Pd irpino, il commissario Cennamo avvisa Festa e Cipriano: unità nell’appartenenza. E rimette il simbolo al centro

"SUBITO LA PACIFICAZIONE, INIZIANDO DA AVELLINO. IL CONGRESSO NON SARÀ SOLO UNA CONTA DI TESSERE" Il commissario straordinario del partito si è insediato ad Avellino accolto da rappresentanze politiche e istituzionali provinciali e regionali. Esami per i due contendenti al Comune capoluogo, alla vigilia del confronto programmatico di domani in Consiglio

Pd irpino riunito in via Tagliamento per il discorso di insediamento del Commissario provinciale, Aldo Cennamo. Accanto ad Enzo De Luca, Rosetta D’Amelio e Umberto Del Basso De Caro, la cui partecipazione era scontata, c’erano anche il Sindaco di Avellino e il suo rivale: vale a dire Gianluca Festa iscritto al Pd ma candidato contro il simbolo dei Democratici e Luca Cipriano, non iscritto, ma in campo con il simbolo. Cennamo non ha perso l’occasione per affidare loro la responsabilità di decidere se e come ricomporre la frattura al Comune di Avellino, come primo passo verso la pacificazione nel partito in città. Sottolineando la spaccatura tra i Democratici determinata dalla loro candidatura contrapposta, Cennamo ha sottolineato come l’elettorato non abbia avuto dubbi nello scegliere decisamente il Centrosinistra, confermando il potenziale che il Pd ancora detiene ad Avellino. A poche ore dal dibattito programmatico in Consiglio comunale, Cennamo ha scaricato una responsabilità evidente su entrambi: tocca a loro dare un segnale in controtendenza, che il Partito Democratico (a Roma) valuterà. Un modo per chiarire quello che è venuto a fare ad Avellino: rilanciare il partito con chi sara disposto a dichiararne la appartenenza con i fatti, agendo di conseguenza. Il messaggio di Cennamo è stato rivolto chiaro e netto a tutto il gruppo dirigente, nessuno escluso: non organizzera un congresso per fare la conta tra fazioni, ma ripristinerà il processo demicratico solo in un quadro di agibilità politica, soltanto quando sarà ritrovata unità di intenti. Quella che Cennamo pretende dal gruppo dirigente e dai rappresentanti istituzionali non è una convergenza acritica di facciata, ma una adesione alle regole, ai valori, all’orizzonte del progetto riformista, quale precondizione per chi vuole ancora essere considerato parte di questo partito. Non bastera spendere qualche euro per acquistare la tessera, è l’ammonimento. Il Pd di Nicola Zingaretti non riconoscerà rappresentanti che non incarnino nello spirito e negli obiettivi l’appartenenza al Partito Democratico. A Festa e a Cipriano l’ammonimento immediato, per ragioni diverse sul confine. Il primo ha giocato la sua partita fuori da vua Tagliamento, il secondo non vi ha ancora aderito. Cennamo sarà il primo ad attendere l’esito del confronto politico previsto nel pomeriggio di oggi, 30 luglio, al Comune. Ascolterà il Sindaco, chiamato con il suo intervento a chiarire, così come il suo rivale, quale collocazione il Pd avrà al Comune capoluogo, al di là della posizione ufficiale dei suoi due consiglieri eletti.

La sede del Coordinamento provinciale PD ad Avellino, in via Tagliamento

AVVISO AI NAVIGANTI. il commissario Cennamo avvisa Gianluca Festa e Luca Cipriano, ma non certo solo loro. Nel suo lungo intervento ha ripercorso l’odissea di questi ultimi anni, dalla sfiducia alla segreteria di Carmine De Blasio, all’irriducibile scontro congressuale che ha portato al pronunciamento di un giudice. Il commissario del Pd non ha avuto esitazioni nel puntare l’indice contro quello che è stato il Pd irpino in questi anni, descrivendolo come lontano dai valori, dai princìpi e dallo stile di un partito che a Roma si è diviso, ma non ha messo in discussione nei fatti la propria sopravvivenza. Ad Avellino si è deliberatamente messo a repentaglio il futuro stesso dei Democratici: l’unità va realizzata nell’appartenenza al progetto del Partito Democratico, alternativo a Lega e Movimento Cinque Stelle, forte di valori che devono andare oltre le logiche di corrente. Messaggio forte, dunque, quello lanciato dal Commissario inviato da Nicola Zingaretti a rilanciare il partito. Cennamo rimette il simbolo al centro, evocando i valori, la cultura, la sostanza del progetto che in questi dodici anni hanno sostenuto il cammino difficile ma storicamente importante del Pd in Italia. Ora tocca agli altri, agli avellinesi e agli irpini scegliere se rientrare, aderire, andarsene.

LA SFIDA DELLA PACIFICAZIONE VERSO BOLOGNA. La parola chiave della serata è stata “pacificazione”, un termine con il quale Cennamo ha voluto lasciar intendere anche ai cronisti, agli osservatori esterni ma presenti, che i problemi del partito sono dipesi da contese in alcuni casi personali. Sono beghe che il partito romano non riconosce e non considera accettabili. L’approdo è la Costituente delle Idee di Bologna, al termine del percorso politico-programmatico che impegnerà il Pd a tutti i livelli da settembre. Solo alla fine del percorso ci sarà il congresso, tra quelli che avranno dimostrato appartenenza nei fatti ad un partito che ha bisogno di ridefinire tra la gente una identità chiara anche sul piano delle rappresentanze.

Il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti durante il briefing con i segretari regionali
Aldo Cennamo

LA LETTERA DI INCARICO FIRMATA E NOTIFICATA DA NICOLA ZINGARETTI VENERDÌ SCORSO. Aldo Cennamo è stato nominato commissario del Partito Democratico di Avellino venerdì scorso, 26 luglio, come ha comunicato l’interessato con una nota. «Desidero esprimere la mia gratitudine al Segretario nazionale Nicola Zingaretti ed all’intera Direzionale nazionale del PD per la stima e la fiducia che mi hanno manifestato nell’assegnarmi un incarico così delicato». Cennamo ha ringraziato «quanti hanno espresso il loro apprezzamento sulla mia designazione», assumendo l’impegno di «ristabilire un clima di serenità e di dialogo, nella convinzione d’una piena collaborazione di tutte le forze del Partito Democratico di Avellino». Nella comunicazione inviata dal Segretario Nicola Zingaretti al Partito Democratico, si precisa la finalità dell’incarico commissariale assegnato all’ex parlamentare. Cennamo dovrà «avviare, nei tempi e nei modi che riterra congrui, l’iter congressuale per l’elezione del nuovo segretario e dei nuovi organismi provinciali». Aldo Cennamo ha 73 anni. Per tre legislature ha svolto il mandato di deputato prima con il Pds e poi con L’Ulivo, eletto nel collegio di San Giorgio a Cremano. Già consigliere comunale a Napoli e regionale nel 1990, quando arrivò a Palazzo Santa Lucia con quasi 30mila preferenze, dal 2006 ha cessato gli incarichi istituzionali, ponendosi a disposizione del partito, del quale resta assertore e sostenitore.


LA LETTERA CON CUI NICOLA ZINGARETTI COMUNICA LA NOMINA DI ALDO CENNAMO | Scarica il documento in formato pdf


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