntivo della Relazione di Nicola Zingaretti approvato dalla Direzione Pd

La Direzione Nazionale del Partito Democratico: giudica la caduta del governo lo sbocco naturale e necessario del fallimento della maggioranza gialloverde responsabile di una paralisi dell’economia, di un impoverimento diffuso, un tessuto imprenditoriale ulteriormente provato e di un isolamento senza precedenti dell’Italia sulla scena europea e internazionale. Rivolge un appello alle organizzazioni territoriali affinché sviluppino il massimo della mobilitazione e della iniziativa democratica in un passaggio particolarmente delicato per il futuro del Paese. Ripone massima fiducia nell’azione del Presidente Mattarella che ringraziamo per l’opera incessante di tutela delle istituzioni e delle procedure democratiche. Ritiene che in assenza di una chiara e solida maggioranza espressione del Parlamento attuale lo sbocco naturale della crisi siano nuove elezioni. 

Nel pieno rispetto delle sue prerogative la delegazione del Pd indica al capo dello Stato i presupposti sui quali intende concentrare la propria iniziativa per l’avvio di una fase politica nuova e la verifica di un’altra possibile maggioranza parlamentare in questa legislatura:

      • L’impegno e l’appartenenza leale all’UE per una Europa profondamente rinnovata, un’Europa dei diritti, delle libertà, della solidarietà e sostenibilità ambientale e sociale, del rispetto della dignità umana in ogni sua espressione;
      • Il pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa incarnata dai valori e dalle regole scolpite nella Carta Costituzionale a partire dalla centralità del Parlamento;
      • L’investimento su una diversa stagione della crescita fondata sulla sostenibilità ambientale e su un nuovo modello di sviluppo;
      • Una svolta profonda nell’organizzazione e gestione dei flussi migratori fondata su principi di solidarietà, legalità sicurezza, nel primato assoluto dei diritti umani, nel pieno rispetto delle convenzioni internazionali e in una stretta corresponsabilità con le istituzioni e i governi europei;
      • Una svolta delle ricette economiche e sociali a segnare da subito un governo di rinnovamento in una chiave redistributiva e di attenzione all’equità sociale, territoriale, generazionale e di genere. In tale logica affrontare le priorità sul fronte lavoro, salute, istruzione, ambiente, giustizia. Evitare l’inasprimento della pressione fiscale a partire dalla necessità di bloccare con la prossima legge di bilancio il previsto aumento dell’IVA.

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